Sul dibattito avviato a seguito dei disagi segnalati dal pubblico presente al teatro Duni in occasione del concerto di Karima ed Enrico Ruggeri pubblichiamo una nota inviata dal gestore del teatro Duni Francesco Buonantuono. “Prima dello spettacolo è stata accertata la rottura dell’impianto di riscaldamento e poichè non era possibile garantire una riparazione in tempi rapidi ho fatto installare un impianto di riscaldamento provvisorio a pompa sostenendo un costo aggiuntivo di 600 euro. Quindi ho fatto il possibile per contenere al massimo i disagi determinati da una temperatura piuttosto rigida che si è registrata durante la serata del concerto a Matera”.
Francesca Lisbona, presidente dell’Associazione Incompagnia, ha inviato una nota alla nostra redazione sul dibattito scaturito a seguito dei disagi avvertiti dal pubblico in occasione dell’ultimo concerto al teatro Duni di Matera di Karima ed Enrico Ruggeri.
E’ opportuno precisare prima di leggere questa nota che il nuovo gestore del teatro Duni, Francesco Buonantuono, ha già investito risorse per la pulizia e il decoro del teatro, provvedendo ad intonacare le pareti del foyer, della galleria e della platea e a mandare in lavanderia tutti i sedili. Di seguito la nota integrale.
Scoppia il caso dei teatri gelati? Se fosse davvero così dovremmo dire che prima del ‘caso’ ci siano stati climi migliori, ma non è così. Sono trent’anni che i contenitori culturali della città non sono adeguati ad accogliere nella minima decenza pubblico ed artisti. Si ricordano paradossalmente più le eclatanti rimostranze (Gabriele Lavia, ad esempio, oltre vent’anni fa) che le loro esibizioni. Di fronte a questo lungo tempo, se vogliamo che finalmente cambino le cose, dobbiamo ammettere la crisi cronica del sistema culturale materano ed affrontarla una volta per tutte con le dovute cure, a prescindere, ripeto: a prescindere dall’ingresso di Matera nella short list 2019. Fa bene a puntualizzare Antonella Ciervo su Il Quotidiano che “la variegata realtà associazionistica cittadina non sia stata finora in grado di presentare progetti unitari al comune, lasciando che l’improvvisazione prendesse piede”, ma anche questa incapacità ad aggregarsi nemmeno per un bisogno primario comune va vista come sintomo cronico dell’atteggiamento complessivo di questa comunità nei confronti del ‘bene cultura’. Se il Teatro Duni, l’Auditorium, la Casa Cava, la Cava del Sole, il Teatro de La Martella, il Teatro Comunale, il Teatro Kennedy, Il Parco del Castello, gli stessi Sassi, fossero considerati dall’intera comunità come i ‘salotti buoni’ di ogni propria singola casa, avremmo tutti la naturale preoccupazione a renderli confortevoli e pronti ad accogliere ospiti e noi con loro. Ma, duole dirlo, da trent’anni riceviamo visite in sgabuzzini fatiscenti. Forse perché abbiamo da trent’anni considerato più importanti altri ambienti della nostra ‘Casa’, la ‘cucina’ (ristoranti, locali ricettivi) e camere da letto (B&B), ad esempio? Di fatto oggi viviamo in una casa quantomeno bizzarra piena di fornelli e letti, senza salotti e senza stanze per bambini: casa impraticabile e soprattutto priva di ‘calore’. Io credo sia obbligatorio fare migliorie, ritinteggiare, ridisegnare questa casa, magari abbattere qualche muro e ripristinare i salotti, più che abbandonarla a sé stessa per trasferirsi in una nuova abitazione: abbiamo talmente tanti ambienti, da rimettere a posto, certo, che non vedo la necessità di costruirne altre. In questo clima di emergenza giungono a proposito i 24 milioni che il Ministero per la Coesione territoriale ha assegnato alla nostra città – casa comune, i soldi ci sono: e la volontà a rimboccarsi le maniche e iniziare immediatamente i ‘lavori’?
Chiedo una riflessione pubblica seria tra le associazioni culturali sulla crisi cronica del sistema culturale materano;
chiedo che le ristrutturazioni degli edifici culturali siano realizzate sulla base delle esigenze degli operatori culturali ed eseguite da esperti del settore;
chiedo ai cittadini di esprimersi sulla necessità di vivere in una casa-città dotata di salotti e stanze per bambini;
chiedo al sindaco di convocare immediatamente le associazioni culturali per iniziare una nuova fase che scongiuri altri trent’anni di gelo culturale.
Francesca Lisbona,presidente dell’Associazione Incompagnia
NOOOOOOOO! altri impegni per il povero Adduce.
Per il resto la nota è davvero bella: una casa con tanti fornelli e letti ma senza salotto.
il fatto è che i Sassi sono cresciuti malgrado il governo della Pubblica Amministrazione e questa ultima è identica alle altre; è opinione diffusa, ad onor del vero, che sia peggio. Ha ricevuto altri nove mesi di ossigeno- la short list – e quindi arriva a capolinea naturale.
non costruiamo un nuovo teatro!!!!!!! ma scherziamo e gli architetti che tanto affollano la casa comunale e per tutti i piani che faranno, come entreranno nella storia? il partito del mattone cosa costruirà, dopo “la delocalizzazione” di Mulino Alvino ? Anche le discariche, core business del PD locale, stanno arrivando al capolinea. SI PROCEDA A COSTRUIRE QUALCOSA!!!!!!!!!!!!
Lisbona!!! Sei resuscitata?
Ha ragione la signora Lisbona quando ricorda che da anni il Duni, ed anche il Comunale non scherza, sono dei congelatori.
In questi anni ho visto spettatori non togliersi cappotto e berretto di lana, gestori del cinema (di tutte e 4 le sale) rifiutarsi di far cominciare spettacoli cinematografici infrasettimanali se non si raggiungeva un numero minimo di spettatori, riscaldamento spento alle 21.00 per film che sarebbero finiti 3 ore dopo e tanto altro.
Io ormai sono anni che vado al cinema ad Altamura. Con l’abbonamento pago il biglietto 4,5 € anche durante i weekend, e trovo una sala comoda, schermo grande, portabibite, riscaldamento in inverno e condizionatore in primavera/estate; ed ho constatato che sempre più materani fanno la stessa scelta.
Teatri, cinema…Matera sta vivendo un degrado storico, altro che 2019!!!
vogliamo parlare delle strade che, a parte quelle rifatte per il giro, sono sempre peggio? si fa la gimkana per non prendere buche?
dice ma c’è la crisi…ok certo…allora evitate di organizzare eventi pure di buon livello in “locali” di quel genere…
è veramente deprimente!
non si può stare al cinema con i cappotti addosso!
Il cinema è cambiato!
mio figlio mi fa: vado a vedere il film di Thor ad Altamura.
io dico: ad Altamura!?!?! ma come mai? se si fa qui vallo a vedere qui!
e lui: ma Papà a Matera l’audio fa ca..are! il 3D è peggio! e poi, devi andare al cinema, uno a levante e uno a ponente! e poi si parla di crisi del cinema…i giovani vanno fuori! Altamura, Santeramo, Gioia…MA PURE AL CINEMA SIAMO ESTEROFILI!!! assurdo……… mi vergogno!
Un’ultima cosa,
il gestore del Duni non ha scusanti per non riscaldare il teatro visto che l’affitto alle associazioni costa 1.800 €. Capisco le sue lamentele quando stacca 5 biglietti (ma con Checco Zalone come è andata?) ma non quando lavora sul venduto.
Sono d’accordo con l’analisi di Lisbona, comunque chi gestisce un teatro e all’interno fa freddo il riscaldamento comunque va acceso……………
MULTISALA! è ovvio!!!
solo quelle funzionano…perchè in qualunque settore se dai un OFFERTA decente i clienti li vedi, ma se offri lo schifo quei pochi che hai li perdi del tutto! Ma stiamo proprio all’ABC dell’imprenditoria?
che politica è questa dei gestori materani? che comunque sia se lo tengono stretto il cinema che hanno! quando c’era il progetto del multisala a Venusio si sono scagliati contro e sono riusciti a bloccare tutto!
per avere cosa? questo schifo???? non vi lamentate se poi si va fuori!!! non vi lamentate!!!! è una vergogna!
Il materano può fare solo i bed&breakfast e qualche manufatto in tufo, qualche chilo di pane e dopo IL VUOTO!!!!
ma dove vogliamo andare…..
confermo e condivido pienamente quanto dice ataru in merito al confort offerto dal sito pugliese.
e poi nn si accende il riscaldamento per pochi utenti ma nn hanno pensato i sig.ri gestori del Teatro Duni che ( forse) il motivo per cui la gente non va al cinema/teatro è proprio il mancato riscaldamento e in generale le condizioni pessime in cui versa la struttura? io personalmente nn ho + voglia di entrare li dentro, dall ‘ultimo spettacolo offerto proprio da incompagnia la scorsa stagione con la commedia 786 in cui recitava il “nostro” Carlo De Ruggieri e durante il quale letteralmente si gelava! bella accoglienza nella tua città…