Le “Sorelle d’Italia” Isa Danieli e Veronica Pivetti nell’aula magna del Liceo Scientifico di Matera per una conferenza stampa aperta agli studenti delle medie superiori con la partecipazione di alcuni rappresentanti del progetto di formazione teatrale avviato dall’associazione culturale Incompagnia in occasione della stagione teatrale 2011-2012 Teatri Uniti d’Italia, da Milano a Matera. Al corso partecipano 25 ragazzi, suddivisi in quattro gruppi seguiti da Francesca Lisbona e Massimo Lanzetta, che ha messo a disposizione tutto il bagaglio di esperienza e professionalità acquisita con la compagnia “il Teatro dei Sassi”. Ad accogliere le due attrici e il direttore musicale dello spettacolo Alessandro Nidi la presidente del consiglio comunale e l’assessore alla cultura del Comune di Matera, Brunella Massenzio e Elio Bergantino mentre il compito di condurre la conferenza stampa allargata alla platea di studenti è stato affidato a quattro rappresentanti del progetto “teatro a scuola”: Francesca Colla, Mattia De Vito e Giuseppe Cicchetti per il Liceo Classico e Riccardo D’Ercole per il Liceo Scientifico. Sorelle d’Italia ripropone attraverso la formula dell’avanspettacolo, con musica, balli e una serie di canzoni recitate a cura del direttore musicale Alessandro Nidi che permettono alle due attrici di far emergere le differenze tra una persona del nord rappresentato dalla città di Milano, e una del sud, identificato nella città di Napoli. Differenze che in realtà vengono annullate con l’obiettivo di affermare l’Unità d’Italia grazie all’idea di scambiarsi le canzoni da interpretare: accade così che “Napule è” di Pino Daniele cantata dalla milanese Veronica Pivetti oppure “Vincenzina” di Enzo di Iannacci affidato alla napoletana Isa Danieli. “Sorelle d’Italia” è uno spettacolo fondamentalista, nato con l’intento di provare ad immaginare quale sarà il ruolo della donna nel prossimo futuro ma anche nel quale la regista Cristina Pezzalli ha provato a mettere insieme una coppia assurda ma ben assortita. La Pivetti precisa: “Non siamo due strafighe e non avevamo mai lavorato insieme ma quando è arrivata l’opportunità di costruire questo spettacolo teatrale ho accettato con grande entusiasmo. In passato ho fatto tv, cinema e radio, ho anche dioppiato dei cartoni animati ma il teatro ha qualcosa di speciale, perchè ti permette di rilassarti e di riflettere. I ritmi sono completamente diversi e ogni volta che sei sul palco ricevi dal pubblico delle risposte diverse.”
Ma questo spettacolo è un manifesto del femminismo? “Non credo, è realizzato da due donne atipiche e un po’ di femminismo ci sta ma se devo esprimere un giudizio sul ruolo che è stato assegnato alla donna in questi ultimi tempi spero che la situazione possa migliorare perchè attualmente è molto triste”.
Quindi arrivano le dichiarazioni d’amore per Matera. Isa Danieli ricorda che al teatro Duni aveva già recitato per “La vecchia signora di Duremat”, mentre quattro anni fa si è ritrovata in una sera d’estate a piazza Sedile per “La Luparella” di Enzo Moscato. “Era uno spettacolo che prevedeva diverse scene in cui dovevo recitare in ginocchio e il pavimento della piazza era pieno di sassi. A quel punto sono intervenuti alcuni soldati che mi hanno gentilmente ripulito i punti in cui dovevo recitare. Rispetto alla visita precedente ho trovato in questa città un fermento diverso e sono felice di essere ritornata”. Entusiasta anche la Pivetti, che si è concessa anche una passeggiata notturna nel centro storico per ammirare dal belvedere di piazzetta Pascoli e dal belvedere Guerricchio gli antichi rioni Sassi. “Questa città è un set a cielo aperto, ma non avete la film commission?” Gelo tra i politici presenti al suo fianco. Poi Pivetti incalza: “Questa città è evocativa ma anche biecamente sottovalutata, andrebbe fatta conoscere molto di più. So che anni fa è stato qui anche Mel Gibson ma questi grandi registi non portano tanti benefici al territorio come quelli che potrebbero arrivare da produzioni create direttamente sul territorio”. Peccato che quando queste vengono presentate fanno fatica a trovare i fondi necessari per essere prodotte, penso per esempio al progetto della società Blu Video che riguarda la fiction “21 settembre 1943”. La Pivetti è rimasta affascinata dai Sassi di Matera, dalla bellezza di un posto unico al mondo ma probabilmente se avesse la possibilità di restare per qualche settimana nella nostra città si renderebbe conto quando sia dura per i giovani filmakers trasformare le idee, le sceneggiature in realtà in una terra che non è ancora riuscita ad istituire una film commission per far decollare una serie di produzioni cinematografiche autoctone. In attesa di ottenere quello strumento giuridico fondamentale per rilanciare il territorio lucano anche attraverso l’industria cinematografica al teatro Duni di Matera va in scena “Sorelle d’Italia”, con la speranza di ridurre prima possibile il gap tra Nord e Sud e far emergere finalmente i talenti che nascono anche nel nostro territorio. Rocco Papaleo lo ha detto a chiare lettere durante la sua partecipazione a Sanremo: “Ci sono tanti lucani costretti ad emigrare perchè non possono esprimere il proprio talento nel posto dove sono nati. Se la politica si preoccuperà di trovare le soluzioni giuste per combattere il progressivo spopolamento dei piccoli lucani la terra lucana potrà finalmente farsi conoscere e Matera avrà anche più possibilità per diventare capitale europea della cultura nel 2019. Altrimenti anche una rassegna teatrale prestigiosa come quella promossa da Incompagnia con il contributo del “suggeritore” Antonio Calbi riuscirà a soddisfare la sete di cultura di pochissimi cittadini.
Michele Capolupo
La fotogallery relativa all’incontro con le attrici Veronica Pivetti e Isa Danieli nell’aula magna del liceo scientifico e allo spettacolo al teatro Duni di Matera (foto www.sassilive.it)