Venerdì 16 giugno 2023 alle 20 nel cinema “Il Piccolo” in via XX Settembre 14 a Matera è in programma lo spettacolo “Medea di Euripide” della compagnia teatrale “Teatro in Attico”, regia Raffaele Navarra, coro scenico Leo Coviello, per il terzo appuntamento per la stagione di musica e teatro “La scatola sonora”.
Di seguito gli interpreti.
Corifee: Teresa Carducci, Maddalena Cataldi, Elena fiorino, Nunzia Kalaia,Nutrice: Maria Di Battista, Pedagogo: Francesco Carlucci, Medea: Stefania Carulli, Creonte: Raffaele Navarra Giasone: Tiziano Carlucci, Egeo: Leo Covielloe i piccoli Ciccio Buonamassa e Alice Carlucci.
Musiche di Anna Claudia Scammacca e Davide Sergio.
Costumi associazione Corteo Storico G. di Montfort.
La compagnia Teatro in Attico rappresenta ogni anno, durante il Gravinafestival, drammi classici presso la zona archeologica Padre Eterno. Ha già portato in scena Donne al parlamento di Aristofane, Antigone di J. Anouilh, Ifigenia in Aulide di Euripide. Medea, strega, barbara, donna, nipote del re Sole e della maga Circe, è il personaggio più controverso della mitologia greca. Euripide rappresenta per la prima volta la tragedia nel 431 a. C. e ci racconta il momento centrale della leggenda di Medea, quello della vendetta contro Giasone infedele e dell’uccisione dei propri figli.Esule, continuerà a tramare, a soffrire e a rimpiangere la sua patria, la misteriosa e primitiva Colchide, che Pier Paolo Pasolini evoca con nostalgia in una straordinaria rilettura cinematografica nel 1969.Medea non nasce nella civilizzata Grecia, è unabarbara, un’esule e contro di lei si scagliano i pregiudizi, i sospetti e le ipocrisie di una cultura, quella greca, che fa fatica ad accettare il diverso. Nel II-III secolo d.C., il filosofo e scrittore romano Claudio Eliano rivela che Euripide avrebbe inventato l’infanticidio su richiesta dei Corinzi dietro lauto compenso: un tentativo estremo di addossare la colpa su Medea, che diviene a tutti gli effetti il capro espiatorio di una cultura xenofoba e razzista. Altre versioni del mito, infatti, riportano che Medea non avrebbe ucciso i figli, ma sarebbero stati i Corinzi a farlo, palesando altre ragioni, fondamentali nella comprensione della leggenda di Medea: il rifiuto della diversità.