Standing ovation da parte del pubblico che ha seguito nel teatro del carcere di Matera la prima performance “Humana vergogna” l’ultima tappa del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “La poetica della vergogna”, co-prodotto da Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Rete teatro 41, network di quattro compagnie teatrali lucane (Compagnia teatrale Petra, Gommalacca Teatro, IAC e Compagnia teatrale l’Albero).
In scena il cast internazionale composto dai performers Mattia Giordano, Antonella Iallorenzi, Mariagrazia Nacci, Simona Spirovska ed Ema Tashiro.
L’invenzione e la drammaturgia della performance sono di Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti con la consulenza drammaturgica di Jeton Neziraj e coreografica di Sharon Fridman, le musiche di Renato Rinaldi e la direzione tecnica e delle luci di Angelo Piccinni.
“Humana vergogna” è una riflessione sulla parola “vergogna” che comincia da un’analisi intima per essere poi condivisa, attraverso le parole e i corpi, in un atto di antagonismo e simbiosi allo stesso tempo. E’ una performance che nasce all’interno di un ampio progetto di ricerca e creazione, “La poetica della vergogna”, che ha coinvolto i detenuti della Casa Circondariale di Matera, le comunità artistiche, scientifiche e gruppi di cittadini tra Italia, Macedonia, Kosovo e Giappone attraverso laboratori, seminari, incontri e residenze artistiche.
Lo spettacolo si sviluppa attraverso una serie di “quadri” di musica, teatro e danza. “Posso piangere”, “Scoreggiare”, La dimostrazione di cosa si è disposti a fare per far aumentare i like sul proprio profilo social, il “Manuale per uccidere i cani randagi”, Cosa si può provare stringendo la mano, guardando gli occhi, abbracciando o baciando uno sconosciuto, “La mia memoria” relativa alle proprie vergogne del passato, “80 kg” che ironizza su chi si vergogna di un corpo “pesante”, il sogno di un mondo libero da pregiudizi. Lo spettacolo coinvolge anche il pubblico, che è stato omaggiato di una corona con la scritta “Happy new shame”, ispirata a quei gadget per festeggiare il Capodanno. Gli spettatori sono invitati a confessare che “non si vergognano di dire che… e dagli spalti arrivano due risposte apprezzabili. “Non mi vergogno di dire che siete stati coraggiosi, non mi vergogno di dire che vorrei che fossero qui con noi i detenuti”. Lo spettacolo si conclude con “La bellezza” e “Nazione”, perchè la vergogna può coinvolgere tutti gli aspetti della nostra vita. Il finale è davvero emozionante, con cinque detenuti che salutano gli spettatori attraverso filmati già registrati. I detenuti hanno già avuto modo di apprezzare questo spettacolo nei giorni precedenti e adesso sono loro a diventare i testimonial speciali. Applausi e standing ovation meritati per tutti i protagonisti.
“Humana vergogna” è l’ultima fase di un progetto che, con la direzione artistica di Antonella Iallorenzi e il coordinamento di Franco Ungaro, si è arricchito di contributi artistici e umani attraverso le tante azioni svolte nel corso del 2018 insieme ai partner Artopia (FYROM), Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce (AMA), Qendra Multimedia (Kosovo), Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, Digital Wolf e Compagnia teatrale Petra, con il sostegno di EU Japan Fest e la collaborazione con Zebra Associazione Culturale.
Superata la fase di produzione, durante una residenza artistica a Satriano di Lucania a gennaio e febbraio, lo spettacolo sarà replicato fino al 9 marzo prossimo nella casa circondariale ogni sera, con accesso dalle ore 19 per un numero massimo di 60 persone a replica. E’ possibile prenotare sul sito del calendario ufficiale di Matera 2019 www.materaevents.it o presso l’Infopoint di Matera 2019 in via Lucana 125/127 a Matera fino al 10 febbraio indicando nome, cognome, data e luogo di nascita, indirizzo email e numero di telefono. E’ indispensabile essere in possesso del Passaporto per Matera 2019, acquistabile attraverso il circuito TicketOne o presso l’Infopoint di Matera 2019, per aver accesso a questo e a tutti gli eventi del programma ufficiale.
“Abbiamo registrato – afferma Ariane Bieou, manager culturale della Fondazione Matera Basilicata 2019 – una fortissima emozione. Per l’ambizione creativa non facile e egregiamente riuscita. Per la potenza con la leggerezza e la gravità e con il divertimento. Per tutte le difficoltà superate con tenacia Per un processo di cocreazione che non finisce mai di stupire e rilancia la sfida. Per la confluenza di energie raccolte in ogni angolo di Europa e restituite con forza e convinzione al pubblico. Per il sudore degli artisti. Per il pubblico che percepisce con il cuore e sa rendere omaggio. Per i carcerati che ci hanno aperto la loro casa. Una Humana vergogna di cui andare molto fieri. Rete teatro41 nel suo “grande piccolo” ci ha aperto al futuro”.
Soddisfazione è stata espressa al termine della performance anche dal presidente della Fondazione, Salvatore Adduce: “Devo fare i miei complimenti a tutti coloro che hanno progettato e realizzato questa esperienza. Sicuramente, dopo aver visto Humana vergogna ogni spettatore esce umanamente arricchito. E’ la grande bellezza di Open Future. Gli applausi finali del pubblico in piedi testimonia che dobbiamo continuare su questa strada”.