Venerdì 18 dicembre 2020 alle ore 16, si terrà in diretta streaming la proiezione del documentario “I sogni che non conosciamo”, realizzato da IAC Centro Arti Integrate nell’ambito del progetto “La nostra storia”.
Settembre 2020: più di 40 ragazzi e ragazze, tra Puglia e Basilicata, provenienti da storie e da luoghi differenti, intraprendono un percorso creativo e formativo per realizzare, insieme, un documentario che provi a raccontare il loro punto di vista: sulla città, le relazioni, l’amicizia, la vita.
Dalle loro parole, storie, riflessioni, e dai loro sguardi nasce“I sogni che non conosciamo”, proiettato in anteprima online sulla pagina facebook e sul canale youtube di IAC Centro Arti Integrate:
IAC – CentroArtiIntegrate – pagina facebook
IAC – Centro Arti Integrate – canale youtube
trailer
All’evento interverranno alcuni dei ragazzi e delle ragazze protagonisti del documentario,
il dott. Giuseppe Centomani, dirigente del Centro di Giustizia Minorile di Puglia e Basilicata e la dott.ssa Caterina Ferrone, direttrice reggente Ufficio Servizi Sociali per i Minorenni di Potenza e sede distaccata di Matera.
“I sogni che non conosciamo” è la prima tappa del progetto triennale “La nostra storia”, avviato nel 2020, con il sostegno del Centro di Giustizia Minorile di Puglia e Basilicata.
Rivolto a ragazze e ragazzi tra i 13 e 19 anni,ha l’obiettivo di rafforzare il legame tra i più giovani e il territorio e le comunità in cui essi vivono; relazione spesso contrassegnata da un senso di distacco e di estraneità, soprattutto in contesti interni che molto spesso non offrono proposte, attrattive, possibilità di espressione interessanti per la fascia giovanile della popolazione.
All’origine della proposta, si pone la volontà di creare un momento di espressione delle nuove generazioni e di ascolto da parte della città, di stimolare processi di partecipazione e di costruzione collettiva per poter realizzare azioni concrete di riflessione e trasformazione; la volontà di creare un percorso di riscoperta del territorio e della sua storia per dare la possibilità ai ragazzi di riconnettersi in maniera positiva con il vissuto della comunità e della cultura di appartenenza.
Il progetto si inserisce nel programma di azioni che IAC Centro Arti Integrate porta avanti e dedica agli adolescenti, nell’intento di prevenire situazioni di disagio socio-culturale.
Da diversi anni, infatti, IAC realizza interventi formativi ed esperienziali che attraverso l’uso integrato dei linguaggi artistici favoriscono l’empowerment dell’adolescenza.
Gli interventi mirano ad alimentare occasioni di confronto e di condivisione, in cui i giovani possono acquisire competenze in ambito artistico, sviluppare consapevolezza del proprio corpo e dell’espressività, costruire relazioni e trasformare il proprio vissuto in prodotto artistico.
In questo primo anno, il progetto si è concentrato sulla creazione attraverso il linguaggio audiovisivo, che ha portato alla realizzazione del documentario.
Sono stati realizzati laboratori di creazione audiovisiva nei comuni di Matera, Altamura, Gravina e Acquaviva delle Fonti, coinvolgendo gruppi di adolescenti, associazioni, cooperative ed istituzioni locali: l’Ufficio per i Servizi Sociali e il Liceo classico-artistico “Levi -Duni” di Matera, le Officine Culturali Centro Peppino Impastato, l’Associazione Punto GG e la cooperativa Eos di Gravina, la cooperativa Il Mondo che vorrei, il centro socio-educativo A misura di Bambino e la Biblioteca di Comunità Agorateca di Altamura, l’Assessorato alla Cultura e la cooperativa Granelli di Senape di Acquaviva delle Fonti.
Il percorso fatto con i ragazzi e le ragazze ha visto tre fasi di realizzazione:
la prima di ricerca su storie individuali e collettive, per costruire la narrazione;
la seconda di riprese video, che sono state effettuate in diversi comuni, nei luoghi che gli stessi partecipanti hanno indicato come più significativi per loro;
la terza di analisi e costruzione del montaggio del documentario.
Quest’ultima è stata realizzata online, a causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria.
Il progetto “La nostra storia”, infatti, ha subito, in questa sua prima tappa, numerose variazioni a seguito dell’emergenza Covid.
Ma, nonostante le difficoltà, abbiamo ritenuto importante portare avanti nella maniera migliore le attività rivolte agli adolescenti, provando a conservare per loro dei momenti di incontro e di crescita attraverso la condivisione di esperienze significative con i coetanei.
“La nostra storia” proseguirà nel 2021 e nel 2022 con percorsi di formazione teatrale e di costruzione scenica che si concluderanno con la realizzazione di uno spettacolo collettivo, a cui prenderanno parte tutti i gruppi coinvolti.
Siamo convinti che gli adolescenti siano una risorsa per la comunità, che troppo spesso rimane inascoltata. Attraverso il teatro, non vogliamo solo dar loro voce ma vogliamo costruire insieme visioni per il futuro.
Anche per questa ragione IAC intende nei prossimi anni rafforzare sempre più la relazione con le nuove generazioni ed allo stesso tempo rafforzare il legame con tutte le figure e le realtà coinvolte nell’educazione e nella crescita dei giovani, dagli insegnanti agli educatori, ai genitori, agli operatori sociali, agli amministratori, certi che un’azione congiunta da più parti può generare un sostanziale miglioramento delle condizioni socio-culturali di un’intera comunità.
IAC Centro Arti Integrate
È una società cooperativa di produzione e lavoro che si occupa di promozione e produzione teatrale.
Fondata nel 2010 dai co-direttori artistici Nadia Casamassima e Andrea Santantonio, ha negli anni realizzato laboratori di formazione e comunicazione teatrale in collaborazione con scuole, associazioni, enti, rivolgendo la propria proposta a gruppi di persone “fragili”, in condizione di disabilità o gruppi che hanno difficilmente accesso a processi culturali.
Dal 2011 organizza i “Venerdì allo IAC” una rassegna di spettacoli di teatro, musica e danza per la valorizzazione di espressioni sceniche contemporanee, e con l’obiettivo di avvicinare il pubblico alla scelta di proposte artistiche per la città.
Dal 2011 collabora costantemente con il Centro di Giustizia Minorile e realizza percorsi educativi con minori a rischio.
Tra il 2013 e il 2017 realizza il progetto “Building my stage” corsi di formazione teatrale e di illuminotecnica rivolti a minori migranti non accompagnati.
Nel 2015 è co-fondatrice di #Reteteatro41, la rete di compagnie di teatro contemporaneo in Basilicata, con l’intento di sviluppare politiche e pratiche culturali e teatrali sul territorio, e con la quale ha partecipato al percorso di scrittura della nuova legge dello spettacolo (37/2014) promosso dalla Regione Basilicata.
Nel 2015 è vincitrice del bando della Regione Basilicata “Visioni Urbane” con il progetto “Teatri Diffusi” che ha portato nelle aree interne della regione proposte di formazione, visione di spettacoli e dibattiti su tematiche legate allo spettacolo dal vivo.
Dal 2016 realizza “Nessuno Resti Fuori – festival di teatro, città e persone”, che ogni anno porta in un quartiere periferico della città, l’esperienza del teatro e delle arti performative; attraverso laboratori, spettacoli e incontri di approfondimento, con la finalità di rendere tutti partecipi di processi di attivazione, creazione e condivisione.
Produce i propri spettacoli per ragazzi, a partire dai temi della contemporaneità e questioni di rilevanza sociale, tra questi: “Pinocchio bambino cresciuto burattino (sul valore di un’educazione simmetrica e che tenga conto delle singole specificità), “Una disubbidienza straordinaria” (sul valore della disobbedienza all’interno di sistemi di potere e regimi totalitari), “YesoTang” (sul viaggio affrontato dai migranti per raggiungere l’Europa).
Negli anni ha sviluppato relazioni e collaborazioni a livello locale, nazionale ed internazionale con istituzioni, compagnie, reti.
Nel 2017 è selezionata con il progetto “Matera Città Aperta” per entrare nella programmazione ufficiale degli eventi culturali di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, coinvolgendo cittadini, artisti internazionali e partner europei.