IL MAGGIO DI ACCETTURA RACCONTATO DALLE FOTO DI PASQUALE CHICO.
Le foto sono disponibili su Sassilive Multimedia, il nostro esclusivo strumento telematico che offre foto e video inserite dalla nostra redazione. Il fotoreporter materano Pasquale Chico ha seguito per Sassilive il culto arboreo del Maggio di Accettura e il suo reportage fotografico è stato inserito in Sassilive Multimedia. Entra in Sassilive Multimedia e dopo aver cliccato su Sassi Show seleziona con la freccia rossa l'album "Maggio di Accettura 11.5.08."
LA STORIA DELLA LA FESTA DI SAN GIULIANO PER IL MAGGIO DI ACCETTURA
La domenica di Pentecoste ha inizio, nel bosco di Montepiano, la celebrazione della festa del Maggio che, tra le rappresentazioni dei "culti arborei" sopravvissute, costituisce l'esempio più fedele all'antica tradizione.
Un cerro di grandi dimensioni denominato il "maggio", tagliato il giovedi dell'ascensione, privato dei rami e scortecciato, viene trascinato in paese da diverse coppie di buoi. Contemporaneamente nel bosco di Gallipoli la squadra dei "cimaioli" preleva la "cima", un agrifoglio che viene trasportato in paese a spalla.
Il trasporto del "maggio" e della "cima" rappresenta un momento di grande teatralità e dura l'intera giornata, tra grida di incitamento, esibizioni di forza fisica, accompagnamento musicale e frequenti soste per mangiare qualche "boccone" e bere vino a garganella.
Due giorni dopo, il martedi di Pentecoste, la "cima" viene innestata sul "maggio", a simboleggiare il matrimonio degli alberi, rito propiziatorio di fertilità e di buoni raccolti. A questo punto il "maggio" è pronto per essere innalzato in piazza; l'azione, diretta dagli anziani più esperti, è svolta a forza di braccia da diverse squadre di uomini con l'ausilio di grosse funi e argani e richiede, oltre che forza fisica, anche perizioa tecnica.
A conclusione della festa, squadre di cacciatori gareggiano nel tiro al bersaglio per far cadere le targhette appese ai rami dell'agrifoglio che daranno diritto al ritiro dei premi in natura.
Infine, i più abili ed agili si cimenteranno nella scalata del "maggio", conquistando in questo modo l'ammirazione di tutto il paese.
Nel frattempo la processione con il Santo Protettore si è avviata. I maggiaioli lasciano il "maggio", bloccato a circa 75° e vanno a prendere la statua del Santo.
Quando il corteo giunge in piazza San Vito, si depone il Santo sul piedistallo di pietra e i lavoratori dedicano il "maggio" al Santo protettore ponendolo in verticale.
Riprende la processione quando la sacra effigie giunge in chiesa.