L’Opera da pochi soldi messa in scena all’Auditorium Gervasio di Matera da Fondazione Orchestra Lucana e Garbo Teatrale ha impreziosito la rassegna Arteventi 2017 di MaterArte, promossa dai musicisti e direttori artistici materani Piero Dattoli e Maurizio Schiuma.
In scena l’Opera da pochi soldi, liberamente e scherzosamene tratta dalla celebra “Opera da tre soldi” di Bertold Brecht.
Scritta da Luigi De Biasi, regista nonché attore protagonista, “L’Opera da pochi soldi” racconta al pubblico uno dei più grandi successi teatrale degli anni venti, con una originale, acuta rivisitazione tratta dal capolavoro Brechtiano. L ‘interazione con la musica è stata realizzata dai musicisti della Fondazione Orchestra Lucana diretti da Vincenzo Perrone: Natalia Bonello al flauto e Giulio Giannelli all’ottavino, al clarinetto Vincenzo Di Pede, Bruno Friolo e Cosma Lacanfora, Vito Soranno al sax contralto, il tenore Nunzio Locantore, impegnato anche al sax soprano, Giuseppe Marcosano e Raffaele Marcosano ai fagotti, Nicola Ferri e Ruben Covelli alla tromba, Domenico Lauria al trombone, Giuseppe Scarati alla tuba, Vittorio Pasquale alla chitarra, Giacomo Desiante alla fisarmonica, Pierangelo Pellegrino ai timpani, Nunzio Pietrocola alle percussioni, Chiara Lacertosa al pianoforte.
La rappresentazione teatrale ha coinvolto Luigi De Biasi nei panni di Mackie Messer, Francesca Marinelli nel ruolo di Polly Peachum, Francesco Mitolo ha interpretato il capo di polizia Brown, Alessia Andaloro, Alessandra Spada si sono cimentate nel ruolo di due prostitute mentre Rosa Margiotta era la proprietaria del bordello Jenny Diver (Rosa Margiotta).
L’opera di B. Brecht (ispirata alla Beggar’s Opera di J.Gay e J.C.Pepusch) è ambientata nella Londra vittoriana degli anni venti. Lo spettacolo inizia con il matrimonio di Mackye Messer, criminale che gestisce il giro delle prostitute e dei mendicanti di Londra, e Polly Peachum. Il padre di Polly, che controlla tutti i mendicanti di Londra è sgradevolmente sorpreso dall’avvenimento del matrimonio e tenta di far arrestare ed impiccare Mackie. I suoi maneggi vengono però intralciati dal capo della polizia di Londra, Tiger Brown, amico di gioventù di Mackie. Alla fine Peachum riuscirà a far condannare Mackye all’impiccagione, ma poco prima dell’esecuzione, verrà graziato dalla “Regina” che gli conferirà il titolo di baronetto, nella parodia di un lieto fine. Una sceneggiatura spettacolare, colpi di scena, canzoni e ballate (tra queste molte delle più famose della sua intera produzione) scritte dal compositore Kurt Weill (1900-1950) L’Opera da tre soldi andata in scena nel 1928 fu uno strepitoso successo (rimase in scena per un intero anno) e allo stesso tempo uno scandalo enorme: la differenza tra criminali e persone rispettabili sparisce del tutto in questa opera, i soldi rendono tutti uguali, cioè corrotti. Tutto si concentra nel motto: “la pappatoria viene prima, la morale dopo!” Brecht mise in scena il mondo del sottoproletariato, dei banditi e dei derelitti, con intenzione provocatoria nei riguardi del pubblico borghese, che avrebbe dovuto scandalizzarsi di fronte all’ambiente, ai personaggi e al loro linguaggio. L’opera pone rilevanti questioni politiche e sociali, con intento provocatorio, e punta a sfidare le nozioni di ciò che all’epoca erano considerati “teatro” e “decenza”. Le musiche di Kurt Weill, elemento portante dell’opera che ha dato un notevole contributo nel successo con il pubblico contiene molti generi differenti. Le ballate “Lied der Seeräuber-Jenny”,
Morität von Mecky Messer” e “Wovon lebt der Mensch” fanno ancora oggi parte delle melodie che si canticchiano un po’ dappertutto. Nel 1931 seguì il film tratto dall’omonima opera brechtiana.
Arteventi 2017 di MaterArte prosegue nella città dei Sassi con altre due date: il 3 marzo con Sebastiano Somma in “Lucio incontra Lucio” e il 18 marzo con Fabio Concato in Concerto.
La fotogallery dello spettacolo “L’opera da pochi soldi” (foto www.SassiLive.it)