“Ho presentato l’associazione culturale ‘Noi putenzese’, che ha come scopo sociale il recupero dell’identità potentina, con particolare interesse per gli aspetti linguistico-dialettali, folcloristici, canti, musiche, danze popolari e quelli culinari”, così il presidente Fabio Doti è intervenuto a margine dello spettacolo teatrale che si è tenuto sabato 7 gennaio al teatro Stabile di Potenza. “Si è trattato di un’iniziativa che abbiamo pensato e realizzato con il preciso intento di coinvolgere le Istituzioni e il pubblico che ha partecipato alla serata, in una rappresentazione condivisa, il ‘teatro partecipato’, nell’ambito del quale la ricostruzione scenica si è avvalsa anche del luogo più identitario del centro storico: via Pretoria. La scena è proseguita con gli attori che, in una trattoria, hanno incontrato altri potentini, confrontandosi sul tema dell’oblio delle tradizioni culturali cittadine. Ma, proprio per il carattere propositivo della manifestazione, non ci si è soffermati solo sul constatare l’attuale situazione, ma abbiamo ritenuto di proporre, attraverso la recitazione, possibili soluzioni e rimedi per dar vita a un recupero complessivo dei caratteri identitari della città”. Preziosi i contributi offerti dal sindaco Mario Guarente, che ha garantito l’impegno e il sostegno dell’Amministrazione riguardo ai temi proposti; dalla professoressa Patrizia Del Puente, docente di glottologia dell’Unibas e direttrice del ‘Centro Internazionale di Dialettologia’, che si è soffermata sulle origini del dialetto potentino, sottolineando la necessità di salvaguardare e valorizzare la lingua locale, che è la carta d’identità della nostra comunità; dall’assessore alla Cultura Stefania D’Ottavio che ha espresso il proprio grande apprezzamento per la manifestazione e per l’intento perseguito. La rappresentazione è stata arricchita dai canti degli ‘Ambasciatori lucani’, l’esecuzione di Vito Lisi e Tony Perris di un brano d’autore sulla città, e dall’esibizione di Grazia Lamonea, la cui voce ha fatto rivivere l’appartenenza a Potenza e al nostro territorio. La serata è terminata con l’ascolto di due poesie in vernacolo, composte e recitate da Rosa Lamonea e Potito Pacciano, oltre all’offerta dei prodotti tipici locali a un pubblico che ha gradito dal primo all’ultimo istante ogni momento, applaudendo a scena aperta i protagonisti, mostrando la piena condivisione dei temi proposti. “Mi piace – conclude Fabio Doti, rammaricatosi per l’esaurimento dei posti disponibili in teatro, cosa che non ha consentito la partecipazione di tanti costretti a rinunciare – ricordare infine un passaggio molto significativo proposto dalla professoressa Del Puente che ha espresso la sua ammirazione per la creazione dell’Associazione ‘Noi putënzésë’ che “ha già mostrato di voler lavorare con un’impronta culturale, unendo varie competenze e affidando la scientificità del suo lavoro, inerente al recupero e alla diffusione del dialetto potentino, all’organo competente che è il CID, con cui collaborerà per varie iniziative che sono in programma”. L’associazione ha, infatti in programma nel prossimo futuro di interagire con le scuole per trasferire ai giovani potentini la necessità di conoscere e amare le proprie origini e tradizioni, per valorizzarli insieme al meglio, allestire mostre, organizzare manifestazioni, convegni e iniziative tutte volte a coinvolgere pienamente la cittadinanza, per le finalità proposte, essendo il presidente convinto che “la città possa risorgere dopo decenni di torpore”.
Gen 09