La superstizione, la magia, la gelosia, l’amore, i figli che rappresentano il futuro del mondo. Sono i temi affrontati nell’originale e divertente commedia in vernacolo materano in tre atti scritta, sceneggiata e diretta da Teresa Trani e portata in scena questa sera all’auditorium Gervasio di Matera dalla compagnia teatrale Inscenando. “Na bella sterj imbrigghilet”. Sul palco si ritrovano dieci attori e un musicista, il sassofonista Antonio Comanda, pronto a scandire a ritmo di musica le tre parti dello spettacolo.
Si fanno apprezzare dal pubblico Vincenzo Paolicelli (Raffaele Montemurro), Anna Mero (Linda), Brunella Ruggieri (Agnese), Rosa Regina (Concetta), Severino Pasquino (Gaetano Montemurro), Vito Lorenzo Zaccaro (Il professore), Franco Montemurro (Leopoldo), Marica Pagano (Giuditta), Mimmo Faccia (Gioacchino Montemurro), Emmanuela Matera (Graziella).
Anche i cognomi, nati dalla necessità di distinguere le persone tra loro e di censire la popolazione, fanno parte della storia di una città.
Al cognome materano più diffuso, in assoluto, è dedicata questa commedia che rappresenta le vicende di un rinomato pastaio materano degli anni ’70, Raffaele Montemurro.
La storia si complica a causa della mania per i tarocchi di Linda, moglie di Raffaele e prendono vita scene descriventi l’umanità con le proprie paure e emozioni ma anche gioie e rivincite grazie all’amore e alle nascite.
La compagnia “Inscenando”, che ha raggiunto il quinto anno di attività, ha sottolineato attraverso le parole di Teresa Trani quanto sia difficile fare cultura nella capitale europea della cultura per una serie di difficoltà di carattere economico e burocratico ma la passione per il teatro ancora una volta è stata più forte di ogni ostacolo
Michele Capolupo
La fotogallery della commedia teatrale (foto www.SassiLive.it)