Nud (Niente), dai luoghi comuni ai luoghi di comunità attraverso un racconto diffuso per il paese di Forenza. È l’esito finale del progetto di auto-narrazione di comunità “[R]existenzminimum”, sviluppato in residenza creativa per tre settimane nel comune di Forenza dal progettista Marco Piscopo. Un’iniziativa realizzata nell’ambito del programma “Creative Communities” in memoria di David Sassoli, promosso dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e Open Design School insieme a diversi partner nazionali ed europei.
Dopo la presentazione pubblica dello scorso 27 novembre, domenica 4 dicembre si è svolta una passeggiata di comunità lungo un percorso tra i vicoli di Forenza, per conoscere o riscoprire spazi dimenticati e ascoltare le storie di chi resiste, grazie alle testimonianze di un paese che ha avuto il coraggio di raccontarsi.
Esito del processo creativo compiuto a Forenza, infatti, è stata una campagna di comunicazione con grandi banner installati in quattro piazzette del paese (i cosiddetti “casalotti”), basata su fotografie e ricordi degli abitanti e creata per far emergere, attraverso l’ironia, la ricchezza custodita nel paese. Partendo dal più classico degli stereotipi sui piccoli paesi, “qui non c’è niente”, il progetto ha provato a ribaltare i luoghi comuni, per trasformarli in luoghi di comunità.
Nel suo lavoro di indagine Marco Piscopo è stato supportato dalla Pro Loco di Forenza e affiancato nel processo di co-creazione con la comunità dalla compagnia Gommalacca Teatro, in qualità di impresa culturale lucana selezionata dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 per l’esperienza maturata nello sviluppo di progetti partecipati di innovazione sociale tramite azioni artistiche e performative. Attraverso laboratori, esplorazioni territoriali, esercizi di indagine e attività di gruppo, è stato possibile dar vita a un’opera corale e relazionale, per restituire un primo racconto della comunità, che potrà essere condiviso e sviluppato in futuro.
Carlotta Vitale, co-fondatrice e direttrice artistica di Gommalacca Teatro, ha spiegato l’apporto fornito dalla compagnia al progetto: «Abbiamo costruito una relazione di senso con il creativo in residenza, Marco Piscopo, mediante la quale, grazie alle nostre competenze legate alla co-progettazione e co-creazione con le comunità, lo abbiamo assistito nell’individuare le metodologie e gli strumenti di ricerca più utili per costruire un legame di relazione, di contenuto e di senso con gli abitanti. Per noi è stato sfidante contribuire in senso umano, artistico e creativo, per sentirci anche noi parte di questo percorso svolto a Forenza.»
Il progetto di residenza nelle parole del creativo Marco Piscopo: «Abbiamo provato a raccontare le storie degli abitanti di Forenza attraverso una raccolta di fotografie che vada a costruire un primo archivio collettivo, liberamente fruibile, condiviso, che racconti il paese senza gli stereotipi e i luoghi comuni che spesso connotano le narrazioni inerenti le piccole comunità delle aree interne. Il progetto di restituzione ha preso il titolo di Nud, una parola dialettale che vuol dire niente, venuta fuori da quello che è un mantra ripetuto spesso dagli abitanti del paese, ovvero “qui non c’è niente”. Un modo per prendersi in giro e raccontare cosa c’è a Forenza.»