Venerdì 3 novembre 2023 alle ore 20,30 nella Galleria civica di Potenza è in programma lo spettacolo teatrale “L’acqua all’origine della parola” con Domenico Brancale, poeta e performer per il Città delle 100 Scale Festival. La sua nuova performance prende il titolo dal suo ultimo libro “Dovunque acqua sia voce” (Edizione degli animali, 2022).
Sabato 4 novembre 2023 alle ore 18 nella nella Galleria civica di Potenza sarà presentato il libro con la presenza dell’autore “Dovunque acqua sia voce”, del poeta e critico Stefano Bottero e di Francesco Scaringi, direttore del Città delle 100 Scale Festival.
La performance trova origine proprio nel suo ultimo libro “Dovunque acqua sia voce”, che si avvale degli acquerelli di Miquel Barcelò, veri e propri intarsi grafici che espandono il senso del testo.
Con Brancale la poesia è interrogazione profonda sul senso dell’esistenza, è soprattutto una lotta spasmodica sulla possibilità di dire il mondo e sulla fragilità della parola. In questa performance la poesia si fa letteralmente immersione acquatica, le parole sono acqua, al fine di suggerire il carattere mutevole e incompiuto che idealmente caratterizza tanto la scrittura quanto la lettura.
L’acqua si caratterizza come elemento primordiale, informe, da cui ogni forma proviene nel ciclo del divenire e trasformazione, della nascita, vita e morte. Così la parola poetica è prodotta dal respiro che ha inizio “con la rottura delle acque”. Ogni esilio le attraversa. Il poeta traduce il tempo buio. Incarna la voce del sommerso.
Brancale dà vita ad una performance magnetica, corporea e nello stesso tempo immersiva, con cui si viaggia nella grande poesia, per sensibilità e vicinanza, con i grandi poeti del Novecento come Celan o Edmond Jabès, evocato indirettamente tramite il titolo di un suo libro: «Continui a scorrere come quei fiumi che scorrono per scorrere, senza il desiderio di un inizio né l’angoscia di una fine»
Ma l’originalità della visione e delle forme espressive di Brancale, così come in questa performance acquorea, restano indubbie, anche perché implicano il ricorso a tematiche personali e a un forte legame con l’area geografica d’origine, il sud Italia, ricca fra l’altro di un grande patrimonio di cultura. Una profonda ricerca di origine che è assolutamente rifiuto di qualsiasi riflesso etnico o folclorico, ma ricerca dell’originario che da inizio al dire sofferente o luminoso che apre al mondo, come incede il verso della grande poesia.
Il 4 novembre, alla galleria civica, ore 18,00 sarà presentato il suo ultimo libro “Dovunque acqua sia voce”. Interverranno, Francesco Scaringi (direttore artistico del Festival) con un prologo dal titolo “Pensiero e poesia. Dire l’Arché in Domenico Brancale”, a cui seguirà un dialogo tra l’autore e Stefano Bottero, poeta e critico.
Domenico Brancale è nato a Sant’Arcangelo, in provincia di Potenza, nel 1976. È poeta e traduttore. Tra i suoi libri: L’ossario del sole (Passigli, 2007), incerti umani (Passigli, 2013), Per diverse ragioni (Passigli, 2017), Dovunque acqua sia voce (Edizioni degli animali, 2022). Ha curato il libro Cristina Campo In immagini e parole e tradotto Cioran, J. Giorno, C. Royet-Journoud, Artaud, Scelsi. È uno dei curatori della collana di poesia straniera “Le Meteore” per Ibis e “Prova d’Artista” per la Galerie Bordas. Il suo lavoro sulla voce e sullo spazio ha prodotto le performance: Questa deposizione rischiara la tua assenza (Galleria Gasparelli – Teatro Sì, Fano/Bologna 2009), Nei miei polmoni c’è l’attesa (Galleria Michela Rizzo, Venezia 2013), incerti umani (Città delle 100 Scale, Potenza 2013), Se bastasse l’oblio (MAC Lissone, 2014), Langue brûlé (Palais de Tokyo, Paris 2014), Scannaciucce – una lode dell’Asino (Matera, 2019), Non dire a sordo (Galleria de’ Foscherari, Bologna 2022).
info www.cittacentoscale.it contatti@cittacentoscale.it