Venerdì 23 maggio 2014 alle ore 20,30 al teatro Comunale di Matera la Cooperativa per Servizi Culturali e Turistici “Maecenatis – Arch. Beniamino Contini” con il sostegno di Castelvecchi editore e il sostegno morale dell’Associazione Luca Coscioni presenta “Ocean terminal”, spettacolo tratto dal romanzo Ocean Terminal di Piergiorgio Welby, a cura di Francesco Lioce, Castelvecchi Editore diretto e interpretato da Emanuele Vezzoli. Adattamento drammaturgico Francesco Lioce Emanuele Vezzoli | movimenti scenici Gabriella Borni |contributi audiovisivi Francesco Andreotti e Livia Giunti | foto di scena Luigi Catalano | disegno luci Marco Zara | foto di scena Luigi Catalano | ufficio stampa Monica Soldano | direzione organizzativa Carlo Dilonardo | direzione artistica Giorgio Taffon. La prevendita dei biglietti viene effettuata presso il botteghino del cine Teatro Comunale e i costi sono i seguenti: – € 18,00 platea / – € 12,00 galleria
Allo spettacolo sarà presente la Sig.ra Mina Welby, moglie di Piergiorgio, che al termine si confronterà in un dibattito con don Pasquale Giordano e la dott.ssa Marina Susi; modera l’ing. Annibale Formica sul tema
“Fine vita: punti di vista”. Attraverso questo spettacolo la Coop. Maecenatis, nel perseguimento delle sue finalità statutarie, ovvero la promozione della cultura attraverso le sue varie forme e discipline, vuole semplicemente offrire la visione di un bellissimo spettacolo come emerge da diverse recensioni. «Ocean Terminal non è l’opera di uno che sta morendo, non è un testamento. E’ il diario di un uomo dalla passione e dal talento esuberante..» (Adriano Sofri, La Repubblica); «Davvero uno spettacolo raro nel quale l’attore/regista Vezzoli riesce a comunicare delle emozioni collettive oggi quasi impossibili da trovare in giro. Spettacoli come questo fanno davvero bene alla salute. E’ ciò di cui abbiamo bisogno. Lo consiglio a tutti» (Sergio Di Cori Modigliani,); «Ocean Terminal non parla di eutanasia, parla della vita, trasuda vita in ogni parola della drammaturgia e in ogni dettaglio della “messa in scena”», è un inno alla vita e alla sua forza anche nel dolore. E’ proprio per questo che la Coop. ha pensato di far seguire allo spettacolo un confronto che metta in luce varie posizioni le quali, pur lontane tra loro, trasudano amore per la Vita e rispetto per i nostri cari. La posizione della Coop. è certamente a favore della vita, sempre e comunque, tuttavia, per il rispetto della conoscenza e della cultura, non vogliamo censurare alcuna opinione. Attraverso il materiale letterario e teatrale della vicenda di Piergiorgio Welby, vogliamo scavare l’interiorità di tutti e di ciascuno per omaggiare, sembrerebbe un ossimoro, la speranza e l’amore per la vita, oltre che il rispetto della dignità del dolore, nella malattia, nella morte, nella vita stessa. Per info: maecenatis@gmail.com
Cos’é Ocean Terminal e perché vale la pena vedere questo spettacolo …
Ocean Terminal è il titolo del volume di Piergiorgio Welby pubblicato postumo e curato Francesco Lioce. “È un insieme di prose spezzate che si riannodano a distanza o si interrompono proprio quando sembrano preannunciare altri sviluppi: dall’infanzia cattolica alla scoperta della malattia, fino all’immaginario hippy e alla tossicodipendenza, passando attraverso gli squarci di una Roma vissuta nelle piazze o nel chiuso di una stanza. In un continuo susseguirsi di toni lucidi e febbrili, poetici e volgari, Welby riavvolge il nastro della propria vita, adottando un linguaggio babelico (stream of consciousness) che colpisce per originalità e potenza”. Da queste bellissime pagine, di rara intensità, di scavo interiore, sintesi letteraria dell’esistenza di questo importante intellettuale, pittore e fotografo, nasce l’idea e l’esigenza di far conoscere, attraverso il palcoscenico, chi fosse. Un condannato a vita in cui forte è il conflitto tra l’abbandono della speranza e l’inno alla vita, in un corpo che diviene ogni giorno di più un abito sgualcito e che, come in Lasciatemi morire, esprime l’insofferenza di colui che assiste da spettatore a un dibattito di cui è, invece, involontario protagonista.
Perché il teatro
Come riportato dal direttore artistico del progetto Giorgio Taffon nella sua recensione al libro di Piergiorgio Welby:
“Ocean Terminal costituisce anche una grande sfida per i teatranti: un materiale drammaturgico di grande fascino per una prova d’attore che richiede un approccio libero dai condizionamenti correnti e meramente commerciali dell’attuale teatro italiano, un ritorno al teatro politico, al teatro della polis grazie alla struttura verbale che nella sua vivezza, credibilità, efficacia e tensione narrativa, dovuta alla profondità lancinante dei temi, costituiscono una base di partenza decisiva. Anche a livello registico il proliferare libero d’immagini, i giochi immaginativi, la totale libertà inventiva non possono che trasmettere all’occhio e alla mente di un regista grandi suggestioni di creatività scenica. Ritengo che la scelta di Ocean Terminal ai fini di un’elaborazione teatrale si ponga inevitabilmente sul piano della tanto invocata quanto poco praticata ricerca di un teatro davvero necessario”.
Anche per questi motivi, sottolinea Emanuele Vezzoli, la mia esigenza, come attore e regista, è quella di rendermi il tramite attraverso cui trasferire la ricchezza del tesoro Piergiorgio Welby agli altri uomini, raccogliendo la promessa fatta a Mina Welby ed in accordo con quanto egli stesso afferma: “non esiste un’arte privata, un artista ha l’obbligo morale di incidere sulla realtà”.
La voce di Welby potrebbe rivivere incarnata sulla scena per pronunciare le ragioni prime ed ultime dell’esistenza umana, per invocare l’empatia degli spettatori, per chiamare la comunità civile alla discussione sugli interrogativi ultimativi e radicalmente umani, per divenire interpreti ed attori del nostro stesso destino. Le nostre associazioni, nello statuto costitutivo e nei lavori fin qui realizzati e prodotti, hanno sempre voluto mettere in evidenza il valore civile del teatro, fino alla necessità come uomini e artisti di creare un legame tangibile tra poesia e vita quotidiana. Per questo, in seguito alla proposta di Francesco Lioce, Luca Morricone, Giorgio Taffon ed Emanuele Vezzoli, Ticto & Teatri&Culture si sono fatti promotori dello straordinario ed ambizioso progetto descritto, confidando nella sensibilità degli enti pubblici e privati.