Sabato 13 agosto 2016 alle ore 21 nello spazio Arena di Colobraro è in programma lo spettacolo teatrale “Malo et malo, essere o non essere…oltre il silenzio”, della compagnia teatrale My Alterego.
In una manifestazione dedicata alla magia che da anni attrae migliaia di turisti non poteva mancare uno spettacolo teatrale che, sulle orme di un grande poeta del passato, ripercorre le inquietudini, i conflitti interiori, i misteri che si agitano nel cono d’ombra della nostra anima. Dove, anche gli oggetti e le presenze più familiari della vita umana appaiono stravolte dal cuore di tenebra che è dentro di noi, dall’abisso del nostro inconscio. Una messa in scena originale e intensa, che avvince e fa riflettere, sospesa tra sogno e realtà, quanto mai idonea alle magiche atmosfere notturne di Colobraro, la più affascinante delle lucane terre del silenzio.
“Malo et malo” è una rivisitazione dell’Amleto, capolavoro shakespeariano.
Lo spettacolo pone come protagonista assoluto “il male” e tutte le forme sotto le quali esso può presentarsi. Il titolo dello spettacolo non è altro che l’anagramma di Amleto che in latino significa “al male e per il male.” In seguito a questo gli stessi protagonisti vengono messi sotto forte pressione emotiva, capace di tenere il pubblico incollato alla poltrona.
Notoriamente Shakespeare utilizza le sue ambientazioni solo come contenitore per il suo intento reale, mostrare quelli che sono i più alti drammi esistenziali umani. Vien da sé che la maggior parte dei testi shakespeareiani possano essere liberamente traslati nel tempo.
Da questo assunto scaturisce l’idea di ambientare l’Amleto in chiave post-moderna.
In particolare il dramma di Amleto e, parallelamente, quello degli altri personaggi viene amplificato dalla contrapposizione storica rimarcata dall’adattamento.
La scenografia e i costumi post-moderni si contrappongono fortemente al testo che, come da desiderio dell’autore, rimane inalterato, con espressioni e linguaggio medievale e con il classico “Voi”.
Infatti l’intento dell’autore è proprio quello di far percepire il tempo in senso ciclico.
Dove una società finisce a causa dei disastri post-nucleari una nuova ne nasce, come una Fenice, dalle ceneri della precedente.
Se il mondo fisico per questa nuova società non è più lo stesso di prima, una cosa rimane e rimarrà invariata: l’animo umano, i suoi drammi, i suoi più ardenti desideri e le sue più oscure perversioni.
Personaggi e interpreti:
Amleto – Giordano Cozzoli
Ofelia – Claudia Lerro
Gertrude – Caterina Firinu
Claudio – Dario Diana
Orazio – Elio Colasanto
Guildencrantz – Ivan Dell’edera
Lavinia – Alessia Garofalo
Scenografia: Riccardo Mastrapasqua
Costumi: Angela Varvara
Sarta: Brigida Alberti Ricerca Musicale: Giordano Cozzoli