Si chiude domenica 17 aprile l’evento “Matera come luogo di energia culturale” organizzato a Roma, presso la Biblioteca Angelica, nell’ambito della XIII Settimana della Cultura organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
La serata di presentazione dell’11 aprile scorso ha riscosso, come auspicato, un notevole successo di critica e di pubblico.
La professoressa Maria Adelaide Cuozzo dell’Università degli Studi della Basilicata ha esordito illustrando l’opera artistica di Franco Di Pede; il presidente della Fondazione Zétema, Raffaello de Ruggieri ha presentato, con l’ausilio di proiezioni, i siti rupestri di Matera e il Distretto Culturale esteso alla Basilicata; il professor Claudio Strinati, Direttore Generale di Staff del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nel presentare il catalogo “Requie post-necrosi di una città” di Franco Di Pede, ha sottolineato l’importanza della conservazione e valorizzazione dell’habitat materano; Franco Di Pede ha ringraziato il dottor Mario Resca, Direttore Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e Fiammetta Terlizzi, direttrice della Biblioteca Angelica, per aver promosso tale evento, dedicando la serata ad una delle fondatrici del Circolo Culturale La Scaletta recentemente scomparsa, Teresa de Ruggieri.
In questa occasione è stato esposto il dipinto di Franco Di Pede Requie post-necrosi di una città (m. 4,5×1,5) in un confronto analogico con l’opera Il Bacio di Gustav Klimt e con l’affresco della Genesi del ‘Pittore dei Fiori di Matera’, presente nella Cripta del Peccato Originale (sec. IX d.C.).
Il pannello pittorico di Franco Di Pede fa parte di una serie di opere realizzate dall’artista materano alla fine degli anni Sessanta, intitolate Requie post-necrosi e ispirate dalla condizione di abbandono dei Sassi di Matera.L’accostamento all’opera di Klimt è una provocazione intellettuale poiché anch’essa esprime forme bidimensionali intrise di forti simbolismi raccordandosi poi alle pitture rupestre materane per il fondale di corolle rosse su cui galleggiano le immagini vetero e neo testamentari. Per l’occasione sono stati esposti per la prima volta due disegni di Matera del 1585 della Raccolta Rocca, conservati presso l’Archivio Generale dell’Ordine di Sant’Agostino a Roma.
Il Nunzio Apostolico Mons. Giuseppe Bertello, nel complimentarsi per l’iniziativa, ha inviato un messaggio augurale.
Sono intervenuti tra gli altri l’Arcivescovo Emerito di Matera e Potenza, Mons. Ennio Appignanesi, il critico d’arte Giuseppe Appella, il giornalista-scrittore Giovannino Russo, la dottoressa Antonella Manupelli, direttrice dell’Archivio di Stato di Matera, l’assessore Antonio Montemurro dell’Amministrazione Provinciale di Matera e numerose personalità del mondo dell’arte, della cultura e delle istituzioni.
A conclusione della serata sono stati offerti prodotti dell’enogastronomia materana gentilmente messi a disposizione da alcune aziende materane.