Il Festival Duni a Matera, non “s’a da fare”. La frase manzoniana che l’Innominato suggerisce al parroco Don Abbondio per non celebrare il matrimonio tra Renzo e Lucia pare calzi a pennello per il presidente Saverio Vizziello che ha deciso di far un manifesto con una pagina di colore nero e una scritta bianca in cui c’è scritto solamente una parola, “programma”. Il programma naturalmente è il vuoto assoluto, quel buio rappresentato da una pagina tutta nera.
Il manifesto è chiaro. Il Festival Duni, ricchezza di grandi eventi organizzati da oltre dieci anni a Matera nella prossima stagione 2010-2011 non ci sarà. Il direttore artistico Saverio Vizziello spiega le motivazioni in una conferenza stampa convocata in mattinata. “Ho lanciato un grido d’allarme due settimane fa in seguito ad un incontro con l’assessore alla cultura del Comune di Matera Antonio Giordano. Osservando le cifre stanziate dal Piot per gli eventi organizzati a Matera città, i fondi ammontano a 375 mila euro mentre lo scorso anno erano 700 mila. Di questi sono stati assegnati al Festival Duni solo 15 mila euro! Qualcuno mi deve dire quali sono stati i criteri adottati per ridurre drasticamente la quota fondi al Festival Duni. Mi devono dire dove ho sbagliato se ho sbagliato”.
Vizziello non vuole rassegnarsi a questa spartizione della torta e sottolinea. “Dove sono i politici che hanno sempre sostenuto i valori della città di Matera in campagna elettorale?. Posso dire che l’Italia ha conosciuto Matera anche attraverso il Festival Duni. Ho rischiato in prima persona con i fidi personali, pur di portare a Matera i grandi nomi dello spettacolo vedi Burt Bacharach e c’è stato stata una grande risposta da parte del pubblico. Il cinquanta per cento di contributi pubblici sono serviti per portare benefici al territorio. Con i nostri eventi abbiamo dato lavoro anche a tante persone, abbiamo fatto lavorare tipografie e alberghi. Abbiamo lavorato per la città”. Non avendo ottenuto contributi adeguati agli eventi annunciati devo purtroppo comunicare che nella prossima stagione non ci sarà più il Festival Duni. In ogni caso adesso vorrei capire quali sono stati i criteri che ha portato la commissione a distribuire i finanziamenti. E’ un peccato non riconoscere il nostro lavoro. Nei nostri spettacoli abbiamo sempre utilizzato i talenti materani insieme ai grandi nomi evitando così la fuga dei “violoncelli”, probabilmente meno nota rispetto a quella dei “cervelli” ma altrettanto avvertita sul territorio. Con il festival Duni abbiamo realizzato un Cd che sta valorizzando il territorio attraverso una capillare distribuzione”. Vizziello è amareggiato e ritiene anche assurdo che una città come Matera non possa ottenere la sede dell’Atp”. Poi racconta cosa ha perso Matera per l’estate 2010: “Avrei realizzato la “Tosca” in uno scenario straordinario come la cava del sole. Avevo contattato Renzo Arbore che avrebbe regalato con la sua orchestra tre ore di grande musica il prossimo 5 agosto. E a causa di questi imprevisti ho litigato pure con le agenzie dei cantanti in programma”.
Vizziello poi entra nei particolari: “Avevo chiesto 250 mila euro per tre anni, sino al 2012 (84 mila euro all’anno) ma con la ripartizione sono stati assegnati gli stessi fondi di Matera alla Val D’Agri”.
Vizziello poi precisa che per il progetto Cadmos sono stati assegnati 100 mila euro mentre Le grandi Mostre nei Sassi hanno beneficiato di 80 mila euro. A Gezziamoci, Women’s Fiction Festival e Viva Verdi Multikulti sono andati 25 mila euro ciascuno, 5 mila euro al Giro dei 2 Sassi, 20 mila euro al Minibasket in piazza, 10 mila euro all’evento “Arte a Matera e in Basilicata, dal rinascimento al barocco”, 10 mila euro ai concerti di “Matera in musica”, 5 mila euro per “Melarido in fiera” e solo 15 mila euro sarebbero stati assegnati al Festival Duni. Fondi che naturalmente non bastano per onorare gli impegni con le agenzie. Sarebbe opportuno che chi ha predicato tanto lanciando messaggi forti relativi a Matera città della cultura ora prenda posizione per salvaguarare anche il nostro lavoro. Non si può restare impalati, fermi e indifferenti senza cercare di intervenire per mantenere in vita il Festival Duni, che ha mostrato in dieci anni segni di grande vitalità e di grande aggregazione popolare.
Carlo Abbatino
LA STORIA DEL FESTIVAL DUNI
La storia del Festival Duni inizia più di 10 anni fa ed è una storia che i cittadini Materani conoscono bene perché fatta di gradevoli appuntamenti con musica di alto livello sotto i cieli stellati dell’estate, di grandi eventi con protagonisti internazionali, ma anche e soprattutto da un preziosissimo lavoro di ricerca e produzione musicale che ha portato anche a prime esecuzioni moderne di alcune opere del celebre compositore materano del ‘700 Egidio Romualdo Duni.
Uno sforzo a tutto campo compiuto solo ed esclusivamente in nome della cultura che è stato apprezzato di anno in anno da un sempre più folto e devoto pubblico, come attestabile dai dati SIAE sullo sbigliettamento che riportano una media di circa 6000 spettatori paganti nelle ultime edizioni. Ma a palesare che non ci si trovi davanti ad un evento di “nicchia” non è solo l’affetto del pubblico: il Festival Duni è l’unico Festival lucano riconosciuto dal Ministero della Cultura e dello Spettacolo e che quindi è conforme ai prerequisiti stringenti di serietà, qualità ed affidabilità che sono richiesti per l’accesso ai FUS, lo stesso può dirsi per quanto riguarda i numerosi bandi nel passato indetti dall’APT Basilicata a cui il Festival Duni è sempre risultato tra i primi idonei.
Ma cosa significa produrre eventi musicali e come questa attività si inserisce in un disegno complessivo teso allo sviluppo locale? Una domanda apparentemente complicata che, inaspettatamente, ha una risposta estremamente semplice: produrre musica significa attivare un circolo virtuoso a livello economico i cui benefici sociali sono distribuiti su ampio raggio e facilmente computabili: la nostra strategia è stata quella di richiamare grandi artisti della musica internazionale affiancando loro i nostri artisti locali che hanno avuto occasione di dimostrare le proprie indubbie qualità ed accrescere al contempo la propria esperienza sul campo, ciò è dimostrato dal fatto che in questi anni sono state retribuite circa 10.000 giornate lavorative. Tutto ciò per evitare la fuga “dei violoncelli” meno nota rispetto a quella dei “cervelli” che però è un fenomeno tremendamente attuale. Inoltre l’organizzazione di un concerto porta ricchezza a livello locale: mobilita, infatti, le strutture ricettive e ristorative, coinvolge le tipografie e le emittenti locali per l’attività promozionale, necessità del supporto di professionisti locali per la locazione degli strumenti e per la cura degli aspetti tecnici e molto altro. È palese, quindi, come a trarre beneficio da un evento musicale non siano solo gli spettatori che inoltre in questi anni hanno pagato sempre un corrispettivo basso rispetto alla qualità della produzione offerta e ciò rispecchia appieno la filosofia del Festival. Ai prezzi sicuramente competitivi s’aggiunga che in questi anni tantissimi sono stati i concerti gratuiti realizzati negli spazi più suggestivi della città vecchia e nelle chiese a cui hanno partecipato non solo i cittadini Materani, ma anche tantissimi turisti. In sintesi è facile concludere come in 11 anni di lavoro faticoso questa iniziativa abbia portato ricchezza materiale ed immateriale alla stupenda città dei Sassi e si sia inserita nel progetto da sempre pubblicizzato dalle diverse amministrazioni di sviluppo locale informato al settore del turismo e della cultura.
La caratteristica principale delle manifestazioni è sempre stato l’abbinamento musica – luogo storico, infatti tutti i successi riscontrati nelle passate edizioni sono da attribuire in primis alla qualità delle manifestazioni musicali ma sicuramente al fascino dei luoghi dove esse sono realizzate e ci riferiamo ai Sassi di Matera in particolare alla Piazzetta San Pietro Barisano, la Cava del Sole, Piazza San Pietro Caveoso; il Giardino e la Terrazza delle Monacelle, lo Jazzo Gattini, la Chiesa della Madonna delle Virtù, il salone degli Stemmi del Palazzo Arcivescovile; Palazzo Lanfranchi;. Manifestazioni concertistiche replicate in altri comuni e quindi in altri luoghi meravigliosi come le Cattedrali di Altamura e Gravina o alle stupende piazzette della vicina Santeramo e nel Castello di Miglionico.
Recupero musicologico di Egidio Romualdo Duni
Ogni anno vengono realizzate e diffuse sue opere: 1999 – L’Isola dei pazzi; 2000 – Il Pittore innamorato della sua modella; 2001 – Giuseppe riconosciuto; 2002 – Nina et Lindoro; nel 2005 “Catone in Utica” nel 2009 “Nerone”; l’Isola dei Pazzi e il Giuseppe Riconosciuto sono state anche incise e soprattutto la seconda, il Giuseppe riconosciuto su poesie del Metastasio, è stata fortemente voluta e prodotta dalla Casa Discografica Bongiovanni di Bologna una tra le più importanti case discografiche di musica antica di tutto il mondo. Ad attirare anche l’attenzione della critica specializzata nazionale sono state anche la presenza ed interpretazioni di musicisti e nomi illustri quali Vito Paternoster, Michele Mirabella, Rino Marrone, Andrea Coen ed altri. Nel 2005 oltre all’esecuzione in prima moderna del Catone in Utica di Duni la nostra Associazione ha organizzato in collaborazione con l’Università della Basilicata un seminario Internazionale sulla musica di Duni e Metastasio invitando a Matera per tre giorni musicologi di tutto il mondo e naturalmente la stampa nazionale specializzata.
Parallelamente alle produzioni di Duni, la direzione artistica del Festival in questi anni ha realizzato una moltitudine di concerti-spettacolo che hanno coperto una utenza diversa da quella prettamente classica, ci riferiamo alle produzioni e concerti quali: Peer Gynt, Milon Mela, i Carmina Burana, Symbola Percussion Ensemble, l’Histoire du soldat, Murgia Terra di suoni e di racconti con Antonello Salis, le canzoni Kurt Weill, affidate a Leopoldo Mastelloni, Il canto dei Sassi di Damiano D’Ambrosio; Lazar Berman uno dei più importanti pianisti al mondo, Luis Bacalov e le sue musiche da film, le canzoni degli anni sessanta interpretate da Elio Pandolfi, i Nuevo Tango Ensemble con ballerini che hanno danzato la musica dei tanghi di Astor Piazzola ; Ludovico Einaudi; Carlos Nunez; Noa, fino ad arrivare nel 2009 all’unico concerto nel sud Italia di Burt Bacarach – e tanti altri spettacoli;circa 150 in undici anni coinvolgendo:
– cori (Petruzzelli di Bari, Coro da camera di Bratislava, Cantori materani, Coro della Magna grecia, Coro lirico di Lecce, Polifonica materana “Pierluigi da Palestrina, Il Palazzo Incantato, Saverio Mercadante di Altamura e il coro di voci bianche del Conservatorio Duni di Matera.
– orchestre (Orchestra Sinfonica della Provincia di Matera, Orchestra Internazionale d’Italia, Orchestra della Magna Grecia, Collegium Musicum, Orchestra dell’Accademia della Scala, Orchestra del Conservatorio di Matera, Accademia Mahler Chamber Orchestra, Orchestra del Festival Duni ed Orchestra Barocca del Festival Duni.
– Direttori d’Orchestra (Claudio Desderi, Daniele Agiman, Rino Marrone, Vito Paternoster, Nicola Hanselik Samale, Maurizio Lomartire, Paolo Silvestri; George Kantarov, Ovidiu Balan, Nicola Ventrella, Caterina Centofante, Maurizio Lomartire, Piero Romano, Ettore Papadia, Luigi La Porta, Giovanni Pelliccia, Luis Bacalov; Alfredo Cornacchia, Carmine Catenazzo e Alessandra Barbaro.
– Solisti ed attori quali: Igudesman & Joo, Michele Mirabella, Noa, ludovico Einaudi; Danilo Rea; Xavier Girotto; Luis Bacalov, Antonello Salis, peppe Servillo; Capone Bungt & Bangt; Gabriele Pieranunzi, David Bellugi, Ivano Battiston, Faraualla; I Tenores; Lazar Berman, Elio Pandolfi, Alessandro Haber; Roberto Cappello; Franca Masu; Oscar Del Barba; Leopoldo Mastelloni, Marcello Prayer, Luigi Maio, Maria Luisa Bigai, Myriam Dal Don, Alessandro Perpich, Rosaria D’Aprile, Wolfram Christ, Maurizio Dini Ciacci; Angelo Manzotti; Nicola paolicelli; Mauro Squillante; Alla Outianova, Gianvito Ribba, Pierfrancesco Forlenza, Dan Shen, Vincenzo De Filpo, Cezar Javier Girotto; Florin Ovatu, Luciana Conca, Piera Staffieri, Marco Bisceglie, Calogero Sportato, Rosario Conte, Amelia Felle, Antonietta Cozzoli, Francesco Palazzo, Masha Datienko; Yumi Kiyamura; Mariangela Vacatello; Assia Polito, Luigi Santo; Daniele Belardinelli; Nicola Ferri; Antonella Rondinone, Yuri Kiyamura, Mya Fracassini; Antonella Ressa, Pasquale Scarola, Angelo Nigro, Gabriele Cassone, Antonio Frigè, Angelo Manzotti, Giovanni Guarino, Stefano Baldoni, Enzo Di Matteo, Claudio Desderi, Manuela Bisceglie, Letizia Calandra, Marilena Notarstefano, Alessandro Moccia, Piero Massa; Loredana Paolicelli, Eugenia Amisano, , Alessandro Haber, Barium Trio, Natalia Bonello, Anna Scammacca, Michele Lomuto, Sandra Giura Longo, Maria Palmitesta, Nico Sette, Ines Olabarria-Smith, Vincenzo Sanso, Annamaria Manicone, Letizia Calandra, Johnn Mac Crae, Stefano Baldoni, Soranno Quartett, e tanti altri musicisti che hanno composto le orchestre e gruppi strumentali.
– Discografia – 5 Compact Disc ( Autori lucani del tardo Rinascimento, Musicomania – Le musiche strumentali di Egidio Romualdo Duni, Musicomania – Autori Lucani tra ‘800 e ‘900, Musicomania – L’Isola dei Pazzi, Opera comica di Duni, Telemaco – Giuseppe Riconosciuto, Azione sacra di Duni su poesia del Metastasio, Bongiovanni).
Si sono strette e consolidate collaborazioni e coproduzioni di opere e concerti con il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, Conservatorio T. Schipa di Lecce, Conservatorio Verdi di Milano, Orchestra Sinfonica e Filarmonica della Provincia di Matera, Università della Basilicata, Conservatorio Duni di Matera, Orchestra della Magna Grecia di Taranto, Associazione culturale Arteria, con la Biblioteca dell’Amministrazione Provinciale di Matera e con tante altre Istituzioni ed Associazioni che hanno creduto e nel Festival Duni di Matera tra cui Monacelle Cultura e il Teatro Duni di Matera con cui saranno realizzate in questo festival collaborazioni per la proiezione di film di prima visione sulla Terrazza delle Monacelle.
Presenza importante nel Festival Duni 2004 è stata quella del grande direttore d’orchestra Claudio Abbado che ha portato a Matera (Chiesa di San Pietro Barisano) la musica coloniale cubana, concerto mandato in diretta da Radio tre Suite.
Riconoscimento importante per l’iniziativa viene dall’affidamento, grazie alla Short List dalla Regione Basilicata, di un corso di formazione con Fondi Sociali Europei dedicato alla Musica Barocca e finalizzato alla realizzazione di due opere di Egidio Romualdo Duni il Catone in Utica su libretto di Metastasio e le sei arie di Duni per Farinelli con esecuzione e pubblicazione delle stesse. Manifestazioni che si sono realizzate nell’ambito del Festival Duni 2005 in collaborazione con il Ministero dei Beni e le Attività Culturali-Dipartimento dello Spettacolo e dall’Università degli Studi della Basilicata.
Hanno contribuito e collaborato ad oggi per la realizzazione del Festival Duni:
– Ministero delle Attività Culturali-Dip. Dello Spettacolo
– Comune di Matera
– Regione Basilicata
– Apt Basilicata
– Unione Europea
– Northwestern University di Evanston (Chicago, Usa);
– Fondation Royaumont, Parigi
– MonacelleCultura
– Mosa – Az. Speciale della Camera di Commercio di Matera
– Ente Parco della Murgia materana
– Biblioteca Provinciale di Matera
– Comuni di Altamura, Santeramo, Grottole, Pomarico, Gravina, Marsico Nuovo, Miglionico;
– Orchestra sinfonica della Provincia di Matera
– Conservatorio di Musica “Verdi” di Milano
– Conservatorio T.Schipa di Lecce
– Università della Basilicata
– Festival della Valle d’Itria
– Conservatorio di Musica “Duni” di Matera e associazione Arteria
– Orchestra della Magna Grecia di Taranto
– Teatro Duni di Matera
INTERVENTO DELL’ASSOCIAZIONE CITTA’ PLURALE
L’amministrazione Adduce si è da poco insediata e molte degli atti che si trova a gestire sono pregressi e le scelte risultano essere precedenti.
Difficile è prevedere una sosta, fare il punto e ripartire.
Molto spesso bisogna salire su un treno che è in corsa ed adottare i provvedimenti correttivi con interventi trasparenti e possibilmente condivisi.
In questo anno si è assistito ad una nuova ripartizione delle risorse per le attività immateriali: manifestazioni culturali, artistiche, promozionali in generale.
Lo scorso anno il cartello dei suddetti eventi era assicurato dall’Apt e dai fondi Pisu; quest’anno, sembra che le risorse disponibili siano solo quelle dei PIOT e sembra che la quantità disponibile sia pari alla metà di quella degli anni precedenti. Perché? Non è dato sapere. Fatto sta che la coperta comincia a restringersi ed allora occorre fare delle scelte sempre più oculate ed attente.
Per chiarezza di chi legge è bene dire cosa sono i fondi PISU (Piani Integrati di Sviluppo Urbano) erano risorse che rientravano nei Por ( fondi europei 2000/2006).
Matera si vide assegnati 32 Meuro e gli interventi , per le azioni immateriali sono stati interamente utilizzati. Era del resto molto semplice tanto è che nel corso degli esercizi si è proceduto a diverse rimodulazioni sempre a favore delle iniziative immateriali. Più semplici da spendere.
Per ciò che riguarda quelle di carattere materiale non si è capito ancora bene quanto è stato utilizzato, quanto resta da utilizzare e se sarà possibile farlo essendo trascorso abbondantemente il tempo della rendicontazione. Nessuna responsabilità dell’attuale amministrazione, fatti risalenti alla passata ed a quella commissariale e determinata da un quadro dirigenziale assolutamente inadeguato di cui gode il Comune di Matera. Fatta questa divagazione esplicativa , soffermiamoci ad illustrare i Piot( Progetti Integrati Offerta Turistica) rientranti nel POR della Basilicata 2007/2013.
Sono, sembrano, gli unici fondi disponibili per finanziare le attività di cartello della Regione Basilicata e quelli a disposizione di Matera, candidata a città della cultura per il 2019, sono pari alla metà delle risorse disponibili lo scorso anno. Sembra normale o ci stiamo prendendo in giro? Su questo l’amministrazione comunale può fare chiarezza e confermare quanto affermato o correggere, tenuto conto che la Dirigenza Contabile, almeno, quella funziona. Abbiamo assistito ad una presa di posizione decisa da parte degli organizzatori del Festival Duni che si sono visti tagliare fondi nella misura dell’80% mentre la decurtazione è stata solamente, si fa per dire, dimezzata. Evidentemente se il taglio è stato così forte per la suddetta attività altri avranno subito riduzioni insignificanti o addirittura nulli. Si faccia chiarezza e si dica quali sono stati i principi informatori ai quali ci si è attenuti. La trasparenza è il punto di forza alla quale si impegnata l’attuale amministrazione ed allora si faccia piena luce sulla questione.
Circa l’Auditorium è arrivato il momento di intervenire organicamente tralasciando le incongruenze delle gestioni passate che hanno interessato, anche esse, i fondi Pisu e affrontare la situazione sottolineando che l’Auditorium manca di una buca per l’orchestra, ha bisogno di adeguamenti sulla sicurezza, non è stato interessato da interventi atti a garantire il superamento delle barriere architettoniche.
In mancanza di tutto questo rischia la non agibilità e non già per una migliore funzionalità ma perché non rispondente a quelle norme di sicurezza e di vivere sociale che la vigente normativa impone.
Ci si attende un rapido e positivo riscontro.
Associazione Città Plurale – Matera
DII-SAAA-STROOOO !!!
Dobbiamo tenerci a Gigggi D’Alessio:
[i]Butto tutte le mie cose più care nella valigia e me ne vado da te a cercare gli orizzonti lontani quelle avventure che aspettavano me dove i colori sono più veri dove il mattino è uno nuovo giorno per me e risvegliare tutti i miei desideri chiusi nelle paure di lasciarmi con te Sono un uomo libero da domani me ne […] [/i] [b]perche’ da domani non te ne vai a …..[/b] :X
beh sunday probabilmente qui bisogna cominciare a capire chi produce cultura, chi fa della cultura un business, chi di cultura non ne capisce un pise…
nei fondi citati dall’articolo il cartellone Matera Estate (quello in cui c’è giggi) non è citato, cioè non è destinatario di fondi pubblici…. a differenza sul sito del Festival Duni sono citati solo partner pubblici, cioè si fa solo con soldi pubblici…..
io dico una cosa: se invece di lagnarsi entrambi provassero a mettersi a tavolino e lavorare su un unico cartellone prodotto con fondi pubblici e privati? cosa succederebbe?
bah??!!?? ai poster(neri)i l’ardua sentenza.
Vorrei capire una cosa, perchè se c’è un privato che organizza una cosa, il tutto funziona, magari Gigi D’alessio, però c’è pure Dalla-De Gregori e Biondi, che non sono da poco, se non è privato si aspettano solo contributi pubblici bahh.
Non penso che chi abbia organizzato questi 3 concerti faccia beneficienza.
io aspetterei a dire che le cose organzzate dai privati “funzionano”…..
Caro MateraEuropa io non ho criticato niente e nessuno. La (“capitale del portogallo”) fa il suo lavoro benissimo, da piccola e’ diventata grande, organizza grandi eventi come quello di gigi d’alessio che mi fa :X ma resta un grande evento.
Mi dispiace che altri nomi ben piu’ di prestigio siano stati eliminati dal cartellone, non mi sono soffermato sulle motivazioni per un solo motivo: NON LE CONOSCO !
Alla “Capitale del portogallo” avrei solo da criticare la sua scarsa fantasia … E’ il secondo anno consecutivo che ci propina quel topo spennacchiato.
[i]era la donna piu’ bella
che c’era alla playa del sol
in poco tempo il suo sguardo al
mio cuore gli dava tormento
all’improvviso m’ha stretto la mano e
m’ha detto cosi’
besame y siente como suena el corazon
yo esta noche quiero solo una emocion
sembrava un angelo dagli occhi teneri
chiedeva un attimo da mille brividi[/i]
[b]BRIVIDI DI TERRORE[/b] 😯 😯 😯
:unsure:
Almeno si fanno, e se si rispetta il programma il cartellone è notevole.
Piace o non piace ma Gigi D’Alessio, Dalla-De Gregori, Biondi, sono un cartellone di notevole interesse.
Perchè Dalla_De Gregori si e la Tosca no?
Qualcuno me lo spiega?