Sabato 10 novembre 2018 alle ore 17.30 a Casa Cava nei Sassi di Matera è in programma l a seduta pubblica di apertura del 71° Congresso Nazionale dell’Associazione Intercultura, alla presenza di autorità cittadine e prolusione di Raffaele Nigro, giornalista e scrittore.
Matera Capitale Europea della Cultura 2019 ma anche del dialogo interculturale. E’ quanto accadrà dal 9 all’11 novembre 2018 in occasione del 71° Congresso di Intercultura, Onlus che dal 1955, grazie al lavoro di oltre 4.500 volontari dislocati in 157 città italiane, promuove organizza e finanzia programmi scolastici internazionali in 65 Paesi del mondo.
Oltre 150 volontari convergeranno da tutta Italia all’incontro patrocinato dalla Regione Basilicata, da sempre sostenitrice dell’operato dell’Associazione. Il Congresso offrirà anche l’occasione a cittadini lucani e non solo di poter partecipare all’inaugurazione ufficiale che si svolgerà alle 17.30 di sabato 10 novembre presso la suggestiva Casa Cava, l’unico centro culturale ipogeo al mondo.
Ad aprire la seduta pubblica del Congresso sarà l’intervento di Raffaele Nigro, giornalista e scrittore, dal titolo: “Basilicata: un paese di inchiostro”. Assieme a lui, a parlare di interculturalità e integrazione, saranno non solo gli esperti di educazione interculturale dell’Associazione Intercultura provenienti da tutta Italia, ma anche il Segretario Generale dell’Associazione, Andrea Franzoi, il Presidente di Intercultura, Alda Protti e le autorità regionali e comunali, che hanno concesso il patrocinio della Regione Basilicata, del Comune di Matera e della Fondazione Matera-Basilicata 2019 (Matera Open Future).
La Basilicata non poteva essere luogo più idoneo per ospitare il Congresso, organizzato grazie al lavoro sinergico dei volontari (ben 165 soci attivi solo nell’anno 2018) di Matera, Irsina, Lagonegro, Metaponto, Potenza e Rionero in Vulture. A dare conferma dell’importanza e della rilevanza che il territorio lucano sta assumendo sotto il profilo dell’internazionalizzazione delle scuole e delle buone pratiche per l’educazione al cosmopolitismo sono i numeri degli studenti e delle famiglie coinvolte: solo nell’ultimo anno sono partiti dalla regione 34 studenti per vivere e studiare all’estero (accolti in scuole e famiglie di ogni continente). Sempre nell’anno in corso sono ospitati in Basilicata 21 studenti stranieri in altrettante famiglie che hanno accolto in casa il germe del cosmopolitismo. In totale, sono stati ben 500 gli studenti ospitati dal 2000 ad oggi da una famiglia lucana: un bel record di accoglienza.
“Il convegno è un momento importante di confronto tra le culture e sul significato di cosa significhi essere cittadini consapevoli oggi – spiega Vincenzo Bilancia, Vice Presidente del Centro locale di Matera – siamo molto orgogliosi che numerose aziende del territorio abbiano voluto sostenere la tre giorni di incontri, tra cui la BCC Basilicata, Masseria Posticchia Sabelli, Autolinee Smaldone Srl, Grassani&Garofalo, Martino – i Vini del Vulture – e Forno Palese”.
Ma cosa significa una vita dedicata allo sviluppo del dialogo Interculturale? Lo spiega Maria Teresa Oreste, tra i volontari storici in Basilicata: “Era febbraio del 1998 quando è cominciata la mia avventura con Intercultura, per caso, durante una riunione a cui ero stata invitata come docente di Italiano e Latino nel Liceo Scientifico di Irsina. Sono passati 20 anni (non pochi per un’associazione di volontariato senza scopo di lucro in un paese di 5.000 abitanti) e l’anniversario meritava un adeguato festeggiamento. Di qui l’invito e la conseguente a presenza a Irsina, il 12 maggio 2018, dei Segretari Generali della Associazione e della Fondazione, di membri del Consiglio di Amministrazione, di Sindaci dei paesi che fanno parte del Centro Locale di Irsina, di Dirigenti scolastici e docenti, di famiglie e studenti: in totale oltre 250 persone! Quale migliore riconoscimento per un lavoro (e di lavoro si può parlare) che nel corso degli anni ha dato la possibilità a tantissime famiglie di ospitare, anche più di una volta, o di inviare all’estero i propri figli e alle scuole di aprirsi a nuove sfide?”
Per tutti gli studenti interessati a vivere un’esperienza formativa all’estero con i programmi di Intercultura è possibile iscriversi direttamente dal sito fino al 10 novembre e concorrere per uno dei 2.200 posti offerti da Intercultura in 65 Paesi di tutto il mondo di cui 1.500 a copertura totale o parziale della quota di partecipazione.
L’esperienza vissuta da adolescenti all’estero offre una marcia in più per il prosieguo della vita scolastica e lavorativa dello studente. Oltre ad apprendere uno o più lingue straniere, il percorso di formazione aiuta l’adolescente a sviluppare creatività, controllo dell’ansia, autonomia, spirito critico e capacità di sentirsi a proprio agio con persone di tutto il mondo.
Lo sanno bene gli oltre 850 ragazzi e ragazze partiti dal lontano 1961 a oggi come Rocco Bilancia, un anno scolastico in Giamaica nel 1999 e oggi chirurgo a Glasgow: Ho partecipato ad un programma annuale a Kingston, in Jamaica, nel 1999-2000. Parliamo di quasi 20 anni fa, quando il Centro Locale di Matera non era ancora realtà né progetto – e men che meno si poteva immaginare la bellezza di 6 centri locali per una regione piccola e remota come la Basilicata. Spesso ci si concentra sui resoconti personali, e sull’inevitabile impatto che un’esperienza del genere, come sapete e immaginate, produce sulle vite di chi parte e torna. Io credo che un altrettanto grande impatto la mia esperienza l’abbia avuto su chi mi circondava, in Italia ma anche nel paese che mi ha ospitato. Mi sembra bello guardare perciò non a dove sono io ora, ma piuttosto a dov’è la comunità di cui sono stato parte, e se intravedo in essa i segni del mio passaggio. Il merito di tutto questo certo va ad Intercultura, ai volontari e a tutti i ragazzi che hanno animato il Centro e i Centri per 20 anni, ed anche a quelli che ci sono stati per un po’ meno. A chi ha saputo vedere in Intercultura un’opportunità per modellare la propria visione del mondo su un progetto più ampio, internazionale ma basato sulla bellezza e la scoperta degli individui e delle culture. A chi ha accolto ragazzi e a chi vi si è avvicinato più timidamente, ma risultandone ugualmente arricchito. Io credo che questa sia la bellezza più grande di Intercultura: la capacità di moltiplicare le esperienze. E mi piace pensare di aver contribuito, scintilla tra le scintille, alla nascita tutto questo. Fui uno dei primi ragazzi a “partire” da questa landa sperduta del mondo. Al mio ritorno, tre Centri Locali nella sola provincia di Matera erano già nati e in parte già cresciuti, e sono ancora qui, vivi e vivaci. Questo fu bello e lo è ancora, e molto. Attualmente sono Chirurgo Toracico a Glasgow, e ho l’onore e il privilegio di rivestire un ruolo apicale in una delle maggiori unità di Chirurgia Toracica del Regno Unito. Io spero, nella mia vita attuale e futura, di saper sempre nutrire lo spirito di curiosità e rispetto per le differenti esperienze e i differenti talenti, che è ciò che più di ogni altra cosa Intercultura mi ha insegnato.
Programma 71° Congresso nazionale
Matera, 9-10-11 novembre 2018
Da terra dimenticata a centro europeo della cultura: il ruolo degli scambi interculturali
Venerdì 09 novembre 2018
Ore 15.30-19.30 Palace Hotel Piazza Michele Bianco, 1
Registrazione dei partecipanti al Congresso
Ore 20.30 Ristorante Agriristories – Cena di benvenuto
Sabato 10 novembre 2018
Ore 09.00-12.30 Visite guidate alla città di Matera
Palace Hotel Piazza Michele Bianco, 1
Registrazione dei nuovi arrivi al Congresso
Ore 13.00 Pranzo presso Palace Hotel
Ore 14.30 Salette del Palace Hotel
Presentazione dei Centri di eccellenza
Ore 15.30 Sala Convegni Palace Hotel
Presentazione della proposta di modifica allo Statuto prevista dalla
Riforma del Terzo Settore
Ore 17.30 Casa Cava
Seduta pubblica di apertura del 71° Congresso nazionale
Saluto delle autorità
Ringraziamento e benvenuto di Intercultura
Prolusione del Prof. Raffaele Nigro
Ore 20.30 Sala Ricevimenti Palace Hotel
Cena di gala e presentazione delle menzioni d’onore
Domenica 11 novembre 2018
Ore 09.00-12.00 Palace Hotel – Sala Convegni
Assemblea generale ordinaria di Intercultura
L’Associazione Intercultura Onlus
L’Associazione Intercultura (fondata nel 1955) è un ente morale riconosciuto con DPR n. 578/85, posto sotto la tutela del Ministero degli Affari Esteri. Ha status di ONLUS, Organizzazione non lucrativa di utilità sociale, ed è iscritta al registro delle associazioni di volontariato del Lazio: è infatti gestita e amministrata da migliaia di volontari, che hanno scelto di operare nel settore educativo e scolastico, per sensibilizzarlo alla dimensione internazionale. E’ presente in 157 città italiane ed in 65 Paesi di tutti i continenti, attraverso la sua affiliazione all’AFS Intercultural Programs e all’EFIL. Ha statuto consultivo all’UNESCO e al Consiglio d’Europa e collabora ad alcuni progetti dell’Unione Europea. Ha rapporti con i nostri Ministeri degli Affari Esteri dell’ dell’Istruzione, Università e Ricerca. A Intercultura sono stati assegnati il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio e il Premio della Solidarietà della Fondazione Italiana per il Volontariato per l’attività in favore della pace e della conoscenza fra i popoli. L’Associazione promuove e finanzia programmi scolastici internazionali: ogni anno più di 2.200 studenti delle scuole superiori italiane trascorrono un periodo di studio all’estero e vengono accolti nel nostro Paese quasi 1.000 ragazzi da tutto il mondo che scelgono di arricchirsi culturalmente trascorrendo un periodo di vita nelle nostre famiglie e nelle nostre scuole. Inoltre Intercultura organizza seminari, conferenze, corsi di formazione e di aggiornamento per Presidi, insegnanti, volontari della propria e di altre associazioni, sugli scambi culturali. Tutto questo per favorire l’incontro e il dialogo tra persone di tradizioni culturali diverse ed aiutarle a comprendersi e a collaborare in modo costruttivo.
IL LICEO “DUNI” E INTERCULTURA: UNA COLLABORAZIONE IN CRESCITA
La collaborazione tra il Liceo Classico “Duni” e Intercultura è ormai più che decennale – dichiara la professoressa Rosanna Russo, docente referente Interculturalità e Internazionalizzazione del Curriculo – E’ iniziata in sordina, e, nel tempo, si è consolidata assumendo un ruolo importante all’interno dell’offerta formativa della scuola. Non si è trattato semplicemente di una crescita numerica (più studenti della scuola all’estero, più famiglie ospitanti, più studenti stranieri a scuola), ma di una crescita in consapevolezza del valore dell’esperienza interculturale per gli studenti, le famiglie e i docenti.
I nostri studenti si predispongono sempre più al viaggio, all’adattamento, al rischio, in modo naturale, come qualcosa che ti può accadere in un momento della vita. Il loro è un percorso maieutico, è una ri-nascita a tutti gli effetti.
Le famiglie, dal canto loro, intraprendono un percorso ponderoso di crescita affettiva e psicologica, passando da un atteggiamento di protezione “asfissiante” nei confronti dei figli ad un amore meno egoistico, più propenso ad accettare la loro esigenza di libertà e di autonomia. Quante volte abbiamo visto la titubanza negli occhi delle mamme, la paura e poi … grazie alla rete di supporto di Intercultura e alla scuola, quella titubanza è diventata gioia e condivisione.
E la scuola è cambiata con Intercultura? Si e in meglio. I docenti hanno “agito” l’interculturalità in maniera quotidiana e nel curricolo. Hanno dovuto confrontarsi con culture, sistemi scolastici, metodi di apprendimento, contenuti diversi. In altre parole hanno realizzato obiettivi pedagogici di grande centralità e prestigio: flessibilità didattica, personalizzazione, curvatura dei contenuti, degli obiettivi e della valutazione. Insomma, una grande sfida per tutti che continueremo ad affrontare “insieme” con gioia e determinazione.
LE TESTIMONIANZE DEGLI STUDENTI
Maria Grazia Zingariello (a.s. 2014-2015): “Mancano appena ventinove giorni alla fine di questo viaggio che con un po’ di paura ho scelto di intraprendere. Quando decidi di lasciare tutte le tue sicurezze per andare alla ricerca dell’ignoto, sei trasportato da emozioni forti e molteplici. Non è facile svegliarsi una mattina e scegliere di voler mettersi in gioco per vedere fino a che punto si riesce ad arrivare. Da sempre io ho saputo che avrei lasciato la mia terra per andare a rincorrere speranze altrove”
Gianvito Montemurro (a.s. 2013-2014): “Il cambiamento è un dovere biologico. Il cambiamento è movimento, movimento che parte dalla testa e attraversa la spina dorsale, il cambiamento è rischio, se ci fermassimo saremmo investiti da una serie di eventi, da una serie di altri cambiamenti, movimenti di altre persone. È per questo che io, Gianvito Montemurro, studente del Liceo Classico Duni, ho deciso di voler cambiar tutto, per scoprire chi sono o per diventare ciò che vorrei essere. Sono cambiato? Non lo so. Mi sono mosso? Sì”.
Ning (a.s. 2014-2015): “Surprisingly, when time passedby, stranger sturned into friends that were not only ready to exchange culture but also were there whenever I needed them. Everyone was so nice especially class 3D, they made me laugh and smile. As for the teachers, they tried to communicate with me and were willing to teach me, so I could speak Italian in 4 months, which is neither fast nor slow, if looking at the difference between Italian and Thai”.