Mercoledì 30 aprile alle ore 10,30 nella sala giunta Nelson Mandela del Comune di Matera è in programma la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo “Gian Carlo Tramontano”, storia del popolo e delle vicende immaginarie, che andrà in scena sabato 3 maggio 2014 alle 18,30 e alle 21 a Casa Cava nei Sassi di Matera.
A distanza di cinquecento anni dalla liberazione della città di Matera, vogliamo andare alla scoperta di quella vicenda, cercando di conoscerla e comprenderla più da vicino.
Questo episodio della vita di Matera e dei materani resta avvolto in un alone misterioso sebbene molto sentito dalla comunità.
La figura del conte è stata mitizzata dai materani, ha assunto dei contorni così articolati e allo stesso tempo così indefiniti da diventare quasi irreale.
Le vicende del suo operato sono conservate nei racconti, negli aneddoti e leggende che il popolo ancora oggi racconta.
La sua storia, almeno nella parte della vita a Matera, è patrimonio del popolo, è stata elaborata e tramandata con racconti orali.
La storia di Gian Carlo Tramontano è la storia dei nuovi potenti, degli arroganti e del popolo del nostro tempo. Quel popolo che poi si è ribellato sempre nel passato e che auspicabilmente continuerà a ribellarsi a chi non avrà attenzione per questa terra e per i suoi abitanti.
Lo spettacolo è stato realizzato da IAC (Centro Arti Integrate) a conclusione del corso di teatro svolto all’interno dell’offerta formativa dell’Unitep di Matera.
Gli attori dello IACT portano in scena uno spettacolo realizzato insieme ai partecipanti del corso, una scrittura collettiva in cui ognuno ha potuto raccontare la propria versione della storia.
Mi devo complimentare con gli attori dello IACT, “La sua storia, almeno nella parte della vita a Matera, è patrimonio del popolo, è stata elaborata e tramandata con racconti orali. La storia di Gian Carlo Tramontano è la storia dei nuovi potenti, degli arroganti e del popolo del nostro tempo. Quel popolo che poi si è ribellato sempre nel passato e che auspicabilmente continuerà a ribellarsi a chi non avrà attenzione per questa terra e per i suoi abitanti”. La nostra storia di via Riscatto bisogna raccontarla al Presidente FAI De Rosa, che spoglia dei racconti tramandati di generazione in generazione con le sue affermazioni, queste sanno solo di visibilità di élite. Domani ci diranno che non è vero quel che si dice:” Una di queste leggende racconta che una giovane e sconosciuta signora chiese ad un contadino di farla salire sul suo carretto per accompagnarla a Matera….”
La nostra storia deve essere raccontata e rappresentata nei vicinati, nelle vie, nelle scalinate, nelle grotte dei Sassi. Per far rivivere le sensazioni, il profumo, i rumori degli antichi rioni. Questa è anche la cultura, che noi del Comitato Sassi vogliamo, e non le menate virtuali del Comitato 2019, fatte per pochi intimi senza coinvolgere la città. Sperperando denaro pubblico. Incentivare le iniziative delle ns. associazioni culturali, musicali, teatrali. Non dire ad esempio: VIVICITTA’ NEI SASSI e poi gli stessi non sono nemmeno lambiti.
Un sincero in bocca al lupo agli attori dello IACT