Domenica 22 ottobre 2023 si celebra anche in Basilicata la 9^ Giornata Internazionale de I Parchi Letterari. Letture, incontri, percorsi naturalistici e letterari, articoli, case museo, mostre, persone, luoghi e ricette che hanno ispirato alcune tra le più belle pagine della letteratura. Di seguito i particolari.
Letture, incontri, percorsi naturalistici e letterari, articoli, case museo, mostre, persone, luoghi e ricette che hanno ispirato alcune tra le più belle pagine della letteratura
22 ottobre, In occasione della 9 Giornata Internazionale dei Parchi Letterari il Comune di Tursi (Mt) e il Parco Letterario Albino Pierro Vi invitano a visitare Tursi, la Città di Pierro
“Quella di Tursi, il mio paese in provincia di Matera, era una delle tante parlate destinate a scomparire. Ho dovuto cercare il modo di fissare sulla carta i suoni della mia gente”. Così Albino Pierro spiegò la svolta dialettale della sua poesia per cui venne più volte candidato al Nobel per la Letteratura. In dialetto descrive Tursi, un incredibile esempio di architettura spontanea ricca di volte, vicoli, grotte e scale, tra cui le petrizze, una ripida strada realizzata nel ‘600 da Carlo Doria con lo stesso numero di gradini di quel Palazzo Doria che a Genova venne in seguito chiamato Palazzo Tursi. In alto domina il rione della Rabatana (dal saraceno Rabat), circondato dai calanchi, le Jaramme cantate dal poeta.
Sede del Parco è la Casa di Albino Pierro (‘u paazze), da cui si gode di una suggestiva vista sui calanchi verso il Convento di San Francesco e, in lontananza, il Santuario di Anglona (XI XII sec), sorto sulle rovine della colonia greca di Pandosia. Atraverso il “Percorso della poesia pierriana” con le targhe letterarie posizionate in vari luoghi del borgo fino (è possibile procurarsi l’applicazione su www.albinopierro.it ) renderà la visita di Tursi indimenticabile.
Il fantasma di Isabella Morra a Valsinni -> https://www.parchiletterari.com/eventi-scheda.php?ID=06424
21 e 22 ottobre In occasione della Giornata Internazionale de I Parchi Letterari il Comune e la ProLoco di Valsinni con il Parco Letterario Isabella Morra Vi invitano nell’antico Borgo di Favale dove si svolse la vicenda umana della giovane poetessa.
Tra le voci liriche più importanti del XVI secolo la sua produzione fu molto apprezzata da Benedetto Croce che nel 1928 si recò a Valsinni, “per vendicare la povera vittima”: “Ed io ho voluto recarmi nei luoghi dove fu vissuta questa breve vita e cantata questa dolorosa poesia, in quell’estremo lembo della Basilicata, di cui ci ha parlato il Lenormant, tra il basso Sinni e il confine calabrese, tra la riva del mar Jonio, dove verdeggia la foresta di Policoro e il corso del Sarmento, che versa le sue acque in quel fiume…”. (Benedetto Croce)
Esplorando vicoli e viuzze del centro storico, il visitatore viene accompagnato in un clima suggestivo e rivive le tragiche vicende del destino della giovane poetessa, prima reclusa per futili “ragioni d’onore” e poi uccisa dai fratelli a 25 anni per aver stretto una relazione con un nobile spagnolo non gradito alla famiglia.
Alla poesia affida i suoi più riposti pensieri e segreti e alla poesia confida le sue ansie e i suoi tormenti: l’odio per la terra natia e l’amore profondo per il padre esule in terra straniera.
Il corpo di Isabella nessuno lo ha mai ritrovato dando vita nel corso degli anni e secondo le dicerie tramandate oralmente dagli antenati, al mito del fantasma di Isabella che aleggia ancora tra le stanze del castello e per le strade del borgo medievale.
A cura di Piera Chierico, Pro Loco e Parco Letterario Isabella Morra di Valsinni
Per info e prenotazioni
Centro Visite Pro Loco: https://www.parcomorra.it/ – 392 392 2551
I luoghi del giovane Francesco Mario Pagano -> https://www.parchiletterari.com/eventi-scheda.php?ID=06442
Il Comune di Brienza con la Pro Loco di Brienza nell’ambito della Giornata internazionale dei Parchi Letterari 2023, invitano a partecipare domenica 22 ottobre ad una visita guidata ne I luoghi del giovane Francesco Mario Pagano
Dalle ore 10.00 si svolgerà un percorso di visita nel borgo medioevale che seguendo le orme di un giovanissimo Mario Pagano porterà i visitatori a conoscere:
• “Gli Esposti”, gli antichi macchinari dei mulini e dei frantoi
• la Fillossera e ciò che ne seguì
• il Castello Caracciolo (le cui origini risalgono al periodo Normanno)
• la duecentesca chiesa madre dedicata a S. Maria Assunta
• il fascino del contesto bucolico nel quale sono avvolti i ruderi dell’insediamento antico, tra i quali risaltano la casa natale del Pagano e la chiesa di S. Martino risalente al nono secolo, e tante altre piccole curiosità sugli usi e i costumi di chi ci ha preceduti.
Durante il percorso si parlerà anche del F. Mario Pagano adulto, esponente di spicco del pensiero illuminista, famoso giurista ed infine tra i principali esponenti della Rivoluzione Napoletana del 1799.
Durata del percorso circa 2.30h.
Sono necessarie calzature comode con suola antiscivolo
E’ raccomandata la prenotazione anticipata (24 h).
Per prenotazioni e info tel : 348 9374 863 – 324 798 0309
mail: brienzaproloco@gmail.com;
Aliano, Carlo Levi e il Cristo si è fermato a Eboli -> https://www.parchiletterari.com/eventi-scheda.php?ID=06404
21-22 ottobre, Aliano (Mt). In occasione della 9 Giornata Internazionale de I Parchi Letterari, il Parco Letterario Carlo Levi invita a visitare i luoghi, conoscere le persone, scoprirei paesaggi e i sapori del Cristo si è fermato a Eboli
21 e 22 ottobre . Mattino ore 10.00 – 13.00 Pomeriggio ore 15.30 – 19.00
Spalancai una porta-finestra, mi affacciai a un balcone, dalla pericolante ringhiera settecentesca di ferro e, venendo dall’ombra dell’interno, rimasi quasi accecato dall’improvviso biancore abbagliante. Carlo Levi
Il Parco Letterario Carlo Levi
Nel rivivere emotivamente luoghi ed eventi descritti nel Cristo si è fermato a Eboli si coglie nell’opera di Carlo Levi il sentimento poetico e il suo profondo amore per la terra lucana e la sua gente. Aliano, con le sue case dalle magiche facciate dalle cui piccole finestre, occhi stregati che sormontano archi immensi come bocche, si spazia sull’infinita distesa delle argille aride, ondulanti nel sole a perdita d’occhio, è un esempio di recupero e conservazione ambientale. Il silenzio delle montagne, la solitudine dei paesi arroccati sui monti, le infinite distese di argilla, i fiumi lenti e sornioni della valle dell’Agri e del Sauro e ancora le leggende dei briganti, delle fate, dei lupi mannari e delle streghe sono tutti elementi che raccontano e suscitano nel visitatore le stesse emozioni di meraviglia e stupore provate da Levi all’inizio del suo confino.
Il percorso prevede la visita della Casa Museo di Carlo Levi, la Pinacoteca Carlo Levi, il Museo della Civiltà contadina, il Museo Paul Russotto e la Tomba di Carlo Levi.
La casa del confino di Carlo Levi
È la casa dove visse Carlo Levi durante il periodo di confino, restaurata con discrezione e con un approccio tecnologico: un impianto multivisione costituito da proiettori di diapositive programmati e sintonizzati da un computer, posti sui soffitti dei locali e che, seguendo un percorso determinato, fanno rivivere sui muri bianchi le immagini tratte dai documenti fotografici dell’epoca, la casa, l’orto, il cane Barone, il ritratto di Giulia, i camini, i calanchi; immagini intervallate dalle sagome di un cavalletto, dall’ombra dei pennelli, dalla traccia di un letto di ferro, di un tavolo da cucina, a guisa di simboli astratti, ombre cinesi che si animano nella velocità della proiezione multi visiva; e ancora immagini dei quadri, dei tetti, dei fanciulli, delle strade, delle nuvole e degli orizzonti che si osservano dalla terrazza. Sono presenti anche microfilm sulla storia contadina. Il percorso emozionale si completa sul terrazzo della casa, dove sono stati sistemati tre angoli di pittura che si ispirano al paesaggio circostante.
La Pinacoteca Carlo Levi
Il piccolo museo raccoglie lettere, documenti, disegni riguardanti il confino ad Aliano, tra il 1935 e il 1936, al quale fu condannato dal regime fascista il medico, scrittore e pittore Carlo Levi (1902-1975). Particolarmente interessanti sono le litografie originali, donate dallo stesso Levi, del Cristo si è fermato a Eboli. Il volume, che fu pubblicato nel 1945, riassume la sua esperienza nel piccolo centro lucano, dove visse a contatto con la popolazione, testimoniando la suggestiva scoperta dell’estrema miseria della civiltà contadina del Sud.
La mostra fotografica di Mario Carbone
Una ricca rassegna di scatti di Mario Carbone, il noto fotografo che accompagnò Levi nel 1960 durante il suo viaggio in Basilicata, organizzato in vista della realizzazione del famoso Telero, ideato per la celebrazione del centenario dell’Unità d’Italia e da alcuni anni esposto in Palazzo Lanfranchi a Matera.
Il museo della Civiltà contadina
“Il padrone di casa mi aveva avvertito che sarei stato spesso disturbato dal rumore del trappeto, il frantoio che era sotto alle mie stanze; ci si entrava dall’orto, per una porticina di fianco agli scalini che portavano in casa. Avrebbe lavorato anche di notte, il trappeto mi aveva detto. Quando girava la vecchia mola di pietra, trascinata in tondo da un asino bendato, la casa tremava, e un rombo continuo saliva dal pavimento…” Situato al piano terra della casa di Levi ospita tutto ciò che riguarda le antiche procedure di produzione dell’olio, gli oggetti legati alla coltivazione dei campi, alla mungitura del latte, alla produzione del formaggio, le suppellettili. Una casa contadina originale, con letto, culla, stalla, e tanto altro ancora. Attraverso la visita a questo museo ci si ritrova immersi nel periodo del Confino di Levi in Aliano.
La tomba di Carlo Levi
Restaurata nel suo aspetto architettonico, con un belvedere retrostante che denota il rapporto tra vita e morte, poiché l’affaccio è verso la casa in cui Levi ha vissuto. Un basolato su cui sorgono due file di mattoni in cotto e una balconata aperta sul Pollino e sui tetti del paese. Con poche varianti rispetto a ciò che c’era prima del restauro. Un intervento che non disturba. Al centro, una lastra di pietra bianca ricorda che lì è sepolto il torinese del sud, per usare una felice espressione di Gigliola De Donato.
Il Museo Paul Russotto
Di origini alianesi da parte di madre, Paul Russotto, esponente dell’espressionismo astratto americano, nasce a New York nel 1944. Si appassiona alla pittura iscrivendosi all’Art Students League di New York. Nel ’63 apre il suo studio e comincia una proficua attività che lo vedrà esporre in tanti paesi nel mondo, tra cui l’Italia. Nella sua espressione artistica, Paul Russotto trae ispirazione dal passato, guardando alla pittura di Rubens, Courbet, Cézanne, Picasso, Matisse, Mondrian, Miró, Gorky, De Kooning (di cui diventa allievo), Pollock e ai suoi contemporanei. Ha contatti anche con molti artisti italiani come Carla Accardi, Pietro Consagra, Giacinto Cerone, Marino Marini e tanti altri.
Nella restaurata vecchia caserma di Aliano, dal tetto con grossi travi di legno, le 72 opere di Russotto donate dalla famiglia sembrano nuove finestre aperte su una modernità in contrasto con i calanchi e i tetti spioventi dell’antico borgo celebrato da Carlo Levi che si intravedono dalle grandi porte finestre verdi.
Info e prenotazioni
Tel. 0835 568529 0835 568038 (Comune di Aliano)
Cell. 320 2745706
E-Mail info@parcolevi.it
Il Brigante Taccone Re di Calabria, Basilicata e Terra di Lavoro -> https://www.parchiletterari.com/eventi-scheda.php?ID=06422
14 ottobre, Laurenzana (Pz). Rievocazione storica nel centro storico e nel Castello di Laurenzana sul brigantaggio e sulla vita di Taccone, all’anagrafe Domenico Rizzo, autoproclamatosi “Re di Calabria, Basilicata e Terra di Lavoro”
La rievocazione storica, censita quale manifestazione di interesse nel 2022 dall’Istituto Centrale per i Beni Immateriali del Ministero della Cultura, è giunta alla VII edizione e si terrà nel centro storico e nel Castello di Laurenzana, con ambientazioni scenografiche naturali e narrazioni originali, il 14 ottobre 2023 a partire dalle ore 19.00.
Nella stessa giornata il programma prevede anche lo spettacolo “Misteri al Castello” alle ore 18.00 e il concerto dei Tarantolati di Tricarico alle ore 22,00.
Regno di Napoli 1809: È un momento cruciale nella storia del Mezzogiorno, nel periodo denominato “decennio napoleonico”, caratterizzato da un’esplosione di ribellione popolare e violenza di massa che i francesi definiscono brigantaggio.
Anche il brigante laurenzanese “Taccone”, con la sua masnada di più di trecento uomini, semina violenza e terrore tra Calabria, Basilicata e le Terre di Lavoro…
Alla conoscenza di questo vasto, complesso ed ancor poco noto fenomeno politico e sociale è dedicata, a cura della Pro Loco di Laurenzana, la rievocazione storica sul brigantaggio e sulla vita di Taccone, all’anagrafe Domenico Rizzo, autoproclamatosi “Re di Calabria, Basilicata e Terra di Lavoro”, e su quanti furono vittime innocenti della sua ferocia tra cui l’Arciprete Don Domenico dell’Orco.
L’evento, per volontà dell’Amministrazione Comunale di Laurenzana e del Circolo Culturale Hortus Animae Laurentiana – acquisito ogni necessario assenso della Pro Loco Universitas Laurentianae – nei prossimi anni troverà posto, quale Manifestazione di primario interesse, nel programma culturale del Parco Letterario Michele Parrella.
Melfi (Pz), Palazzo vescovile. La Città di Melfi e Il Parco Letterario Federico II invitano alla presentazione del volume Veridica historia a cura di Francesco Corona e Raffaele Nigro, ed Parco Letterario Federico II (2023) -> -> https://www.parchiletterari.com/eventi-scheda.php?ID=06399
Veridica historia
o’ sia Viaggio da Napoli à S. Giacomo di Galizia fatto dal Sig. r Nicola Albani nativo della Città di Melfi
A cura di Francesco Corona e Raffaele Nigro, ed. Parco Letterario Federico II (2023)
Introduzione di Paolo Caucci von Saucken
8 ottobre 2023, alle ore 18,30, con l’intervento del prof. Caucci, nel salone degli Stemmi del Palazzo vescovile di Melfi, dove Nicola Albano, da ragazzo, prestava servizio presso il vescovo Mondillo Orsini.
«Fatto da me Nicola Albano nativo della Città di Melfi luogo nel Regno di Napoli Figlio del qm: Leonardo Albano, e di Cecilia Volgar d’Anni 28. in tempo che mi posi à far detto Viaggio. In tanto però non voglio tralasciare di far palese la mia Pellegrinazione ad’ Amici, e conoscenti, dove vi si raccontano varij Casi accadutimi con tutta la distinzione de Luoghi, e delle differenti Nazioni Quì dirò la mossa del mio Viaggio come fù stand’ Io al Servigio dell’ Eccmo: Sigr: D. Mondillo Orsini Arcivescovo di Capua nell’Anno 1743. si diede l’occasione di innamorarmi di due Peregrini Toscani, che venivano da S. Giacomo di Galizia, li quali mi raccontorno varie belle cose nel lor Viaggio, e tant’ altre curiosità del Mondo, ond’Io trovandomi giusto nel Fior della Gioventù d’anni 28; tanto più, ch’ero soltiero senza passione, ne peso veruno, com’anche avevo gran piacere di girare il Mondo, Risolsi anch’Io di far il medemo Viaggio, e così stabilito con bel modo ne domandai licenza al mio Padrone, qual n’ebbe di ciò gran dispiacere, ne però mi potè persuadere, che non facessi ciò ch’avevo stabilito, con ponermi avanti gl’occhi tante disgrazie, che m’aurebbero potute accadere per esser un lungo Viaggio, ed’ esser in quel tempo la Peste in Messina, e la Guerra in tutta l’Italia; Ma Io confidando il tutto in Dio, mi preparari già gl’Abiti Peregrineschi con tutto quello che m’era di bisogno con ponermi da parte anche 30. Zecchini Veneziani con vendermi tutte le mie Robbicciuole, parte ne donai agl’amici, ed avendo ciò determinato mi partij da Capua, con venir in Napoli per far li miei Passaporti, ed’ altre Patenti da Peregrino, e quanto m’era di bisogno per il Viaggio, e fù appunto à 4 Giugno del 1743.»
Questo l’incipit del manoscritto di Nicola Albano o Albani che, in due volumi di 290 ff. e 328 ff., rispettivamente, con un formato di 250×180 mm., racconta minuziosamente il suo viaggio da pellegrino al santuario di San Giacomo di Compostella durato due anni, tra il 1743 e il 1745.
Il manoscritto è depositato presso l’archivio del Centro italiano di studi compostellani, Fondo Caucci ed è stato per la prima volta illustrato nel convegno internazionale di studi, tenutosi a Perugia nel 1983, su La letteratura jacopea e il pellegrinaggio a Santiago de Compostela, ma, data la sua importanza nella letteratura odeporica compostellana, cioè di quella letteratura formata da resoconti di viaggio, diari che descrivono il pellegrinaggio a Santiago di Compostella in forma diretta e vissuta, esso è in esposizione continua in Europa, come presso la biblioteca Nazionale di Madrid nella mostra Xacobeo. Las Huellas del Camino, a Santiago de Compostela, a Gand per la grande esposizione internazionale Santiago de Compostela. Mil ans de pèlerinage européen.
In questo ambito il manoscritto di Nicola Albano, per le sue caratteristiche e per l’eccezionale corredo iconografico, costituisce uno dei casi più significativi del genere.
Il manoscritto, inedito in Italia, è stato pubblicato dal Parco Letterario Federico II di Melfi a cura di Francesco Corona e Raffaele Nigro con l’introduzione dal prof. Paolo Caucci von Saucken, già ordinario di Letteratura spagnola presso l’Università di Perugia, di Salamanca e della Pontificia Università Lateranense.
E’ un volume di 400 pp. nel quale sono anche riprodotti gli acquerelli e stampe originali allegati al manoscritto, ed è illustrato con altre immagini che rendono percepibile la realtà dei luoghi percorsi da Albano nel suo lungo ed avventuroso viaggio della sua vita e di quello da Napoli a Santiago, poi a Lisbona e da Lisbona a Napoli via mare.
Oltre all’introduzione del prof. Caucci, il volume contiene la postafazione di Raffaele Nigro sull”Albano come un viaggiatore straordinario nel secolo dei lumi e quella di Francesco Corona che ricostruisce il contesto storico ambientale di quegli anni in cui il viaggio si è svolto.
Il volume sarà presentato a Melfi il giorno 8 ottobre 2023, alle ore 18,30, con l’intervento del prof. Caucci, nel salone degli Stemmi del Palazzo vescovile, dove Nicola Albano, da ragazzo, prestava servizio presso il vescovo Mondillo Orsini. Francesco Corona