Sabato 18 novembre 2023, alle ore 18 nella Sala Cardinal Brancati di Lauria è in programma “Storia di una macchia di sangue”, la pièce in prosa diretta e interpretata dall’attrice Adelaide Palmieri, su testo scritto da Giulia E Bianco ed Egidio Matinata. L’evento, patrocinato dal Comune di Lautria, è organizzato dal Rotary Club di Lauria (Distretto 2120) e dalla Fidapa BPW Italy – Sezione Lagonegrese, in occasione della celebrazione della Giornata internazionale del 25 novembre per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Porgeranno i saluti il Presidente del Consiglio Comunale di Lauria, l’assessore con delega alle pari opportunità del Comune e i presidenti delle associazioni Rotary Club di Lauria (distretto 2120) e Fidapa BPW Italy – Sezione Lagonegrese. Al termine della rappresentazione teatrale seguirà un momento di debriefing alla presenza dell’attrice lucana, di origine lauriota, Adelaide Palmieri, della sceneggiatrice Giulia E. Bianco e del dott. Antonello Chiacchio del Centro Risorse Emotive di Lauria (Pz) su domande-stimolo dei presidenti delle sopraccitate associazioni, Gennaro Nasti e Rosanna Lamboglia.
L’evento nasce dalla sensibilità delle socie e dei soci delle associazioni promotrici. Lo scopo congiuntamente perseguito è quello di tenere alta l’attenzione sul tema della violenza psicologica e fisica contro le donne, al fine di promuovere una riflessione sulla violenza di genere e su tutto ciò che la fa scaturire e l’alimenta. Punto di avvio è la storia di Rosa, quarant’anni, vittima di violenza domestica da parte del marito e che la donna – come spesso accade – cerca all’inizio di minimizzare come fatto accidentale. Dall’episodio di violenza nasce tuttavia un possibilità di libertà e di riscatto inatteso: Rosa, che ha sempre coltivato la passione per la scrittura comincia a scrivere e a mettere sulla carta, parola dopo parola, gli elementi di quella che in un soliloquio interiore e poi nella forma dilagante del flusso di coscienza è il racconto di una storia di oppressione psicologica prima ancora che di violenza fisica. Rosa diventa in tal modo una donna-specchio nella cui storia tante altre donne – del passato, del presente e del futuro – possono riconoscersi. Il successivo momento di dibattito elaborerà le emozioni suscitate dall’assistere ala rappresentazione e si interrogherà sui tanti perché del fenomeno della violenza contro le donne: dall’assenza di un’educazione al rispetto di genere e alla gestione dei conflitto al cosiddetto “effetto Zeigamik” nelle relazioni di coppia.
Il mezzo prescelto è dunque la parola pronunciata e scritta, prima nella funzione catartica della rappresentazione, poi nella forma maieutica del dialogo e del confronto, strumento dipanatore e risolutore di ogni conflitto.