Il filo immaginario 2024 è progetto di residenze artistiche curato da Gommalacca Teatro, sostenuto dal Ministero della Cultura, dalla Regione Basilicata e patrocinato dal Comune di Potenza. Fra le numerose candidature pervenute, sono stati selezionati tre progetti innovativi che saranno in residenza a Potenza nei prossimi mesi: ALFONS(IN)A di Marta Bulgherini, Corde sulla pelle – esercizi di rieducazione per un pubblico passivo di Marco Augusto Chenevier/Alessia Pinto e IF (sulle possibilità di un incontro) di Nicola Lorusso/Gaia Amico. L’obiettivo è quello di promuovere e sostenere i nuovi linguaggi della scena creativa, performativa e interdisciplinare, creando un forte legame con la comunità e il territorio.
Mercoledì 3 luglio (ore 18:30) nei giardini della pizzeria Inciampo di Potenza, avrà luogo un incontro-aperitivo con Marta Bulgherini, la prima artista in residenza del progetto. L’evento è aperto a tutti.
Il filo immaginario mette al centro la diversità delle pratiche artistiche, stimolando il dialogo e incoraggiando la sperimentazione nel campo delle arti performative e delle pratiche di co-progettazione con la cittadinanza. Gli artisti avranno l’opportunità di sperimentare nuove modalità di lavoro grazie a una residenza creativa della durata di quindici giorni presso l’Auditorium del Centro Sociale Malvaccaro di Potenza e riceveranno un contributo a sostegno del loro progetto.
I 79 candidati sono stati esaminati attraverso un lungo lavoro di valutazione, sensibilizzazione e formazione partecipata che ha coinvolto la direzione artistica di Gommalacca Teatro e il gruppo di Spettatori Attivi (nelle fasce di età “adolescenti” e adulti”). La valutazione dei progetti, basata sulle indicazioni del bando, ha privilegiato la coerenza e l’adattabilità delle proposte al contesto delle residenze artistiche, considerando territorio, popolazione e pratiche in uso come parametri fondamentali.
Fino al 10 luglio avrà luogo la prima residenza; la seconda si svolgerà dall’1 al 15 settembre e la terza dal 2 al 16 ottobre. Durante i periodi individuati, gli artisti potranno organizzare laboratori, incontri pubblici, sessioni di brainstorming, performance aperte e altre iniziative per dialogare con i residenti ed esplorare nuove modalità espressive; saranno veri e propri momenti di confronto e scambio che permetteranno ai membri della comunità di diventare parte integrante del processo creativo.