La compagnia Teatro fatto in casa ritorna al Duni e stupisce il pubblico con un’altra commedia in vernacolo materano che affronta in modo ironico un tema sempre attuale, quello dell’eredità da spartire in caso di scomparsa dei propri cari. Un tema “universale” che naturalmente trova terreno fertile in una realtà materana con la quale tutti almeno una volta sono stati coinvolti. La scena è ambientata a Matera. Siamo indietro di mezzo secolo, nel 1962 e i materani hanno abbandonato da pochi anni i Sassi per andare a vivere nei nuovi rioni.In una delle strade del Rione Spine Bianche abita la famiglia Zaccaro. Fifina Zaccaro, interpretata da Gina Nocera e vedova Taratufolo, rimasta sola e senza nemmeno un figlio, ha sempre vissuto in compagnia della madre anziana, Nunziatina Porcari vedova Zaccaro, che per un banale incidente è morta. Adesso che Nunziatina non c’è più la figlia Fifina con sua sorella Addolorata (Antonietta Niglio) e i fratelli Biagio e Bartolo (interpretati rispettivamente dall’autore della commedia Massimiliano Burgi e da Ele Taccardi devono dividere la proprietà della mamma. Per evitare tranelli o truffe viene chiamato in causa l’Avvocato Umberto la Sist’l, affidato all’attore Mario Parlato. Il professionista può contare sull’autista Pasquale, alias Eustachio Di Pede e sulla segretaria Rita, figura divertente che Anna Roberti riesce ad interpretare con grande disinvoltura pur disponendo di battute in un dialetto diverso da quello materano. Biagio Zaccaro rispetto agli altri tre figli è quello che ha la famiglia più numerosa e in preda alla disperazione cercherà in tutti i modi di condizionare l’Avvocato affinchè possa falsificare il testamento per ottenere la casa di proprietà della mamma che non c’è più. Per raggiungere lo scopo Biagio ingaggia anche due falsi testimoni: Melina (Lucia Assi) ed Eustachio (Angelo Raffaele Gravina). L’Avvocato legge un testamento a suo vantaggio ma la visione della mamma defunta consente a Biagio di pentirsi. Il finale è da libro cuore: il cugino Filippo (Eustachio Maragno) e Zia Polina Porcari (Giuseppina Pizzilli) si attiveranno affinchè la spartizione della proprietà possa avvenire in modo regolare e alla fine trionferà la vera eredità, quella che vuole pace e serenità in tutte le famiglie. Ottima l’idea di Massimiliano Burgi di sviluppare una commedia sul tema sempre attuale dei contrasti familiari legati alla spartizione dei beni di proprietà del defunto mentre è apparsa pleonastica la scelta di assegnare ad una voce narrante il compito di descrivere alcune scene che si andavano a rappresentare nella commedia. Prezioso anche il contributo fornito dalla parte tecnica dello spettacolo composta dal light designer Carlo Iuorno, dal tecnico audio Francesco Altieri e dal musicista Vito Galante, che ha selezionato i brani della commedia. Al termine della rappresentazione teatrale, particolarmente apprezzata dal pubblico, Massimiliano Burgi ha scandito i nomi dei bambini adottati a distanza dalla compagnia Teatro fatto in casa: i sorrisi della commedia volano verso il Camerun, l’Ecuador, il Brasile e come era già accaduto per la prima rappresentazione teatrale anche l’incasso del nuovo spettacolo sosterrà le adozioni a distanza tramite l’Associazione Azione Famiglie Nuove.
Michele Capolupo
La fotogallery dello spettacolo “La vera eredità” (foto www.sassilive.it)