Recuperare i valori di un tempo per provare a cambiare un mondo tormentato dall’odio, dai tradimenti, dal gossip e dalle ingiustizie.
La “trattoria Sant’Eustachio”, commedia in vernacolo materano della compagnia materana “Teatro fatto in casa”, scritta e diretta da Massimiliano Burgi con la consulenza artistica di Mario Parlato ha colpito nel segno regalando al pubblico del Duni tre atti divertenti e ricchi di spunti di riflessione.
La storia è ambientata negli anni sessanta in una trattoria materana, gestita da due soci, Eustachio e Stacchiuccio. Sono gli anni delle canzoni lanciate al Festival di Sanremo di Sergio Endrigo, Rita Pavone, Caterina Caselli e Mina.
In trattoria arrivano un paio di famiglie e una coppia di amanti e la sceneggiatura fa sempre riferimento al repertorio del vernacolo materano, piu o meno colorito a seconda delle situazioni.
Coraggiosa ed esilarante la scenetta in cui il papà di due ragazzi piuttosto irrequieti e tifosi dell’Inter sequestra in trattoria un pallone da calcio, per fortuna non troppo pesante e dopo aver ricordato che purtroppo entrambi “hanno la testa nel pallone” lo calcia in platea tra lo stupore del pubblico.
All’epoca la televisione era un privilegio per pochi benestanti ma grazie alla generosità di Eustachio viene puntualmente concessa la possibilità di assistere alla trasmissione trasmessa sul “Primo canale” della Rai. Lo zio Michele consiglia di spegnere le luci in trattoria per creare un’atmosfera più romantica ma l’innocente proposta si rivela l’occasione per un clamoroso tradimento, che porterà i protagonisti a vivere sulla scena un momento particolarmente drammatico, chiuso con la formula del musical per un finale canoro inatteso ma molto apprezzato dal pubblico. Trattoria sant’Eustachio ha il pregio di tutte le generazioni nell’esercizio coraggioso di offrire una rappresentazione teatrale in dialetto materano e la performance collettiva risulta particolarmente efficace. A fine serata il regista e attore Massimiliano Burgi ricorda che la compagnia teatrale è nata con l’obiettivo di portare il sorriso anche a bambini meno fortunati e così sono stati ricordati i bambini presenti in Camerin, Macedonia, Thailandia, Brasile, Equador, Burindi e Kenia aiutati con il metodo dell’adozione a distanza tramite l’Associazione Azione per le famiglie nuove. Un motivo in più per non perdere la replica del 20 maggio 2011, sempre al Teatro Duni.
Michele Capolupo
La fotogallery dello spettacolo teatrale “Trattoria Sant’Eustachio”
“Trattoria Sant’Eustachio”, commedia in tre atti in dialetto materano scritta e diretta da Massimiliano E. Burgi. Consulenza artistica: Mario Parlato
Personaggi e interpreti.
Austoch: Eustachio Maragno – Rita: Nancy Digirolamo – Stacchiuccio: Massimiliano E. Burgi – Grazia: Mariella Braia – Zio Michele: Ele Taccardi – Bruna: Enza Venezia – Chiara: Palma Carlucci – Felicetta: Giuseppina Pizzilli – Paola: Antonietta Niglio – Natalina: Rosa Morelli – Nonno Rosario: Eustachio Dragone – Filomena: Maria Teresa Paolicelli – Vito Morelli: Eustachio Di Pede – Emaunele: Giuseppe Porcari – Eufemia: Lucia Assi – Giuseppe Tataranni: Pietro Nocera – Eustachio: Vito Berdicchia – Minguc: Angelo R. Gravina – Giacinta: Anna Dimola – Angela: Doriana Nicoletti – Nicola: Saverio Tarasco – Marianna: Anna Colucci.
Con la partecipazione di Mario Parlato nel ruolo di Ottavio.
Bambini: Angelo Andrulli, Gennario Andrulli, Vittoria Barberio, Vito Di Marzio, Antonio Maragno, Vito Maragno.
Scenografia: Antonio Bianco, Donato Cosentino, Antonio Elettrico, Uccio Santochirico, Peppino Santochirico, Aurelia Scialpi, Anna Maria Sellitri.
Costumi: Anna Colucci. Selezione musicale: Vito Galante.
Acconciature: Sara Castello. Suono e Luci: Beat Beat Sound di Carlo Iuorno.