Nuovo successo teatrale per la compagnia “Teatro Povero” di Matera. Dopo aver portato in scena “Minn jer, minn jaet i minn o’dess” (Il mondo è sempre stato uguale), “Come eravamo” e “O chiaev o man vind, smnisc quonn jat u tjmb” (Ogni cosa a suo tempo) il cast guidato dal regista Tonio Epifania confeziona un altro capolavoro portando in scena al teatro Comunale di Matera “Sm dutt la mass o…”, due atti in vernacolo materano che ruotano attorno ad un tema sul quale molto spesso anche le famiglie materane fanno i conti, quello dell’eredità.
La scena, ambientata nel 1956 in un’abitazione tipica dei Sassi di Matera coinvolge Don Raffaele Del Soldo, interpretato da Mario Faccia), sua moglie Donna Rosina (alias Bruna Tralli, dalla cameriera Marina (Monica Ambrosecchia), Gregorio, cognato Donna Rosina e Don Raffaele interpretato da Mimmo Faccia, Titina la sorella di Donna Rosina (Rosaria Manicone), le due figlie di Gregorio e Titina, Polina e Lillina (interpretate rispettivamente da Martina Faccia e Rosalba Pepe, Vituccio il fratello di Don Raffaele del Soldo (Francesco Basile), Nannina la cognata Donna Rosina e Don Raffaele (Lucia Iacomini) e Celestino, figlio di Vituccio e Nannina (Stefano Scarciolla).
La commedia “Sm dutt la mass o…”, scaturita dalla fantasia dell’autore materano Tonio Epifania, diverte attraverso una storia semplice che riuscirà comunque a lanciare un messaggio forte al pubblico.
Don Raffaele Del Soldo e Donna Rosina hanno accumulato numerose proprietà grazie al duro lavoro svolto per diversi anni e in età avanzata è opportuno pensare ad un testamento per affidare agli eredi quello che si possiede. Purtroppo accade molto spesso che l’eredità da conquistare faccia mettere da parte i veri valori della vita e di conseguenza laa trama si snoda tra saggezza e ipocrisia, esuberanza e furberie, rancori e invidie e a volte pura e sana ingenuità dei personaggi che si alternano sulla scena.
Il finale, con l’arrivo del notaio, riserva un’amara sorpresa ai figli che avevano già deciso di spartire in maniera equa tutte le proprietà dei genitori: quattro masserie, otto appartamenti, cinque locali commerciali, 800 ettari di terreno seminativo e 6000 ettari di uliveto oltre a somme ingenti di danaro depositate presso la Banca Popolare di Matera e la Banca dell’Agricoltura di Bari.
Una commedia divertente e ricca di spunti di riflessione quella della compagnia “Teatro povero”, che si avvale anche di tanti professionisti pronti a dare un prezioso contributo per la rappresentazione teatrale: aiuto regia di Giuseppe Colucci e Salvatore Zuccaro, scenografia di Valerio Daddiego e Monica Ambrosecchia, elementi di scena di Claudia Cela, make-up artist di Charmys e service luci e audio della ditta Be Sound di Carlo Iuorno.
Michele Capolupo
La fotogallery della commedia “Sm dutt la mass o… (foto www.sassilive.it)