In attesa dell’inaugurazione ufficiale che avverrà nei prossimi giorni, domenica 7 e lunedì 8 aprile la struttura ospiterà il convegno, promosso dal Comune di Matera, di celebrazione del sessantesimo anniversario della fondazione del Circolo culturale La Scaletta e la quarta edizione del Microsoft Edu Day, in cui si discuterà delle nuove frontiere digitali della didattica, nell’ambito di Ambizione Italia, il progetto di ecosistema di Microsoft volto a promuovere la trasformazione digitale del Paese.
La Giunta comunale, con una deliberazione, ha intanto intitolato il cineteatro a Gerardo Guerrieri, il regista, sceneggiatore e drammaturgo materano che ha lavorato con grandi registi come De Sica (Sciuscià e Ladri di biciclette), Zavattini, Flaiano, Antonioni, Fellini, Visconti. Nel 1949 ha ricevuto il Nastro d’Argento per la sceneggiatura di Ladri di Biciclette. Nel 1957 ha fondato, insieme alla moglie Anne d’Arbeloff, il Teatro Club che si proponeva di rivoluzionare la cultura teatrale in Italia. In questo contesto riesce a portare in Italia i migliori spettacoli stranieri, sia della tradizione come la Comédie-Française, sia dell’avanguardia come il Living Theater di Julian Beck e Judith Malina. Una profonda amicizia, personale e professionale, lo ha legato a Vittorio Gassman che gli ha dedicato molti versi oltre a commenti sulle sue opere e recensioni postume.
Le opere di riqualificazione del cineteatro Guerrieri possono dirsi praticamente ultimate. Dovranno essere messi a punto alcuni dettagli tecnici per permetterne l’apertura ufficiale. Il progetto architettonico è stato ispirato dall’obiettivo di aprire la struttura a Piazza Vittorio Veneto, spostando l’ingresso principale dalla defilata porta secondaria, al vecchio ingresso monumentale centrale e di conseguenza arretrando, verso la platea, la quinta posizionata al centro della grande arcata, eliminando una fila di poltrone ma allargando lo spazio a disposizione del nuovo foyer. Questo concetto è stato ottenuto realizzando una parete in legno adeguatamente isolata acusticamente, con al centro una grande vetrata posta in asse tra l’ingresso monumentale e il palco, che permetterà in tutti i momenti della giornata, quando il cinema non è in funzione, di intravedere il palco e le colonne dalla piazza e viceversa.
La nuova posizione baricentrica del banco biglietteria permetterà di distribuire meglio il flusso delle persone, non privilegiando nessuna direzione ma valorizzando l’elegante atrio di ingresso posto al centro della struttura.
Una volta giunti all’interno del cinema i percorsi rimarranno gli stessi, da un lato i servizi al pubblico con bar e bagni; dall’altro lato i servizi degli artisti, camerini, bagni e spazio per le interviste, tutti ambienti completamente ristrutturati.
Attenzione primaria, in una prima fase, è stata data alla scelta: delle poltrone; del tipo di pavimentazione della platea e della galleria visto il particolare utilizzo di questi spazi; dell’illuminazione dei vari e differenti ambienti, dei tendaggi sia per il loro impatto architettonico che per quello fonico; dei pannelli acustici per la scelta dei quali ci si è avvalsi della collaborazione di tecnici specializzati.
Necessaria è stata successivamente la variante che aveva come tema principale quello del rifacimento del palco e delle parti ad esso connesse: nuovo graticcio in lamiera di acciaio zincata sul palcoscenico; nuova pavimentazione in legno del palco esistente; il sipario previsto ad apertura e chiusura motorizzata mediante una trave reticolare; la posa in opera di primo arlecchino fisso; la torre scenica: travi reticolari porta-fari in alluminio sospese in quota e movimentate mediante tiri motorizzati posizionate sull’area di graticcia del palco e illuminazione di proscenio mediante tubolari verticali elettrificati montati lateralmente al palco.
Biografia di Gerardo Guerrieri (Matera, 4 febbraio 1920 – Roma, 24 aprile 1986)
Gerardo Guerrieri è stati uno degli intellettuali più significativi e influenti del teatro italiano e internazionale. Nato a Matera il 4 febbraio del 1920, da Margherita Cristalli e Michele Guerrieri, si è trasferito fin da piccolo a Vimercate in provincia di Milano e poi a Roma, pur mantenendo forti legami con la sua città di nascita e con la sua appartenenza culturale lucana.
Fin da giovanissimo, iniziò a scrivere e a “vivere” di teatro e di cinema. Negli anni Quaranta del Novecento, Guerrieri è stato fra i fondatori della storica Compagnia del Teatro dell’Università di Roma di Anton Giulio Bragaglia, scoprendo e guidando talenti come Giulietta Masina e Anna Proclemer. Fu Gerardo Guerrieri a dirigere per primo a teatro, nel 1940, una giovanissima Giulietta Masina in “Felice Viaggio” di Thornton Wilder. Di lui, in quegli anni, l’amico commediografo Diego Fabbri ha scritto “per noi in quegli anni ’40 fu un personaggio magico: tra tutti noi più o meno coetanei fu il più intelligente e affascinante e insegnò a ognuno qualcosa di importante sia che rivelasse un testo ignoto, o analizzasse Stanislavskij e altri maestri della scena russa, o si applicasse in certe regie in cui lo spettacolo anziché essere preordinato si “faceva” e prendeva compiutezza attraverso un progressivo lavoro con gli attori, o desse un ritmo di dialogo nuovo a certe rare traduzioni (dall’inglese o, gran rarità allora, dal russo). Ci insegnò a come guardare e a come ascoltare il teatro. Era il meglio che si potesse trarre dalle forze vive del più giovane teatro italiano.”
Gerardo Guerrieri ha lavorato come sceneggiatore e aiuto regista con Vittorio De Sica e Cesare Zavattini firmando capolavori come “Sciuscià” e “Ladri di Biciclette” e collaborando con Zavattini per “Miracolo a Milano”, vincendo l’Oscar per “Ladri di Biciclette” nel 1950; ha collaborato a dei documentari con Michelangelo Antonioni. E’ stato regista di teatro e d’opera, dirigendo fra l’altro Maria Callas giovanissima in un celebre “Turco in Italia” di Rossini.
Saggista, traduttore e storico del teatro, Guerrieri ha suggerito inedite relazioni tra il mondo dei libri e quello delle scene. Ha fondato e diretto con Paolo Grassi la Collezione di teatro Einaudi. E’ stato critico teatrale fine e acutissimo per diverse testate, fra cui “L’Unità” e “Il Giorno”, e ha redatto alcune fra le voci più importanti dell’Enciclopedia dello Spettacolo, fra le quali la voce “attore”.
Luchino Visconti lo scelse per essere il suo “dramaturg”, colui che gli scriveva i testi, gli consigliava il repertorio e gli interpreti, traduceva dall’inglese e dal russo (lingue che Guerrieri conosceva alla perfezione) i testi che il grande regista portava sul palcoscenico nel corso delle sue stagioni teatrali più celebri. E’ stato Gerardo Guerrieri a portare Visconti in Basilicata e a consigliargli il nome del protagonista di uno dei suoi più celebri film, “Rocco e i suoi fratelli”, in onore dell’amico Rocco Scotellaro. Guerrieri è rimasto tutta la vita legato alla sua terra di origine, e il ricordo della sua amicizia con Carlo Levi rimane nel telero di Palazzo Lanfranchi, dove è ritratto attorno alla figura che rappresenta Scotellaro.
Guerrieri scoprì e fece conoscere in Italia il metodo Stanislavskij e Mejerch’old. Fu considerato, anche all’estero, il più grande traduttore di teatro del suo tempo: i suoi adattamenti di Shakespeare, Anton Cechov, Arthur Miller, Tennessee Williams, Ibsen, vengono ancora oggi studiati e messi in scena.