1500 spettatori hanno raggiunto questa sera l’arena di Cava del Sole a Matera per seguire dal vivo la prima mondiale dello spettacolo di danza contemporanea “Il Paradiso perduto. Leela” a cura della compagnia israeliana Vertigo Dance. Un evento gratuito promosso dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 e dal “Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale” con la Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia e con il contributo dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Israele in Italia, nell’ambito del progetto “La più bella delle vergogne” di Matera 2019.
Fondata a Gerusalemme più di ventisette anni fa da Noa Wertheim e Adi Sha’al, la compagnia Vertigo Dance opera in due centri complementari, a Gerusalemme e al Vertigo Eco-Art Village, promuovendo la creazione artistica unitamente ad un forte senso di responsabilità sociale, ambientale e comunitaria, che riflette il continuo impegno nell’esplorare la natura umana ed il nostro legame con l’ambiente. Tale visione si è sviluppata negli anni fino a formare un vero e proprio stile di vita ed un inconfondibile linguaggio di danza insegnato in Israele e nel resto del mondo.
La coreografa Noa Wertheim racconta come è nato questo spettacolo: “Ci sono dieci ballerini in scena, dodici le scene ispirate al tema della vergogna, partendo dalle origini, dal Paradiso abitato da Adamo ed Eva ma ci sono anche movimenti ispirati al Mito di Platone e alla storia della città di Matera, che è stata considerata vergogna nazionale e che oggi è capitale europea della cultura. Qui c’è un’energia davvero speciale. I Sassi di Matera sono molto simili a Gerusalemme e Cava del Sole è il posto perfetto per presentare il nostro spettacolo. Qui si sente il richiamo della storia.”
La loro nuova composizione “Il Paradiso perduto. Leela” si occupa dello spazio tra la riflessione filosofica sull’universo come parco giochi cosmico e la contemplazione del mondo come risultato sia della volontà umana che delle forze del desiderio e della tentazione, i propulsori dominanti nell’esistenza dell’uomo. Il palcoscenico è disegnato come un mondo dentro un mondo, dove la questione della volontà attiva, viva, in contrapposizione alle circostanze, è esaminata poeticamente. Fili vengono sbrogliati ed uniti, dal Giardino dell’Eden, attraverso il movimento della caduta verso la realtà, incarnando la prossimità e la distanza tra la possibilità di scelta e la predestinazione.
“Ogni arte inizia da una scintilla di ispirazione che si evolve e si sviluppa fino alla completezza – dichiara il presidente della compagnia, Fischer Michael. La piece è una combinazione di molti dettagli che creano l’intero. Nel nostro caso, quella scintilla si evolve attraverso il peculiare metodo Vertigo in fatto di movimento, musica e immagini. La scelta dei ballerini che compongono la Vertigo Dance Company è parte integrante di questa visione artistica. Infine, l’incontro tra la danza ed il pubblico porta a compimento il processo. Ognuno di noi diventa parte della pièce nel modo e nella misura in cui la esperiamo e questo, per me, è il potere dell’arte. Siamo orgogliosi di aver potuto creare questo incontro tra gli artisti, il palcoscenico e il pubblico per oltre due decadi. Spero che lo spettacolo di questa notte vi parli e che vi piaccia”.
Michele Capolupo
La fotogallery dello spettacolo (foto www.SassiLive.it)