Il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, interviene nel dibattito sulla necessità che la città candidata a Capitale Europea della Cultura nel 2019 si doti di un teatro in grado di offrire ospitalità adeguata a spettacoli ed eventi.
Il dibattito, avviato dal presidente dell’Associazione “Un teatro per Matera” e presidente della Fondazione Orchestra Lucana, Franco Lisanti, ha sempre trovato nel presidente Stella un suo importante sostenitore: “Nel 2010 organizzammo la manifestazione “Un teatro per Matera 2019”, facendoci portavoce della necessità di realizzare una struttura consona alle esigenze più complesse.
Recentemente è emerso sulle pagine delle principali testate nazionali come la cultura sia la risorsa più potente di cui dispone l’Italia per rilanciare la propria identità, ma perché questo accada è necessario dotare “la cultura” di mezzi perché non basta pensare di nominare una capitale della cultura italiana ogni anno perché questa realizzi i progetti di sviluppo auspicati.”
“La Basilicata ha deciso di investire in cultura, ne sono un esempio la Fondazione Lucana Film Commission e il progetto Matera Capitale Europea della Cultura nel 2019, e ritengo che tanto la Regione quanto il Comune abbiano responsabilità importanti, insieme alla Provincia, rispetto alla realizzazione di un teatro nella città candidata. Poter parlare di un teatro a Matera è una sfida a cui dobbiamo dare seguito. Il teatro, quale luogo per eccellenza che produce e promuove cultura, ricopre un ruolo simbolico e, allo stesso tempo, estremamente concreto: perché, di fatto, il teatro è uno spazio fisico che consente sperimentazioni e creazioni culturali. Un mondo che aggrega e che ha bisogno di condivisione, soprattutto per un territorio come il nostro che ha fatto di Matera2019 una scommessa che potrà essere vinta solo se fortemente voluta da tutti.
Ed è in questa dimensione di pluralismo che la presenza di un teatro a Matera, quale connettivo di 31 comuni diversi, riscopre il suo valore e il suo significato più profondo. Perché un teatro – ha concluso Stella – diventa per antonomasia “la cultura” che, come ha detto una volta Claudio Abbado, va difesa per alcune buone ragioni: Con la cultura si sconfigge il disagio sociale delle persone; la cultura è far sì che i nostri figli e nipoti vadano a teatro e vivano la magia della musica; la cultura è un bene comune primario come l’acqua: i teatri, le biblioteche e i musei sono come tanti acquedotti; la cultura è come la vita e la vita è bella.”
Il nuovo teatro facciamolo dentro la Provincia, basta abbattere qualche muro di uffici occupati da nullafacenti e creare uno spazio più grande. Poi per le manovalanze (biglietteria, pulizie, e altra manutenzione) bastano gli assessori, almeno fanno qualcosa.