Martedì 26 settembre 2023 alle ore 19 e mercoledì 27 settembre 2023 alle ore 21 nel Piccolo Teatro/Cesam di Potenza per il Città delle 100 Scale Festival la compagnia teatrale Socìetas-Romeo Castellucci sarà presente con l’installazione teatrale “Il Terzo Reich”.
Mercoledì 27 settembre alle ore 17,45, al Polo Bibliotecario, il regista Romeo Castellucci dialogherà con Carlo Fanelli, Università della Calabria, su “Il linguaggio-macchina de Il Terzo Reich”.
Romeo Castellucci, insieme alla compagnia Sociatas, è un tra i maggiori registi europei del teatro e delle arti performative contemporanee. Fautore di un teatro impossibile ad essere catalogato in etichette consuete, essenziale e radicale nella forma espressiva, in cui tutti i codici della rappresentazione sono destrutturati e ristrutturati in inedite configurazioni. Ribalta il primato della letteratura, facendo del suo teatro una complessa forma d’arte; un teatro fatto di immagini straordinariamente ricche, espresse con inedite dimensioni della musica, la scultura, la pittura o l’architettura.
Tra i grandi innovatori del teatro contemporaneo è stato più volte presente nelle passate edizioni del Città delle 100 Scale Festival con, tra l’altro, “Giulio Casere. Pezzi staccati” e “Sul concetto di volto nel figlio di Dio”.
L’installazione “Il Terzo Reich” si basa sulla proiezione spettrale dei nomi, rappresentando la totalità dei sostantivi del vocabolario italiano. Precedendo la proiezione, una performer, Gloria Dorliguzzo, darà vita a un cerimoniale simbolico di “accensione” del linguaggio. L’installazione sarà accompagnata da una composizione sonora apodittica di Scott Gibbons. La sequenza di parole viene proiettata ad una velocità che sfiora la capacità percettiva dell’occhio umano, sfumando tra un termine e l’altro. L’obiettivo è comprimere lo sguardo sull’effimero confine tra percezione e perdita percettiva, creando un flusso frenetico di parole che lasciano solo brevi impronte nella memoria visiva degli spettatori.
“Il Terzo Reich rappresenta una comunicazione obbligatoria e inculcata, in cui i nomi diventano blocchi di conoscenza che lasciano poco spazio alla scelta o al discernimento. Ogni pausa viene abolita, e l’assenza di parole diventa il campo di battaglia per l’aggressione militare del linguaggio. La proiezione dei nomi diventa un’occupazione, un atto di conquista su un terreno senza scampo”.
Romeo Castellucci è un regista internazionalmente riconosciuto per il suo teatro totale, che fonde le arti in un’esperienza integrale per lo spettatore. Le sue opere teatrali sono state ospitate nei teatri e festival più prestigiosi in oltre cinquanta paesi. Castellucci ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per le sue creazioni, che includono spettacoli come “Jeanne au bûcher” di Arthur Honegger e “Salomé” di Richard Strauss.
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