Rosalia Violante racconta la leggenda delle Vasche di Sant’Alessio a Nova Siri (Matera) con “Derio e Berenice – u monac e la monac, tra storia e leggenda”
Un racconto ambientato in contrada Sant’Alessio a Nova Siri, dove si trovano le omonime Vasche di origine romana, tra storia e leggenda quello pubblicato da Rosalia Violante laureta in giurisprudenza, creativa e artista della ceramica nella vita.
“il documento e il racconto nascono dalla smisurata passione per la mia terra ed il mio paese – dichiara l’autrice – non hanno la pretesa di avere una valenza storica, ma possono essere uno spunto di riflessione, un punto di partenza per studi approfonditi. A volte – continua Rosalia Violante – anche le leggende possono avere un fondo di verità ed è quello che ho voluto fare, raccogliendo indizi e prove storiche. Ci sono riuscita? diciamo che mi sono fatta delle domande e mi sono data delle risposte per poi arrivare ad immaginare la leggenda di Berenice e Derio, nomi di fantasia certo, ma nomi di greci antichi”
Rosalia Violante è impegnata su più versanti nella promozione e valorizzazione di Nova Siri, con particolare attenzione al centro storico, dove con l’Associazione Culturale Don Diego di Bollita, presieduta da Caterina Battafarano, si sta cercando di avviare una promozione a trecentosessanta gradi, partendo dalla figura di Diego Sandoval De Castro. Naturalmente senza trascurare gli altri elementi di straordinaria valenza storico-culturale di cui è ricco il borgo, come le Vasche di Sant’Alessio che, collocate a ridosso del torrente Toccacielo, testimoniano l’ingegno del popolo romano. Esse si riempiono continuamente d’acqua grazie a un interessante sistema di sifoni. In una vasca, quella centrale, sgorga di continuo acqua limpida e depurativa che in passato era utilizzata dalle massaie per lavare i panni, nonchè considerata un toccasana per i malanni di qualsiasi genere. L’età della costruzione coincide con la conquista romana della Siritide strappata all’egemonia dei Tarantini. Si pensa che nell’altomedioevo qui vi fosse una “laura” di monaci basiliani e, secondo l’antichissima leggenda, ripresa da Rosalia Violante, sarebbe avvenuto un incontro non proprio “conventuale” tra un frate ed una suora. Pertanto ripetendo ritmicamente l’espressione “U Monac e a Monac” l’emissione dell’acqua aumenterebbe a vista d’occhio.