“Voi indossate l’abitino, noi vi faremo felici”, si è conclusa con questa battuta di Vincenzo Lippo, presidente dell’associazione Sognando il Magico Paese, la conferenza stampa di presentazione della quinta edizione di “Sogno di Una notte…a quel paese” che si è svolta venerdì 24 luglio nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi a Matera.
L’itinerario magico quest’anno si è arricchito di numerose novità, l’“acqua” – come spiegato dal regista nonché direttore artistico dell’iniziativa, Giuseppe Ranoia – sarà il fil rouge della rassegna.
“Elemento primario, fonte di vita”, ha detto Ranoia. Che ha aggiunto: “Durante il percorso le architetture tipiche del centro storico di Colobraro sono state integrate in ogni scena, inoltre come accade ogni anno cercheremo il coinvolgimento del pubblico che non sarà solo spettatore ma protagonista con gli attori”.
Fra le altre novità, alle tradizionali mostre “Con gli Occhi della Memoria” (foto di Franco Pinna che accompagnò nella sua “missione” Ernesto De Martino) e “La Civiltà Contadina”, si aggiungerà quella di pittura “Il Fascino dell’affascino: c’era una volta…il cacciatore di fiabe”, iniziativa spiegata da Anna Elena Viggiano
dell’associazione Aide Bernalda che si occupa di donne e famiglia.
Viggiano ha raccontato il tanto lavoro svolto e ha ringraziato a uno a uno tutti gli artisti che hanno offerto il proprio contributo.
Poi la parola è passata allo scrittore Domenico Basile, nipote di Gianbattista Basilie, colui che trascrisse le fiabe popolari lucane tramandate oralmente poi raccolte nel testo “Lo Cunto de li Cunti”, opera che avrebbe ispirato alcune delle favole europee più note come Cenerentola, Il Gatto con gli stivali, Hansel e Gretel, Shrek, La
bella Addormentata nel Bosco, Raperonzolo. Sono infatti numerosi gli indizi che lasciano pensare che sia proprio il testo di Gianbattista Basile ad aver dato origine a quei racconti, molti dei quali sono diventati anche celebri film di animazione riproposti dalla Walt Disney.
“La tradizione sopravvive a tutto e va valorizzata”, ha detto Domenico Basilie. Che ha aggiunto: “Gianbattista Basile è in tutte le università del mondo, e dove si studiano le favole è considerato il più grande scrittore italiano. Il genere fiabesco nasce come genere letterario grazie a Basile”.
Lo storico – ricercatore, Raffaello Glinni, nel suo contributo ha messo in evidenza come dalla ricchezza di contenuti trasmessi dalle fiabe emerga la tradizione lucana, fatta di tanti popoli che sono transitati e hanno vissuto nella regione. “Altrove abbiamo riscontrato culture più monolitiche, invece la Basilicata presenta un’eterogeneità che la rende unica: Lucania terra di storie fantastiche”.
A prendere infine la parola, l’insegnate Manuela Matera che si è soffermato sul ruolo pedagogico delle fiabe e sull’importanza di raccontarle ai più piccoli: “ogni lettura la magia si ripete”, ha detto nel suo intervento.
Il sindaco di Colobraro, Andrea Bernardo, ha moderato il dibattito e ha ringraziato i 77 cittadini di Colobraro che collaborano attivamente al successo della rassegna e a tutti i compaesani che comunque offrono il loro generoso contributo. Bernardo ha poi invitato i numerosi presenti nella sala di Palazzo Lanfranchi a visitare i percorsi
teatrali, antropologici e fotografici e infine quello gastronomico, “favola conclusiva” di ogni martedì e venerdì targato “Sogno di una notte a Quel Paese”.
Il saluto finale è stato affidato a Vincenzo Lippo. A stupire i tanti visitatori attesi il nuovo abitino, l’amuleto che protegge dalla cattiva sorte e che contiene tre chicchi di grano, che simboleggiano la prosperità, la lavanda che è la bellezza; il sale
contro il malocchio e il rosmarino. Da quest’anno sarà disponibile anche l’abitino olfattivo in cui è contenuta la ginestra. Primo appuntamento con Sogno di Una notte A…Quel Paese per il 2015 il prossimo 31 luglio, la prima è “riservata a colobraresi, amici ed affini”. Poi l’appuntamento si terrà ogni martedì e venerdì. Previsti
percorsi ogni ora dalle 18 alle 22.