Questa sera nel Palazzo Viceconte in via San Potito a Matera è stato proposto al pubblico lo spettacolo teatrale “Matera ’43 Secret”, scritto e diretto da Ulderico Pesce, narra l’occupazione nazista di Matera dal 7 al 21 settembre 1943. In scena con il regista, sceneggiatore e attore Ulderico Pesce gli attori Chiara Zaccaro, che ha emozionato il pubblico anche con alcuni brani musicali, Alberico Larato, Antonio Lifranchi, Roberto Pietracito, Patrizia Minardi, Nicola Cardinale, Ines Schiavone, Antonio Carolillo ed Ester Santarsiero e i musicisti Giuseppe e Alberigo Larato. Gli artisti coinvolti sono professionisti e cittadini residenti a Matera con una forte passione per il teatro che hanno partecipato a vari laboratori formativi.
Uno spettacolo itinerante che ha coinvolto ed emozionato il numeroso pubblico presente, pronto a seguire gli attori in tutte le fasi della rappresentazione teatrale, allestita in due stanze e nel salone del piano nobile diPalazzo Viceconte.
La drammaturgia è costruita in base a quanto scritto da uno dei leader della rivolta, il professor Francesco Nitti, e dalle testimonianze raccolte nel 1944 dal capitano inglese William Hutchins, e consegnate alla Procura Militare di Bari per poi sparire nel cosiddetto “armadio della vergogna” ritrovato nel 1994 presso Palazzo Cesi Gaddi e contenente i faldoni relativi alle stragi naziste d’Italia. Lo spettacolo ideato da Ulderico Pesce per il Centro Mediterraneo delle Arti, si sviluppa in maniera itinerante all’interno di Palazzo Viceconte con il pubblico che si sposta con gli attori e i musicisti. Vengono narrati i luoghi in cui avvengono i fatti: dalla Oreficeria Caione, in via San Biagio, dove i Materani uccisero due nazisti che volevano rubare dell’oro, alla barberia Campanaro, in Piazza Vittorio veneto, dove Emanuele Manicone cercò di uccidere un altro soldato nazista, Michael Alfons, che era dentro alla barberia. E ancora, la caserma della Guardia di Finanza in via Cappelluti e in via Lucana, la Società Elettrica, dove vengono fucilati altri materani e il Palazzo della Milizia che viene fatto esplodere dai nazisti provocando molti morti. Vengono sviluppati nel contempo, alcuni personaggi chiave della difesa di Matera, tra i quali i leader della rivolta, Emanuele Manicone e il professor Francesco Nitti che arriverà a distribuire ai rivoltosi delle bombe a mano che era riuscito a conservare a casa propria. Ulderico Pesce per preparare lo spettacolo ha consultato le più autorevoli fonti di archivio ed ha intervistato i familiari delle vittime. Tra le scene più commoventi la figlia di Giuseppe Farina che cerca, tra le rovine del Palazzo della Milizia appena esploso, il padre Francesco e il fratello Natale. Padre e figlio vengono trovati abbracciati sotto le macerie. Natale aveva in mano un paio di scarpette che portava al fratellino Ciccillo di soli 5 mesi. Ciccillo, come è stato subito ribattezzato l’orfano di guerra, all’anagrafe, Mario Valerio Franco, oggi ha 80 anni e questa sera ha partecipato con sua moglie allo spettacolo teatrale dedicato alle vicende che portarono Matera ad insorgere contro l’oppressione nazi-fascista il 21 settembre 1943. Ulderico Pesce gli ha chiesto al termine dello spettacolo di raccontare come ha vissuto la sua vita da orfano di guerra e ha chiesto che venga riconosciuta una medaglia d’oro in memoria del sacrificio di suo padre Francesco, pronto a sacrificare la sua vita per provare a salvare quella del figlio Natale, anche se a casa sapeva di poter perdere altri sette figli, con la più grande che aveva solamente 17 anni.
Ulderico Pesce per l’occasione ha dichiarato: “I fatti di Matera del 1943, dopo i fatti di San Mauro Forte del 1940, impongono all’attenzione nazionale la nostra terra. Certo, se il faldone del Capitano inglese Hutchins, relativo ai fatti avvenuti a Matera, non fosse stato ritrovato solo nel 1994 e a Roma, probabilmente il riconoscimento della Medaglia d’Oro a Matera sarebbe avvenuto molto prima e con onori e centralità infinitamente più degni della storia vissuta. A Matera, nella nostra terra, abbiamo morti che attendono ancora giustizia. I nazisti assassini che hanno provocato delle stragi sono stati processati e condannati, da noi a Matera no. Perché? Questo lavoro è stato concepito per ricordare quei morti, dare il giusto valore a figure eroiche come Nitti, Manicone e altri, ricordare, dare valore, centralità e mettere in rete luoghi storici come la gioielleria Caione, la barberia Campanaro, il campanile della Mater Domini, la Società Elettrica in via Lucana e gli altri luoghi dell’eccidio in modo da costruire una chiara mappa identitaria di Matera e della nostra terra.”
La fotogallery dello spettacolo teatrale “Matera ’43 Secret” (foto www.SassiLive.it)