Grande successo e standing ovation meritatissima per l’attore materano Francesco Zaccaro, tornato ad esibirsi nella propria città con lo spettacolo teatrale “Sembra Amleto” che ha chiuso all’auditorium Gervasio la rassegna di AIC – Centro Arti Integrate di Matera.
Un gioco grottesco che supera l’impasse, per compiere quel salto evolutivo e umano che è l’atto estremo della libertà: tutto questo (e molto altro) è “Sembra Amleto”, spettacolo teatrale prodotto da Malmand Teatro e da IAC – Centro Arti Integrate, con il patrocinio della città di Matera.
Una sedia; una tomba; una montagnola di terra. E uno dei testi più celebri del teatro, l’Amleto di Shakespeare, che si fa pretesto: un filo da seguire, riannodandolo e slegandolo, per arrivare a concludere il gioco e far cadere la maschera. Dietro, il volto dell’attore, finalmente liberato.
Scritto e interpretato dal materano Francesco Zaccaro, “Sembra Amleto” trascina lo spettatore attraverso un monologo funambolico in cui la catarsi investe pubblico e protagonista. Sono i rapporti familiari, con i loro intrecci spesso talmente stretti da soffocare la libertà di un uomo, la matassa da dipanare. Al centro, la figura della madre. È su di lei, sulla sua tomba, che l’attore rovescerà parole segrete, logorate dal buio, insudiciate dai troppi silenzi. Confessa.
In “Sembra Amleto” la confessione è una progressiva spoliazione dell’attore: da “idiota” a uomo capace finalmente di “togliersi il naso rosso”, accettando di lasciar morire il proprio personaggio.
“Sembra Amleto” è nato nel 2022 nel corso di una residenza artistica presso lo IAC di Matera. E dalla città dei Sassi ha viaggiato in lungo e in largo attraverso l’Italia, con spettacoli a Roma (dove è stato premiato nel corso della XII edizione del Festival Inventaria), Torino, Bergamo, Siena, Pisa, L’Aquila, Palermo, Sava (Ta).
“Tengo molto a questa tappa – ha dichiarato Francesco Zaccaro – . Alla ragione personale, si aggiunge quella professionale: il processo creativo di “Sembra Amleto” è legato a doppio filo a questa città”.
Processo che ha visto la luce insieme al collega attore Giuseppe Innocente e all’attore e regista teatrale Ivano Picciallo – quando hanno iniziato a lavorare al testo per il festival “www.Shakespeare” di Bitonto, kermesse dedicata al drammaturgo inglese che quest’anno giunge alla decima edizione – e che Zaccaro definisce la ricerca della sua «legna da ardere»: è con il quinto atto del testo shakespeariano che arriva l’illuminazione, quando Amleto viene ferito dalla spada avvelenata di Laerte e scopre che gli resta poco da vivere: «E se a un tratto, dopo aver trascorso l’esistenza a schivare la morte, ci restasse mezzora di vita, cosa ci accadrebbe?», è il quesito che si pone Zaccaro. Il teatro è il luogo giusto per cercare la risposta a questa domanda.
“Sembra Amleto” è scritto e interpretato da Francesco Zaccaro, con la regia di Ivano Picciallo. Le scene sono di Alessandra Solimene, le luci di Joseph Geoffriau. L’organizzazione è a cura di Sonia Polimeno.
La fotogallery dello spettacolo “Sembra Amleto” (foto www.SassiLive.it)