Domenica 18 settembre 2022 alle ore 20,30 in piazza Panevino ad Aliano andrà in scena “Luce del sud”, sulla vita di Carlo Levi e il suo rapporto con la Basilicata, scritto e diretto da Ulderico Pesce e prodotto da La Scaletta, Metateatro e dal Centro Mediterraneo delle Arti. Il 18 settembre del 1935, 87 anni fa, Carlo Levi, per ordine di Benito Mussolini, veniva portato dai carabinieri ad Aliano, dove avrebbe dovuto vivere isolato per 6 anni. Ad Aliano vivrà invece per soli 9 mesi ma farà un’esperienza umana così intensa e particolare che, confluendo nel Cristo si è fermato a Eboli e nella sua nuova pittura, farà dell’artista torinese, uno dei più grandi scrittori e pittori del secondo Novecento. Luce del Sud narra la vita di Carlo Levi e il legame con la Basilicata narrato da quattro donne. Annetta Treves, la madre di Levi, interpretata da Emilia Fortunato, che segue la crescita del figlio, dai rapporti con Piero Gobetti ai fratelli Rosselli, fino all’adesione all’antifascismo, all’ arresto, al confino in Lucania e al conseguente, viscerale, attaccamento alla terra della “civiltà pagana dell’anti-Stato”. Paola Olivetti, interpretata da Marianna Dimona, moglie di Adriano Olivetti, amante di Levi, che scenderà in Lucania nel 1935 con la balilla, con la quale Levi genererà la figlia Annetta, e che narrerà la composizione dei quadri del confino e della loro esposizione a Torino, Venezia e poi Parigi. Annamaria Ichino, interpretata da Carla Latorre, che nasconderà Levi a Firenze, dal 1943 al 1944, e aiuterà a battere a macchina il Cristo si è fermato a Eboli. Anche con Annamaria, proprio mentre Levi era ricercato dai nazisti perché ebreo, nascerà una storia d’amore che finirà proprio nel 1944 perché nella casa fiorentina della Ichino, erano nascosti altri ebrei, Umberto Saba, sua moglie e la figlia Linuccia. Quest’ultima, interpretata da Patrizia Minardi, conquisterà Levi e sarà al suo fianco fino alla morte. Nel 1946, Levi scende in Basilicata per le prime libere elezioni, votano per la prima volta le sue contadine, devono scegliere tra monarchia e repubblica, è candidato nel Collegio di Matera Potenza. Scende in Basilicata e a Tricarico incontra Rocco Scotellaro, la “Luce del Sud”. Michele Deruggieri interpreterà se stesso, e narrerà questo incontro e la difesa che suo padre Niccolò fece a Rocco Scotellaro, quando f u arrestato ingiustamente. Ulderico Pesce e Batolomeo Tota interpretano i due fratelli Antonio e Peppino Fanelli, di Aliano, cui si parla nel Cristo, uno dei quali ha coltivato per tutta la vita il sogno di diventare come Levi, pittore. I due ragazzi sono stati raffigurati da Levi, in un dipinto ritrovato di recente a Firenze, con ai piedi delle vistose calze rosse. Infine, Emilio Andrisani, interpreterà Eustachio, un materano dei Sassi, trasferitosi a La Martella e che grazie a Emilio Colombo diventa bidello in una scuola di Roma. Eustachio ha conosciuto Levi a Matera, e sono diventati amici, ed ogni volta che scende dalla madre a La Martella, su richiesta di Levi, gli porta un pane di Matera. Quel pane, per Carlo Levi, rappresenterà per sempre la prima forma di scultura realizzata dall’uomo. Le riproduzioni dei quadri di Levi sono realizzate da Franco Artese, i video da Luciano Cascelli, il quadro “I ragazzi dalle calze rosse”, realizzato da Levi ad Aliano a settembre del 1935, e ritrovato di recente, è stato messo a disposizione dalla Enzo Ferrara gallery di Matera. L’opera, dopo 87 anni, torna nel paese dove fu realizzata. Ad aspettare il dipinto la comunità di Aliano e i familiari dei due ragazzi rappresentati nel dipinto, Sisina e Domenica Fanelli, che sono le figlie di Peppino Fanelli.