Martedì 22 dicembre 2015 a Matera presso l’hotel Le Monacelle alle ore 17:30, grazie alla collaborazione tra Fondazione Le Monacelle, il disegnatore Giuseppe Palumbo ed i partner la libreria Mondadori di Matera e la Red House Lab – scuola lucana di fumetto e illustrazione, i lettori di Diabolik e DK potranno conoscere il progetto DK e i suoi sviluppi e, previo acquisto delle copie rese disponibili dalla libreria Mondadori, ricevere dediche e disegni personalizzati. Per un buon Natale diaboliko.
Forse mai come nel caso di DK i potenziali lettori hanno potuto seguire passo passo l’evoluzione di un’idea, del progetto di un nuovo personaggio a fumetti. Si cominciò a parlarne in Astorina intorno al 2010, coinvolgendo amici e fan per capire quale sarebbe stata la reazione del nostro – e non solo – pubblico alla proposta di un “Diabolik 2.0” (così era definito all’inizio, provvisoriamente, il progetto).
Se al principio Mario Gomboli aveva pensato di scrivere soggetti e sceneggiature, presto si rese conto che l’impegno sarebbe stato superiore alle sue disponibilità di tempo (e di cervello).
Così decise di coinvolgere come sceneggiatore un “vecchio” compagno di avventura, Tito Faraci, con cui aveva già cofirmato decine di diabolike storie.
Che i disegni sarebbero stati affidati a Giuseppe Palumbo, invece, era scontato sin dalla prima ora: soltanto lui poteva reinterpretare il personaggio storico, come già aveva dimostrato gestendo magistralmente la collana primaverile del Grande Diabolik.
Per saggiare le reazioni del pubblico, in occasione di Lucca Comics & Games 2012 venne presentato il volume DK, Work in progress. Coerentemente al titolo, l’opera presentava una ventina di tavole finite e colorate, altre solo a china, altre ancora a matita per concludere con i testi di una sceneggiatura e di un soggetto.
Un “Lavoro in corso”, appunto. Commenti e critiche suggerirono non pochi ritocchi alla proposta iniziale, a cominciare dalla cicatrice sul sopracciglio che oggi caratterizza il personaggio. Personaggio che doveva essere orgoglioso di chi l’aveva ispirato (non a caso i comprimari sono fisicamente cloni di Ginko e Eva Kant, anche se qui non hanno ufficialmente nomi propri) ma contemporaneamente distinguersi narrativamente da chi l’aveva preceduto.
Così gli otto capitoli che componevano il volume vennero ritoccati, completati in ogni dettaglio e raccolti in un albo pubblicato nel 2013 all’interno della collana Il Grande Diabolik. Con un rimarcabile successo, superiore alle aspettative, che rinforzò la determinazione degli autori nel portare avanti l’operazione e dare una vita autonoma a DK.
Una miniserie di quattro uscite mensili, formato e foliazione particolari, mai visti nella produzione editoriale di Astorina. All’interno della minicollana, quattro capitoli inediti intervallati da quelli già pubblicati ma riveduti, corretti e arricchiti di nuove tavole.
È questa la conclusione del “work in progress” di quattro anni fa? Sì, ma solo provvisoriamente.