Mentre associazioni e compagnie teatrali annullano spettacoli già programmati a causa di una serie di problemi oggettivi che non sono mai stati risolti da chi ha gestito il teatro Duni di Matera, l’amministratore Carmelino Scalise sceglie SassiLive per fare chiarezza sulla vicenda: “Le difficoltà che stiamo vivendo sono state provocate da debiti ereditati dalla passata gestione. Noi stiamo facendo salti mortali per rilanciare il teatro Duni e l’iniziativa promossa per presentare un progetto di riqualificazione con la presenza di Vittorio Sgarbi lo dimostra. Voglio ricordare che dobbiamo ancora incassare 14.500 euro dal Comune di Matera. Ci auguriamo inoltre che il Comune di Matera possa dare seguito alla strada amministrativa intrapresa per un “project” che prevede una fase di lavori e di gestione del teatro Duni. Inoltre annuncio che il teatro Duni non concederà più la sala per gli spettacoli senza il pagamento anticipato da parte di chi intende organizzare un evento perchè purtroppo fino ad oggi il”metodo” di non chiedere la cifra dell’affitto in anticipo ci ha portati al collasso. Non c’è molto da dire per il teatro Duni di Matera e quindi faccio un appello al sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri: o si sbriga ad avviare quel procedimento ammministrativo che può portare ad un progetto di riqualificazione oppure il teatro Duni chiude”.
Michele Capolupo
Paradossale!. il project financing lo fa il privato con il privato o il pubblico con il privato. In questo caso il privato mette i soldi ed il pubblico si impegna ad utilizzare la struttura per scopi di funzione e non già il contrario ed in questo caso il Teatro non è neppure scopo di funzione. Non è certo con i 50 mila euro di credito che si risolve la situazione, quelli servono per pagare qualche bolletta del gas e della luce. Ci vogliono soldi , abbastanza e freschi, se ci sono è bene altrimenti si passi la mano.
E chiudete pure! Chi se ne frega! Meglio costruire un teatro nuovo di sana pianta! Perché ristrutturare quel rudere non ne vale la pena.
La gestione del privato rimanga affare del privato!