Il 2015 del Consorzio Teatri Uniti di Basilicata si apre con uno spettacolo dedicato ai più piccini fra gli spettatori lucani: a Matera, Potenza e Policoro la compagnia Habanera Teatro porta in scena lo spettacolo Le 12 notti della Befana.
Dedicato ai bambini dai 4 anni in su, Le 12 notti della Befana sarà presentato: a Matera per la sezione Il teatro ricomincia dai bambini, venerdì 2 gennaio con sipario alle 17,30 al teatro Duni di Matera, a Potenza, per la sezione Di fiaba in fiaba, sabato 3 gennaio con sipario alle 16 al teatro Don Bosco e a Policoro, per la sezione Il teatro ricomincia dai bambini, al Cinema Hollywood domenica 4 gennaio con sipario alle 11.
Teatro di figura per pupazzi – ne vengono impiegati ben 15 tra burattini, marionette a bacchetta e pupazzi in gommapiuma di varie dimensioni di cui uno a grandezza umana – e attore con l’uso di tecniche varie, lo spettacolo a cura di Patrizia Ascione e Stefano Cavallini è liberamente tratto da alcune tradizioni regionali, europee e italiane, sulla Befana.
L’anziana signora che vola su una logora scopa, viene qui raccontata nel lungo viaggio che intraprende dal 25 dicembre alla ricerca della fantasia dei bambini. Un’occasione, quella offerta dallo spettacolo di Habanera Teatro, anche per riflettere e far riflettere sull’importanza della fantasia e della narrazione nello sviluppo di una civiltà, come recita la presentazione dell’evento: “12 son le notti, dalla notte del 25 Dicembre alla notte del 5 Gennaio, in cui la Befana intraprende un viaggio che la porterà a riconquistare il suo ruolo che pian piano ha perso nella fantasia dei bambini occidentali, a causa della televisione e della pubblicità. Per restituir loro la fantasia la Befana dovrà farsi aiutare dai bambini più poveri del mondo: africani, asiatici, sud americani, e russi. Riuscirà a ripartire carica di regali: appena in tempo per la notte del 5 Gennaio, dopo aver attraversato in lungo e in largo tutta la Terra”.
Il copione de Le 12 notti della Befana ha vinto il primo premio Ribalte di Fantasia edizione 2005 promosso dalla rivista di tradizioni popolari Il Cantastorie, dalla Fondazione Famiglia Sarzi e dal Centro Etnografico Ferrarese.