Nella sede di Talia Teatro, in via Lombardi 35 nel Sasso Barisano di Matera, è stato presentato lo spettacolo teatrale “Salit i m’nacédd’r”, che si terrà presso il teatro di 40 posti dell’associazione Talia Teatro, nei Sassi di Matera, tutti i venerdì e sabati di luglio e agosto alle ore 21 e tutte le domeniche di luglio e agosto alle ore 19 a partire da venerdì 22 luglio. Lo spettacolo rientra nella rassegna “Teatro e spuntino”. Alla conferenza stampa hanno partecipato il regista e attore Antonio Montemurro e altri cinque componenti di Talia Teatro: le attrici Mariella Braia, Giulia Cifarelli e Chiara Zaccaro e l’attore Marco Floridia.
Antonio Montemurro illustra i particolari della nuova commedia preparata da Talia Teatro per l’estate 2016 a Matera: “La commedia inaugura la nuova rassegna “Teatro e spuntino” perchè nell’intervallo offriremo al pubblico uno spuntino a sorpresa preparato secondo la tradizione materana, uno spuntino che oggi viene inserito dagli esperti di alimentazione tra i cibi consigliati per la dieta mediterranea.
Lo spettacolo mette a fuoco le vicende che riguardano il funerale e le condoglianze attraverso diverse scene vissute realmente negli anni sessanta e settanta anche a Matera quando si verificava un lutto in famiglia e ricucite scenicamente. Abbiamo inserito nel testo anche la tradizione dei monacelli, che sono considerati secondo una tradizione meridionale, gli spiriti dei bambini che non sono stati battezzati. A Matera in particolare si riteneva che il monacello fosse uno spirito burlone che custodiva il segreto di un tesoro nascosto in una grotta dai briganti. Posso raccontare in proposito anche un aneddoto. Il medico Ridola, al quale è intitolato il Museo di Matera scopri alcuni scavi presso la grotta dei Pipistrelli. Un giorno si ammalò e i suoi dipendenti approfittarono della sua assenza per cercare se in quei scavi ci fosse il tesoro di cui si parla nella leggenda dei Monacelli. In questo modo rovinarono la posizione di alcuni scheletri presenti negli scavi e quindi inficiarono il lavoro dell’archeologo materano. Nel nostro spettacolo i Monacelli pronunciano delle frasi importanti, direi didattiche perchè Talia Teatro nei suoi spettacoli vuole far ridere ma anche riflettere il pubblico presente. Il nostro obiettivo principale è proprio questo, educare gli spettatori che partecipano ad uno spettacolo teatrale in modo tale che possano uscire più colti dopo aver assistito ad una nostra rappresentazione”.
Il costo del biglietto per assistere allo spettacolo nella sede di Talia Teatro in via Lombardi 35 nel Sasso Barisano è di 10 euro, compreso lo spuntino previsto nell’intervallo. La prevendita è aperta presso Altieri Viaggi.
Michele Capolupo
La fotogallery della presentazione ufficiale (foto www.SassiLive.it)
La scheda dello spettacolo “Salit i m’nacédd’r”
Personaggi e interpreti
Primo monaciello: Chiara Zaccaro;
secondo monaciello: Laura Zaccheo;
terzo monaciello: Mimì Orlandi;
Nicolino: Antonio Montemurro;
Carmela, sua moglie: Anna Cimarrusti;
Signora Pignatelli: Margherita Arrè;
Maria, la vedova: Mariella Braia;
Giovanni, un amico: Franco Burgi;
Rosa, moglie di Giovanni: Nicoletta Lionetti;
Pietro, un amico: Saverio Pietracito;
Nannina, una vicina: Giulia Cifarelli;
Concettella, la commara: Lucia Giordano;
Professore: Marco Floridia;
Dottore: Nicola Cardinale.
Selezione musicale ed effetti speciali: Maurizio Cicchetti e Laura Zaccheo.
Regia di Antonio Montemurro.
“Salit i m’nacédd’r”, scritta e diretta da Antonio Montemurro è il titolo in dialetto materano della commedia “Condoglianze e monacelli” che Talia Teatro propone tutti i venerdì, sabati e domeniche di luglio e agosto 2016 a Matera nel contenitore culturale Talia Teatro ubicato nel Sasso Barisano in via Lombardi 35 nell’ambito della rassegna “Teatro e spuntino”.
La storia rappresenta una situazione tipica di un dopo funerale di casa nostra, con le condoglianze (u salit), il consolo (u cunz), le chiacchiere degli amici. Tutto in chiave comica, con situazioni esilaranti che vi faranno morire dal ridere, intramezzate dagli interventi dei monacielli (u m’nacèdd’r) che, sia pure in modo beffardo, proporranno all’attenzione del pubblico profonde verità. I dialoghi finali, tra il serio e il faceto, offrono spunti di riflessione importanti sugli aspetti di sempre della condizione umana.
Un teatro, quello offerto dalla compagnia diretta da Antonio Montemurro, in cui la parola dell’attore fa da ponte fra il pensiero dell’autore e quello dello spettatore. E’ questo il modo di concepire il teatro: un’occasione per emozionarsi, ridere, piangere e pensare.
Il tutto nella splendida cornice di un teatro scavato nel tufo dei nostri Sassi, dove la parola dell’autore rievoca le storie e le voci di quelli che abitarono e vissero in queste grotte, che ancora oggi rimandano un’eco antica della vita di un tempo.