Si è conclusa la full immersion di poesie della tre “Giorni di..versi” da lunedì 7 a mercoledì 9 luglio presso la Biblioteca Provinciale di Matera, direttrice Angela Vizziello, organizzato dall’Associazione “Matera Poesia 1995”. Tre giorni che hanno visto la presentazione del libro di Antonella Radogna “Paesaggio liquido” relatrici Maria Antonietta D’Onofrio e il presidente dell’Associazione Maria Antonella D’Agostino in cui è stata messa in evidenza la poetica sottile, ricca di sentimenti di Antonella Radogna ovvero la delicatezza, la semplicità dell’essere, la presenza presente in piena sostanza, si eleva nel mondo magico del sogno e della realtà della poesia che la confà una straordinaria ampiezza del suo dire poetico che in questa pubblicazione “Paesaggio liquido” dove i titoli sono in coda all’antefatto poetico, ne fanno una singolarità autentica di come la poesia consente di sviluppare esegesi diverse. Nella sua raccolta nicchiano settanta perle che sono autentiche espressioni dell’anima in cui i pensieri vanno indirizzandosi di canto in canto, di lirica in lirica nell’alveo di quella esistenza che ha a che fare con l’Io proprio in cui tutto diventa il niente di niente e il tanto determina il valore della propria esistenza. Antonella va nel pieno della sua pura e icastica semplicità e permea il suo poetare di un alone tutto da immaginare ed allora il Suo paesaggio liquido diventa un continuo immaginare di cosa la vita le sta per regalare, per donare e il libro si fa accoglienza dell’ascolto, della lettura per carpirne significati intensi che sono propri di una spontaneità del suo essere donna, del suo essere autentica voce della poesia che apre quell’anima sensibile di cui il Dio dell’Universo ne ha fatto privilegio assoluto dell’esistenza. “Per vita l’autrice- sottolinea D’Onofrio- intende quella vera, quella che ci rende esseri con un peso, mille contenuti spesso nascosti, offuscati o semplicemente ignorati. La poesia di Antonella è una ricerca delle vere ragioni dell’umano. Un viaggio in cerca di risposte che valgano per sé e per gli altri attori della scena. Un viaggio per lanciare e lasciare messaggi perché ella vuole riconoscere e conservare nella memoria le strade già percorse tanto quanto per conoscere nuove strade quelle ancora intrise di mistero e d’ignoto, visitate nella dimensione del sogno. Nei suoi “liquidi” paesaggi interiori ed esteriori ci sono volti nella nebbia , indefiniti, forse non di donna, forse non di uomo ma che pure riescono a toccare le corde delle sue interiorità. Poesie- continua D’Onofrio- per rappresentare la realtà e anche per generare delle metamorfosi in questa realtà attraverso la riscoperta del senso del peso delle parole. Antonella Radogna cerca sempre la vita quella vera che significa realtà, sogno, immaginazione, mistero, sentimenti sparsi in tanti punti del nostro corpo, sentimenti non visti nel fiume del nostro sangue, ma che pure sono veri, esistono nonostante ci siano i burocrati della banalità pronti a negare questa vita. L’autrice è capace di creare speranza, dipingere sentieri i luce, ascoltare il silenzio delle solitudini altrui. E’ capace di accogliere le rese e le sconfitte di altri umani e farne battaglie e guerre da vincere. La parola poetica di Antonella- conclude la D’Onofrio- è davvero particolare, bella, elegante nella sua nudità”. La D’Agostino della poesia di Radogna già dal titolo la porta ad interrogarsi: “Può essere liquido un paesaggio? Ma, forse vien da pensare si tratta di un paesaggio d’acqua, magari di mare. Considerando la poesia da cui prende spunto il titolo: un castello di sabbia di fronte ad un immenso paesaggio liquido ho immaginato una rappresentazione diversa della liquidità . Se rileggiamo i versi in copertina l’autrice ci parla di “terra liquida” Allora parlare di mare o di acqua diventa riduttivo. Leggendo e rileggendo sono arrivata alla conclusione che il paesaggio liquido di Antonella oltre che all’acqua in senso stretto all’oceano- fonte primaria di vita- al liquido amniotico, culla della vita nascente, in realtà somiglia di più a una grande massa gelatinosa informe perciò semiliquida, malleabile che può diventare un mare, un prato, un paesaggio rurale, un paese. Sulla base liquida Antonella sviluppa i temi dell’amore, degli affetti, dei classici interrogativi sull’esistenza umana”. L’autrice sottolinea che la poetica nasce da un’urgenza, un bisogno che non ha nulla di razionale, forse il bisogno di bellezzaLA poesia è un ato straordinario di poiesi, dic reazione dell’infinitamente piccolo all’infinitamente grande. Scrivo spesso nelle ore più silenziose delle mie notti e la mia poesia si immerge di continuo nel fiume carsico del linguaggio visibile ed invisibile dei sogni. La poesia spiega ancora l’autrice RAdogna- come conoscenza del mondo che siamo noi , infine è dimensione intersoggettiva ed è per questo che “Paesaggio liquido” nasce da una necessità interiore, da un inconfessabile desiderio di comunicare con il mondo. Scrivere- conclude Radogna- è un atto di eletta solitudine, spesso scriviamo per non sentirci soli”. Alla serata il presidente della Provincia Franco Stella, oggi commissario della stessa evidenzia le qualità dell’autrice, dei declamatori Mimì Orlandi e Sergio Gallo che esprimono un impegno non comune e sono anche la ricchezza del nostro territorio. E, per una città candidata a Capitale Europea della cultura occorre fare tesoro delle nostre ricchezze mettendone in evidenza le peculiarità che si esplicano”.
La presentazione ha visto declamazioni delle poesie di Antonella Radogna ad opera dei due attori Mimì Orlandi e Sergio Gallo, e la stessa autrice,con sottofondo musicale del suono di violino del maestro Gregorio Giamba che si sono alternati anche nei successivi giorni in cui sono stati presentati i poeti dell’Associazione.Quest’anno si è aggiunta la voce “Racconti” per consentire a chi scrive e fa prosa, di leggere una pagina del loro operare. E così Filippo Radogna ha letto “Kiss” che parla di come negli anni ottanta ci si divertiva nei Sassi di Materam e allo stesso il presidente D’Agostino omaggia una sua operaartistica; Mariangela Lisanti ha dato lettura di “”La forza dell’anima” e alla stessa l’Associazione ha consegnato un attestato di Riconoscimento per il suo operare giornalistico per divulgare le pagine dell’operare dell’Associazione. Antonella RAdogna da lettura del pensiero poetico, quale omaggio alla zia del presidente D’Agostino che si trova in Inghilterra, espresso in lingua inglese. A questa seconda serata si sono alternati poeti quale Tititna Vernile, Vittoria Di Gennaro, Lucia D’Antona, Giuseppe Ambrosecchia, Carmelo Caldone, Carla Cantone, Nunzia Di Marsico, Daniela Lupi, Angela Uricchio. Nella terza finale omaggio al poeta lucano Michele Parrella grazie ad una poesia “La montagna di tufo” che Mario Rivelli, già direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, aveva custodito dal 1989 quando il poeta di Laurenzana frequentava Matera perché l’amava e si sentiva rigenerante e rigenerato. Questa serata ha avuto l’acume importante con la presenza della signora Olikmpia Fuina Orioli ossia “Madre Coraggio” la madre di Luca Orioli, il fidanzatino di Polico che insieme a Marirosa furono trovati morti nella vasca da bagno. Mimì Orlandi ha dato lettura “”Il canto di Luca” dalla prefazione di don Marcello Cozzi al libro “Ilo mio nome è Luca” poesie scritte dal figlio Luca e pubblicate postume. Alla serata hanno partecipato i poeti: Fausta Losquadro, Giovanni Di Lena, Grazia Giannace, Angelo Lasala, Mario Marzario, Ida Generosa Noia, Antonio Pace Giovanni Rosiello, Angela Uricchio, Antonio Colandrea. Rosa Loponte ha letto un suo racconto “il presepe di sabbia” e, poichè parlava di una mamma che ha perso il figlio l’ha dedicata a Fausta Losquadro. Sempre la Loponte ha letto una sua poesia, mentre un’altra l’ha letta Mimì Orlandi. Una performance interessante è stata la lettura che la Loponte ha fatto delle poesie di Mimì Orlandi tratte dal suo libro “C’è un’ora”.
Carlo Abbatino