La Filcams Matera ha presentato questa sera nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi il monologo Dita di Dama, tratto dall’omonimo libro di Chiara Ingrao e portato in scena da Laura Pozone. L’evento, promosso in collaborazione con il Polo Museale della Basilicata e la Fondazione Matera Basilicata 2019, è stato portato in scena dal Teatro della Cooperativa e Aparte con adattamento e regia di Laura Pozone e Massimiliano Loizzi.
“Operaia. Era bastata quella parola a farle crollare il mondo addosso.” Il monologo Dita di Dama è la storia di Francesca e Maria, due amiche, cresciute insieme nello stesso cortile della periferia romana. Una sogna un futuro da veterinaria, l’altra di continuare a studiare. Ma a diciotto anni si ritrovano, costrette dai padri una a studiare legge, l’altra a lavorare in fabbrica.
Siamo nel 1969, l’autunno caldo. Attraverso gli occhi di Maria scopriamo la nuova vita sua e delle altre operaie, sempre in bilico tra il comico e il drammatico, tra il commovente e l’entusiasmante. Il cottimo, la bolla, la paletta, i marcatempo. E poi gli scioperi, la stira, il consiglio di fabbrica. E ancora sullo sfondo l’Italia che cambia, da Piazza Fontana alla legge sul divorzio, lo Statuto dei lavoratori, le ribellioni in famiglia.
Maria, da timida e impacciata ragazzina in fabbrica proprio non ci voleva stare, con quella puzza di pasta calda che ogni sera provava a cacciare via nel nuovo lusso del bagnoschiuma, si trasforma in “una tosta”, “una con le palle”, sguardo fisso e faccia decisa quando parla alle assemblee; ma rischia così di perdere il suo amato Peppe.
Gli anni delle lotte operaie, raccontati non attraverso lo “stereotipo” della violenza, della tensione e del piombo, ma con una storia di formazione d’amore e amicizia, tutta al femminile, che indaga percorsi di libertà e dignità che sfidano tuttora il nostro grigio presente.
Un piccolo spaccato dell’ Italia operaia negli anni che vanno dal 1969 ai moti di Reggio Calabria del 1972.
Si tratta di un appuntamento importante, in un momento storico in cui le condizioni della donna lavoratrice stanno progressivamente peggiorando e vengono vanificate molte delle importanti lotte che hanno caratterizzato gli anni Settanta e che hanno portato alla conquista di diritti che dovrebbero essere intoccabili.
La fotogallery del monologo Dita di Dama (foto www.SassiLive.it)