In attesa di intitolare a Gerardo Guerrieri in nuovo spazio culturale all’interno della Cava del Sole che di fatto costituirà il nuovo teatro della città di Matera secondo il progetto annunciato dal sindaco De Ruggieri, la Provincia di Matera annuncia l’evento “Gerardo Guerrieri: trent’anni di riscoperte (1986 – 2016)”, promosso e voluto fortemente dall’amministrazione comunale di Grottole, Assessorato Cultura e Turismo per celebrare il ricordo della scomparsa del grande artista ed autore teatrale e cinematografico materano.
L’occasionesarà l’avvio di un percorso di studio e di riflessione critica sull’attività artistica di questo personaggio di fama internazionale, nato a Matera da famiglia grottolese, che, per amore della sua terra natia, scelse di essere seppellito nel cimitero comunale di Grottole.
La manifestazione, cui prenderà parte la moglie del rinomato autore, Anne d’Arbeloff, ha ricevuto numerosi e prestigiosi patrocini: i comuni di Roma, Matera, Vimercate e Grottole, località cui Guerrieri ha legato la sua esistenza; la Fondazione Matera – Basilicata 2019;ilDipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo dell’Università “La Sapienza”; la sede nazionale della SIAE.
Un evento di ampio respiro, che vedrà coinvolti il Comune di Grottole e la Città di Matera in stretta collaborazione, che si terrà proprio nella ricorrenza del 24 aprile, articolato tra la mattinata a Matera, laddove avrà luogo una messa in suffragio, ed il pomeriggio a Grottole, prima presso la tomba del poliedrico artista e, a seguire, nel centro storico dove avverrà l’intitolazione, allo stesso, del novello “Centro della creatività”, un contenitore fisico in cui si terranno, da lì in avanti, tutte le manifestazioni di carattere sociale e del sapere che si svolgeranno nella cittadina.
Sempre nella mattinata materana, presso la casa natale di Guerrieri, inglobata nell’attuale Albergo Italia, seguirà lo scoprimento di una targa a ricordo dell’evento, grazie anche alla gentile collaborazione dei proprietari dell’attività ricettiva.
Nel pomeriggio del 24 aprile 2016 l’inaugurazione dello spazio culturale grottolese dedicato a Guerrieri, coinciderà con un momento di ricordo e di approfondimento sulla figura e l’opera dell’artista, interamente curato e coordinato dal redattore lucano e docente Unibas emerito, Rocco Brancati, che presenterà al pubblico la collana da lui ideata, curata da Giuseppe Barile Editore, con il primo volume dedicato all’opera giornalistica di Guerrieri, a partire dal dopoguerra, sulle pagine del quotidiano“L’Unità”.
Sarà questa anche l’occasione in cui il regista cinematografico Fabio Segatori (Terra Bruciata, Hollywood Flies) presenterà alla platea l’idea di progetto “Gerardo Guerrieri”, il suo nuovo documentario in corso di produzione, che comprende,oltre ad un grosso lavoro di ricerca sul regista lucano scomparso, le interviste ad artisti nazionali ed internazionali.
L’attore lucano Giovanni Capalbo interverrà all’iniziativa per leggere alcuni dei brani scritti da Guerrieri che riassumono il suo particolare rapporto con la terra natia lucana.
L’Amministrazione Comunale di Grottole ha voluto progettare esecutivamente e realizzare il tutto in sinergia con il mondo dell’università, della scuola, dell’associazionismo e del teatro, chiamandoa raccolta una molteplicità di soggetti che hanno condiviso i processi realizzativi, proiettando la creazione di questo nuovo spazio creativo come centro di propagazione della conoscenza di questo personaggio in Italia.
Gerardo Guerrieri è nato a Matera il 4 febbraio 1920 ed è morto a Roma il 24 aprile 1986. E’ stato un regista, drammaturgo, sceneggiatore, traduttore, critico teatrale e saggista italiano.
Figlio di Michele, medico, e di Margherita Cristalli. Insieme alla famiglia si trasferisce a Milano ed inizia poi la sua carriera a Roma. Il debutto avviene nel 1940 come regista quando mette in scena Felice viaggio di Thornton Wilder al Teatro dell’Università di Roma, fondato da lui stesso. Perfettamente calato nel contesto sperimentale del teatro universitario, l’anno successivo porta in scena Tempesta e assalto di Friedrich Maximilian Klinger, Frana allo scalo Nord di Ugo Betti, La donna di nessuno di Cesare Vico Lodovici. Sempre nel 1941 entra nel Teatro delle Arti di Anton Giulio Bragaglia in qualità di regista e assistente, e nel 1943 mette in scena I due fratelli rivali di Giovanni Battista Della Porta. In questi anni ha la possibilità di approfondire la cultura americana e quella russa.
Nell’immediato dopoguerra fonda e dirige insieme a Paolo Grassi la Collezione di teatro per l’editore Einaudi, introducendo in Italia gran parte della drammaturgia straniera. In questo periodo la sua attenzione si distoglie dalla regia per concentrarsi di più sulla ricerca e la saggistica. Nel 1945 avviene il fatidico incontro con Luchino Visconti ed inizia una intensa collaborazione tra i due, l’anno successivo infatti entra nella Compagnia italiana diretta da Visconti per cui svolge principalmente la funzione di drammaturgo, ossia ricercatore, traduttore ed adattatore di testi da portare in scena.
Il 1946 è anche l’anno della collaborazione con Vittorio De Sica per il film Sciuscià, collaborazione che continuerà anche nel 1948 per il capolavoro Ladri di biciclette. In questi anni inizia anche la sua attività giornalistica collaborando come critico per alcuni quotidiani come La Voce Operaia, L’Unità e Il Giorno.
Nel 1950 è tra i primi collaboratori del Terzo Programma, canale culturale radiofonico, e negli anni diventa un prolifico autore radiofonico scrivendo circa settanta radiodrammi. Negli anni cinquanta si dedica intensamente alle sue traduzioni ed adattamenti per la scena, in particolare di Anton Cechov, Arthur Miller, Thomas D. Pawley, Tennessee Williams, August Strindberg, Eugene Gladstone O’Neill, William Saroyan e William Shakespeare. Gran parte di questi lavori rimasero inediti visto che raramente li considerava definitivi. A lui si deve anche la prima diffusione in Italia delle teorie di Konstantin Sergeevič Stanislavskij.
Nel 1957 fonda, insieme alla moglie Anne d’Arbeloff, il Teatro Club che si proponeva di rivoluzionare la cultura teatrale in Italia. In questo contesto riesce a portare in Italia i migliori spettacoli stranieri, sia della tradizione come la Comédie-Française, sia dell’avanguardia come il Living Theater di Julian Beck e Judith Malina. Il Teatro Club dal 1969 istituisce il Premio Roma che poté sempre contare sul sostegno di Michelangelo Antonioni, Alberto Moravia, Federico Fellini, Ennio Flaiano, Cesare Zavattini e soprattutto di Vittorio Gassman, unito a Guerrieri da una profonda amicizia al punto che l’attore gli dedicò molti versi, oltre a commenti sulle sue opere e recensioni postume.
Nel 1958 organizza una serata per omaggiare Eleonora Duse, in occasione del centenario della sua nascita. All’attrice, Guerrieri dedicò ricerche documentarie in tutto il mondo per oltre trent’anni allestendo tre mostre (nel 1969, 1974, 1985) e pubblicando diversi saggi. Il 24 aprile 1986 lascia la sua casa senza più dare notizie di sé. Il 7 maggio successivo il suo corpo viene ritrovato nelle acque del Tevere vicino al Ponte Guglielmo Marconi. È sepolto nel cimitero di Grottole, comune di origine della sua famiglia.