Rappresentare a teatro un fatto di cronaca così tragico come quello accaduto il giorno di Natale del 1996, quando uno dei tanti barconi della speranza affondò tra Malta e la Sicilia, provocando la morte di 283 profughi provenienti da India, Pakistan e Sri Lanka non è cosa semplice. Bebo Storti e Renato Sarti con la “Nava fantasma” sperimentano con successo un nuovo linguaggio teatrale, che coinvolge il pubblico e lo guida sino all’atto finale, che rievocherà l’affondamento della nave per denunciare ancora una volta l’indifferenza delle istituzioni nei confronti di questa tragedia umana. Bebo Storti, noto al pubblico televisivo sopratutto per le avventure del Conte Uguccione (nobile del granducato di Toscana, personaggio ricco nullafacente dalla mattina alla sera con in testa due soli pensieri: Gabriel Omar Batistuta, attaccante della Fiorentina e le donne da possedere) presentato a metà degli anni novanta a Mai Dire Gol e all’inizio degli anni duemila a Mai dire Gol da inviato della Fiorentina, conferma la sua vena comica quando veste i panni di un intellettuale di destra, dell’ex premier Romano Prodi che arriva sul palco in bicicletta e di Mario Borghezio, esponente di spicco delle Lega Nord. Al termine del prologo che serve sopratutto per prendere confidenza con il pubblico ed annunciare una serata allegra ma non troppo, la prima scena mette subito alla prova lo “stomaco” del pubblico”. Un profugo viene scaraventato in mare ma il lancio non è perfetto e la testa si stacca dal corpo. Poi la prima sorpresa: gli attori sottolineano il silenzio dei media giornali, trasmissioni televive e radiofoniche su questa tragedia e sul palco si prestano al gioco la giornalista Rosalba Stasolla e il consigliere regionale Vincenzo Santochico. Poi arrivano i disegni animati di Daniele Luttazzi per ripercorrere tutti i movimenti dei profughi e un gioco a quiz che coinvolge una studentessa materana presente in sala. Il ricordo dei profughi è uno dei momenti più drammatici dello spettacolo ma Bebo Storti e Renato Sarti hanno il merito di portare in scena una “comicità tragica” unica nel suo genere. La scena finale, in cui viene rievocato l’affondamento della nave, è resa possibile grazie ad alcuni studenti che si prestano per riprodurre i suoni del vento e della tempesta. Con il video che documenta il ritrovamento del relitto marino prodotto dal quotidiano La Repubblica scorrono i titoli di coda dello spettacolo, molto apprezzato dal pubblico presente al Comunale.
La fotogallery de “la nave fantasma” – foto www.sassilive.it