I lunghi mesi di crisi sanitaria e la nuova ondata di contagi in Italia e nel mondo hanno costretto l’organizzazione della seconda edizione del Festival delle Città Narranti ad operare in due tappe. Un evento ponte ora, che riprogetti un “palinsesto” sostenibile rinviato alla primavera del 2021.
Si tratta tuttavia di un evento denso di contenuti che coinvolge insieme alle Fondazione proponenti (Fondazione “Francesco Saverio Nitti”, Melfi e Fondazione “Matera Basilicata 2019”) le istituzioni del territorio (oltre al Mibact e alla Regione Emilia Romagna), la rete universitaria che aveva già animato i dibattiti del 2019 (Unibas, Università IULM Milano, Università Orientale di Napoli, Università della Campania “L. Vanvitelli”, Università “Suor Orsola Benincasa” Napoli) e anche alcuni esponenti di realtà culturali (Palazzo Reale Napoli, Festival Internazionale Roma, Fondazione “Romualdo Del Bianco”, Open Design School).
Un nucleo di operatori che ha ora il compito di rigenerare approcci, contenuti e programmi per l’auspicato avvio del Festival nel 2021 con tutti i soggetti – in particolare dell’eco sistema euro-mediterraneo – che vorranno portare la loro esperienza di narrazione urbana in funzione dell’evoluzione identitaria, delle attività economiche e culturali, della politica di relazione e di scambio e per l’evoluzione delle stesse politiche di “public branding”.
“Non è una semplice pausa, ma un necessario approfondimento su un tema complesso – che è l’oggetto dall’origine di questo festival – e che la Pandemia ha strattonato obbligando a una rilettura strategica crediamo utile anche per il governo della relazione turismo-cultura”, dice il presidente della Fondazione Nitti Stefano Rolando. “Abbiamo chiesto allo stesso nucleo della rete universitaria che ha avviato questa esperienza nel 2019 – aggiunge Luigi Mascilli Migliorini, Università Orientale di Napoli e presidente del Comitato scientifico di Fondazione Nitti – di integrare l’esperienza dell’anno scorso con un riesame delle problematiche alla luce dei cambiamenti che la situazione sanitaria impone, ma anche per capire meglio lo stato di avanzamento della ricerca e della produzione scientifica nel campo”. “Tutto sembra fermarsi ma tutto è anche in movimento – dice Paolo Verri, co-fondatore del festival e già direttore generale di Fondazione Matera-Basilicata 2019 – ed è importante capire la trasformazione delle culture di promozione del territorio alla luce dei fatti in corso”.
All’apertura dei lavori i Sindaci di Maratea Daniele Stoppelli e di Matera Domenico Bernardi, Giampaolo D’Andrea in rappresentanza del Mibact, Piergiorgio Quarto in rappresentanza di regione Basilicata e Mariavaleria Mininni in rappresentanza di Unibas.
Nella prima fase dei lavori Stefano Rolando e Paolo Verri faranno sintesi dei temi oggetto del lavoro del Festival tra l’edizione del 2019 (quella in cui la stressa Matera utilizzò l’occasione per il “rendiconto comunicativo” della sua esperienza) e quella del 2021, in cui si prevedono molte realtà urbane e territoriali partecipanti). Poi al cuore della discussione professori e rappresentanti di istituzioni culturali (Andrea Cusumano, Pierluigi Leone De Castris, Carlotta Del Bianco, Amedeo Di Maio, Mauro Felicori, Amedeo Lepore, Paolo Mascilli Migliorini, Rita Orlando, Chiara Rizzi, Pierluigi Sacco, Rossella Tarantino) in due sessioni, una sabato dedicata alle politiche di brand nel quadro della rigenerazione urbana, l’altra domenica 18 mattina dedicata al public engagement nel campo della ricerca e della formazione.
Il dettagliato programma nell’allegata locandina.
Per seguire le conferenze in diretta il link è facile ed è alla pagina della Fondazione “Francesco Saverio Nitti” su Facebook: https://www.facebook.com/fondazionenitti/ e sul sito internet della Fondazione: www.fondazionefsnitti.it
Ott 16