Una camminata esplorativa del quartiere ha dato il via all’iniziativa promossa da Compagnia Teatrale Petra con la Casa Circondariale per avvicinare cittadini e comunità penitenziaria.
Lo scorso 26 aprile ha preso ufficialmente il via a Potenza, con una camminata inaugurale alla scoperta del Rione Betlemme, il progetto di rigenerazione urbana “Extra Moenia – Spazio di connessione territoriale”, vincitore dell’avviso pubblico Creative Living Lab – 3 edizione promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, ideato da Compagnia teatrale Petra insieme alla Casa Circondariale “Antonio Santoro” di Potenza e a Officine Officinali APS e con il patrocinio del Comune di Potenza.
Alla camminata sono intervenuti i mediatori culturali del progetto Antonella Iallorenzi, Daniele Gioia, Lia Teresa Zanda e Giorgia Botonico e i referenti dei partner istituzionali di progetto: per la Casa Circondariale il comandante Giovanni Lamarca, Giuseppe Palo, funzionario di staff del Provveditorato di Puglia e Basilicata, e Sonia Crovatto, responsabile dell’area trattamentale; per il Comune di Potenza Fernando F. Picerno, assessore alle Politiche sociali e abitative, e Giuseppe Romaniello, responsabile dell’unità di direzione “Servizi alla persona”. Presente anche Domenico Biscione, commissario della Comunità Montana Alto Basento, che ha concesso l’utilizzo gratuito degli spazi dell’ex Biblioteca Provinciale, dove fino al 15 giugno si svolgeranno i laboratori di comunità previsti dal progetto.
La camminata nel Rione Betlemme, guidata dai ciceroni di quartiere Gino Gobetti e Giuseppe Romaniello, è partita dallo spazio che sarà oggetto dell’intervento di riqualificazione: una striscia verde incolta di circa 800 mq che lambisce le mura de carcere di Potenza, rimasta finora un luogo/non-luogo. L’attraversamento del quartiere è stato il primo passo per capire il contesto in cui si andrà a operare e conoscerne la stratificazione storica e sociale, tra ruralità, industrializzazione e funzioni militari.
Antonella Iallorenzi, direttrice artistica e mediatrice del progetto “Extra Moenia”, ha spiegato l’importanza del momento inaugurale: «Non potevamo non avviare il progetto muovendoci dal luogo oggetto della ricerca, percorrendolo e analizzandolo attraverso la voce diretta dei cittadini del quartiere. È a partire dal loro racconto che abbiamo già iniziato a immaginare e pensare quello che sarà Extra Moenia, una striscia di terra adesso vuota che verrà riempita dalle visioni di tutti.»
Giuseppe Palo, funzionario di staff del Provveditorato di Puglia e Basilicata, ha sottolineato il valore sociale del progetto: «È qui, in questo luogo marginale e di confine, che cercheremo di raccontare la vita che si svolge all’interno del carcere, accoglieremo i familiari dei detenuti e offriremo un luogo di incontro per il quartiere e la città. Extra Moenia è sì un progetto di rigenerazione urbana, ma anche di rigenerazione culturale. Faremo in modo che la comunità penitenziaria sia vista con un’ottica e un’etica diversa: il carcere che diventa risorsa e non più un peso.»
Fino al 14 maggio i laboratori di comunità con la formatrice teatrale Antonella Iallorenzi e il tecnologo alimentare Daniele Gioia serviranno a stimolare la creatività dei partecipanti (cittadini, associazioni e studenti), individuando necessità e bisogni dei fruitori ultimi dell’area oggetto dell’intervento e la sua destinazione d’uso, per poi passare, nella fase successiva dei workshop di comunità, alla progettazione partecipata dello spazio e dei suoi componenti di arredo.
Le iscrizioni ai laboratori sono ancora possibili inviando un’e-mail di richiesta informazioni all’indirizzo progettipetra@gmail.com.