La compagnia teatrale Inscenando ritorna sul palco del teatro Comunale di Matera e regala due ore di allegria con “C Crust val, ma’ avaj la ferrovij” (Se Cristo vuole, avremo la ferrovia). La commedia, in vernacolo, si sviluppa sul testo della presidente dell’associazione culturale Teresa Trani ed è ambientata a Matera nel 1968, anno del boom economico. Una storia che garantisce buonumore grazie ai modi di dire di cui è ricco il nostro dialetto e alle frasi spesso ispirate da fatti quotidiani che appartengono alla tradizione materana. Uno spetacolo di due ore che esalta le qualità dei protagonisti, quindici attori non professionisti accomunati dalla passione per il teatro popolare e per le tradizioni e che hanno reso vivo e teatrale il testo scritto. La regia dello spettacolo è firmata da Teresa Trani con il contributo di tutta la compagnia mentre la scenografia è stata realizzata da Cosimo Mero. Tre atti che esaltano la materanità attraverso una storia semplice ma ricca di spunti interessanti per una serata all’insegna del divertimento e… inseguendo il sogno della ferrovia dello Stato a Matera.
Antonella Niglio è Italia, vincenzo Paolicelli è Saverio, Danilo Barbarinaldi è Biagio, Antonio Lifranchi è nonno Egidio, Severino Pasquino è Fedele, Cosimo Paolicelli è Franceschino, Pietro Nocera è Filippo, Angela Montemurro è Rosina, Patrizia Licciardello è Polina, Eustachio Dipede è Lorenzino, Raffaella Miriello è Maddalena, Rosalba Lascaro è Caterina, Marica Pagano è Bruna, Cosimo Mero è Lazzaro, Teresa Trani è la signora Lapacciana.
La commedia racconta di una famiglia materana di artigiani composta dal padre Saverio, calzolaio, dalla madre Italia, ricamatrice, dal figlio Biagio e dal nonno paterno Egidio, ex combattente. E’ ambientata nel 1968, anno dl boom economico di cui anche Matera fa parte come dimostrano la fioritura delle attività commerciali e artigianali e le vie cittadine percorse da autovetture, in massima parte Fiat 500 e 600 che denotano un certo benessere tra la popolazione lavoratrice. Nel 1968 in Italia ci sono le elezioni politiche e la casa della ricamatrice è scombussolata da dibattiti elettorali tra il marito comunista e l’amico di famiglia Fedele “democristiano dalla nascita” e candidato. Il 1968 è l’anno della vittoria del calcio italiano agli Europei e questo è celebrato dal personaggio Franceschino con la testa nel pallone, dedito al calcio e alla lettura del giornale dello sport. La commedia accentua i colori quando Italia decide, facendosi aiutare dal merciaio Lorenzino, di impartire una lezione al marito che, oltre ad avere un carattere impulsivo e prepotente, ama corteggiare le ragazze suscitando il risentimento della moglie. Nella vicenda sono presenti altri personaggi: la intrigante e ficcanaso Polina, Rosina e Filippo, le ricamatrici Maddalena, Caterina e Bruna che lavorano nel laboratorio di Italia, la signora Lapacciana cliente di Italia e infine Lazzaro, amico di Biagio, con la triste fama di iettatore. I dialoghi sono arricchiti ed esaltati dal vernacolo e dai tanti modi di dire della nostra tradizione che sono un condensato di saggezza popolare e di filosofia elaborata in millenni di esperienze e di vita.
La fotogallery della commedia C Crust val, ma’ avaj la ferrovij (foto www.SassiLive.it)