Nonostante qualche disagio provocato dall’inagibilità della galleria del teatro Duni la compagnia del Teatro del Carro parlante ha regalato al pubblico nel fine settimana un altra commedia divertente in vernacolo materano, dal titolo “Sò saracaun i sp’d’cchiaun p’ nà m’r”, ovvero “sono avaro e pidocchioso per non morire” . Lo spettacolo teatrale è andato in scena nella serata di sabato 9 aprile e in replica nel tardo pomeriggio di domenica 10 aprile. L’avarizia è dunque il tema centrale di questa nuova commedia ambientata in una Matera degli anni settanta scritta da Gianfranco Ferrara, Francesco Montemurro e Brunella Papapietro e portata in scena con la regia di Gianfranco Ferrara.
Il “saracone e spidicchione” Cosimo è interpretato da Vincenzo Antezza, sua moglie Angela è Brunella Papapietro, il parroco Don Mimì è Giovanni Vizziello, Minguccio il sacrestano è Fedele Lafasanella, l’impresario delle pompe funebri Mastro Nicolino è Eustachio Tataranni mentre sua moglie Teresa è Rosalba Cinnella, Filomena, la cognata del saracone Cosimo, è Maria Cifarelli mentre Chiara, nipote di Cosimo e Angela è Milena Cancelliere, il suo fidanzato Tommaso è Franco Montemurro, il notaio, la dottoressa Ricciardulli e Mariolina Marrone mentre Donna Amalia, la mamma defunta del saracone che in sogno convincerà suo figlio a concedere quel denaro richiesto da parenti e amici in difficoltà economiche, è Bruna Monaco. Una commedia che diverte e che attraverso il teatro intende diffondere e far conoscere le espressioni dialettali in vernacolo materano sconosciute alle nuove generazioni. La scenografia è stata realizzata da Vito Papapietro con gli arredi Antichità del Chiostro mentre Filomena Di Lecce ha curato i costumi. Musiche di GiaFerMusic, audio e luci di Sound Planet Music.
Michele Capolupo
La fotogallery della commedia del Teatro del Carro Parlante (foto www.SassiLive.it)