È stato deciso. La Fondazione Lucana Antiusura Mons. Vincenzo Cavalla da tempo ne covava la candidatura: a Maurizio Fiasco, sociologo di alti meriti scientifici, soprattutto di specchiata passione civile, sarà assegnato il Premio Città cristologica 2024, il 29 novembre nel 30° anniversario della Fondazione.
Il premio è stato promosso nel 2014 dalla Fondazione quale riconoscimento ad autori e a opere singole o complessive e a pubblicazioni direttamente o indirettamente collegate a Cristo. La connotazione cristologica è riferita a Matera il cui nome circola nel mondo grazie a quello di Cristo (cfr Cristo si è fermato a Eboli, 1945, di Carlo Levi; Il Vangelo secondo Matteo 1965, di Pier Paolo Pasolini; The Passion, 2004, di Mel Gibson). Matera ha il dovere di testimoniarlo, ricordando il monito di Cristo: Si hi tacuerint, lapides clamabunt (Lc 19,40). E a Matera le pietre gridano, dalla Murgia alle caverne, dalle chiese ipogee dei padri antichi ai cosiddetti Sassi. La Fondazione, immersa nelle angosce dei richiedenti indebitati e sovraindebitati a rischio d’usura nella prevenzione e nel contrasto contro l’iniquo fenomeno sociale, si ispira a Gesù Cristo, considerandolo l’apostolo antiusura per antonomasia, perché grazie a Lui il Padre ci rimette i debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori.
Nel passato il premio è stato conferito nel 2013 a Max Gallo, storico dell’Académie Française, per il libro Era Dio, San Paolo, Milano; nel 2014 a Domenico Canciani e Maria Antonietta Vito, dell’Università di Padova, specialisti di Simone Weil, per averne curato L’amicizia pura, Castelvecchi, Roma; nel 2018 a Sara Magister, studiosa d’arte, per il libro Caravaggio Il vero Matteo, Campisano Editore, Roma; nel 2019 a Cristina di Lagopesole, poetessa lucana, per la vasta produzione religiosa; nel 2021 ad Antonio Spadaro, gesuita, scrittore, direttore della rivista quindicinale di cultura internazionale La Civiltà Cattolica.
Il sociologo romano Maurizio Fiasco da 25 anni assicura la sua collaborazione alla Consulta Nazionale Antiusura, anzi è parte della sua estesa famiglia, aderendo toto corde alla visione dei suoi fondatori protesi a prevenire e contrastare l’usura. L’incipit del suo curriculum vitae in formato europeo recita che è specializzato in formazione, ricerca e consulenza di direzione in tema di sicurezza pubblica, di sicurezza urbana e di fenomeni socio-economici (sovraindebitamento della famiglia e delle imprese, usura, impatto sociale del gioco d’azzardo legale e illegale). Con motivazione Per la sua attività di studio e ricerca su fenomeni quali il gioco d’azzardo e l’usura, di grave impatto sulla dimensione individuale e sociale, il 9 ottobre 2015 è stato insignito con motu proprio del Presidente della Repubblica del titolo di Ufficiale dell’Ordine del Merito della Repubblica Italiana – OMRI, in Decreto Presidenziale 9 ottobre 2015, G.U. 4 febbraio 2016, Serie generale – n.28. A questo punto non vale la pena di proseguire l’esame dell’imponente curriculum e la conta dei testi, saggi rapporti di ricerca e papers, innumerevoli, che ha pubblicato dovunque.
Alla Fondazione è parso giusto che nella celebrazione del suo 30° anniversario il premio toccasse proprio a lui. Il sociologo più volte ha parlato a Matera e a Potenza dietro invito della Fondazione, anzi, qualche sindaco fa, ha messo a tema l’azzardo e i possibili rimedi in un Consiglio dell’Amministrazione Comunale, davanti ai membri dello stesso e ai cittadini sensibili alla questione.
Senza dubbio la lettura della realtà e dei suoi intrecci praticata da Maurizio Fiasco condivide ante litteram la metodologia esplicitata sin dall’esordio da papa Francesco: Il modello non è la sfera […] dove ogni punto è equidistante dal centro e non vi sono differenze tra un punto e l’altro. Il modello è il poliedro, che riflette la confluenza di tutte le parzialità che in esso mantengono la loro originalità (Evangelii gaudium 236). Ciò gli assicura una rara intelligenza dei fenomeni umani monitorati giorno per giorno con certosina tenacia, una mite e lucida critica dell’inadeguatezza dei legislatori davanti a macroscopiche devianze sociali e l’imperturbata coltivazione della speranza.
Nella mattinata del 29 novembre, al centro del Convegno nel 30° anniversario della Fondazione Lucana Antiusura, dopo i saluti delle Autorità, prima della premiazione e di un brainstorming animato da voci competenti del territorio, Maurizio Fiasco non svolgerà una lectio magistralis. Gli è stata richiesta una testimonianza. Senza che rinunci a fare il punto in maniera essenziale su indebitamento, sovraindebitamento e usura, da lui si attende una riflessione personale, anzi sapienziale: si vorrebbe che all’uditorio confidasse la dimensione più intima del suo impegno, insomma la forza che gli proviene dal cuore come lo intende papa Francesco nell’enciclica Dilexit nos, e che fa della sua esistenza di studioso una pro-esistenza.
Basilio Gavazzeni