In attesa della riapertura del teatro Guerrieri in piazza Vittorio Veneto nella città di Matera, capitale europea della cultura 2019, occorre fare di necessità virtù. E l’idea dell’associazione culturale “La Camerata delle Arti” di puntare sulla corte dell’hotel La Suite di Matera, grazie alla disponibilità della proprietà, si è rivelata geniale perchè non era semplice trasformare il parcheggio della struttura ricettiva in un “teatro a cielo aperto” per rappresentare il “Rigoletto” di Giuseppe Verdi, la nuova opera affidata alla regia di Enzo Di Matteo e con la direzione artistica di Francesco Zingariello. Il coraggio è stato premiato con la presenza di oltre 500 persone e Matera grazie a “La Camerata delle Arti”, ha messo in mostra i suoi talenti, quelli che consentono di produrre cultura sul nostro territorio.
Lo spettacolo ha segnato un altro degli importanti obiettivi dell’associazione musicale materana che ha dato spazio alle giovani professionalità nate nell’ambito del progetto di formazione “Opera Studio 2.0” che da anni impegna La Camerata delle Arti.
In scena il duca di Mantova è Zi-Zhao Guo, il Rigoletto è Maurizio Leoni, Gilda è Annamaria Sarra, Sparafucile è Gianvito Ribba, Maddalena è Lucia Mottola, GIovanna è Maria Grazia Zingariello, Il Conte di Monterone è Giuseppe De Ruvo, Marullo è Mattia Rossi, orsa è Riccardo D’Ostuni, Il Conte di Ceprano è Paolo Visentin, La Contessa è Elena Finelli, Un paggio della Duchessa è Ilaria Cuscianna. L’opera è stata rappresentata con il prezioso contributo del coro lirico di Lecce e dell’Orchestra Tchaikosky di Udmurtia, del direttore Leonardo Quadrini, dello scenografo Damiano Pastoressa, del disegno luci di Fabrizio Gobbi, dei costumi di Sartoria Arrigo e del service tecnico di Stones Lab con la supervisione del direttore di produzione Bruno Carletti.
“Un esordio di grande rilievo per un esperimento, quello di adibire uno spazio inconsueto alle iniziative culturali – spiega il direttore artistico Francesco Zingariello – che si è rivelato vincente e ha confermato il forte legame con i privati intenzionati a impegnarsi in questo importante settore”.
Il Rigoletto ha unito in questa occasione la tradizione dell’opera con la tecnologia e il progetto luci di Fabrizio Gobbi, senza però ridurne l’impatto artistico.
“La difficoltà di trovare un luogo adatto ad ospitare questa opera – ha spiegato il direttore artistico Francesco Zingariello – ci ha consentito di entrare in contatto con i proprietari de La Suite che hanno dimostrato non solo una straordinaria disponibilità, ma anche uno sguardo attento alla realtà culturale, sostenendola in tutti i suoi aspetti. Questo spettacolo conferma la linea che stiamo portando avanti che coniuga giovani professionalità, qualità dell’offerta e scelta dei luoghi nei quali ospitare le nostre produzioni e la risposta positiva del pubblico conferma che stiamo percorrendo la strada maestra. L’altra novità che per noi è diventata ormai una tradizione, riguarda la produzione creata qui a Matera, con artisti anche materani. In particolare nel Rigoletto ci sono due artisti importanti, il soprano Anna Maria Sarra che canterà il ruolo di Gilda e il basso Gianvito Ribba che canterà il ruolo di Sparafucile. In scena ci saranno undici protagonisti, tra cui anche Ilaria Cuscianna e Maria Grazia Zingariello e tanti giovani che studiano a Matera nella nostra scuola. Ci sono trenta artisti nel coro, sessanta professori d’orchestra, dieci ballerini, sei comparse e con i tecnici la squadra è composta da 150 persone. I costumi sono quelli originali indossati a “La Scala” di Milano per il Rigoletto, la regia è di Enzo Dimatteo, le scene sono di Damiano Pastoressa, le luci sono di di Fabrizio Gobbi, che ha coniugato tecnologia e colori in un percorso di particolare effetto per il pubblico.
Enzo Dimatteo: “Ho affrontato Rigoletto come un professionista legge un testo teatrale oltre che musicale, indagando nell’animo dei personaggi per carpirne l’essenza. La scenografia nella sua essenzialità mantiene l ‘eleganza senza per questo sovrastare il palcoscenico, complice di quella eleganza spettacolare garantita dalla Corte dell’Hotel La Suite di Matera. Già dal primo approccio ci si rende conto di avere a che fare con una “favola popolare”, tutto avviene per coincidenze, incontri fatali, a servizio del tragico finale. Molteplici gli spunti teatrali su cui lavorare: il tormento atavico di Rigoletto, la contrapposizione tra la tagliente ironia e l’affetto del padre, la leggerezza e la superficialità del Duca e dei compiacenti cortigiani, l’acerba purezza di Gilda che maturerà suo discapito, l’inquietante figura di Sparafucile e l’avvenenza di Maddalena esca infallibile e micidiale. Tutto alla fine contribuisce alla formazione di quadri scenici ricchi d’azione e pathos, in un grande racconto che dalla magniloquenza della scena di apertura si conclude con l’intimità del dramma finale.
In questa opera dai tratti shakespeariani, dove l’incubo si avvera tutti e i personaggi possiedono una loro deformità, morale o fisica. Fondamentale il ruolo della maledizione che seguirà Rigoletto come un ombra, come una Erinni, come forse ha sempre fatto fin dalla sua nascita. Ma c’è anche, protagonista, il disfacimento morale di un mondo che, per quanto astratto possa sembrarci, ci riporta inevitabilmente a considerare il presente riscontrandone le analogie con il passato”.
Lo spettacolo verrà replicato il 5 settembre a Lecce all’Ex Convento dei Teatini.
La fotogallery del “Rigoletto” (foto www.SassiLive.it)