Taglio del nastro per il Muro della speranza, l’installazione artistica di street art, realizzata nell’ambito del programma “Basilicata for Hope”, che racconta, in un murale lungo 100 metri, la storia della regione.
L’appuntamento è fissato per sabato 23 novembre, ore 10, a Rivello, nella sala dell’Ultima Cena del monastero di Sant’Antonio. Dopo i saluti del sindaco Franco Altieri si terrà la cerimonia di benedizione del murale officiata dal Vescovo della diocesi Tursi-Lagonegro, Monsignor Vincenzo Orofino.
Interverranno l’assessore Regionale alle “Attività Produttive, Lavoro, Formazione, Sport” Francesco Cupparo; il consigliere regionale Francesco Piro; la dirigente dell’ufficio Scolastico regionale Claudia Datena; il, direttore Gal “La cittadella del Sapere”, Gaetano Mitidieri. A seguire aperitivo a buffet con prodotti dell’enogastronomia rivellese.
Il progetto, per la direzione artistica di Rocco Cantisani, è stato promosso dall’amministrazione guidata da Antonio Manfredelli poi realizzato dall’attuale sindaco con il sostegno della Regione Basilicata.
«Abbiamo voluto la realizzazione di quest’opera – commenta il sindaco di Rivello Franco Altieri – “per i giovani e con i giovani” per lanciare, da Rivello, un messaggio di speranza per la costruzione dell’Europa dei popoli in cui le nuove generazioni possano essere i protagonisti di un domani ancorato a quei valori di accoglienza, senso di legalità, rispetto dell’ambiente, di cui i lucani sono da sempre depositari come testimonia la storia della nostra regione. L’auspicio è che il muro della speranza diventi punto di riferimento e luogo simbolo per tutti i giovani».
L’installazione artistica è stata realizzata nell’area antistante il monastero Cinquecentesco di Sant’Antonio. Sui pannelli (installati su una struttura removibile, in ferro) tre artisti di fama internazionale, l’argentina Milu Correch e gli italiani Alice Pasquini e UNO, hanno illustrato, nei primi 50 metri, la storia della regione, dalle origini sino alla celebrazione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, e, nei successivi, i versi della poesia vincitrice nel concorso, bandito nelle scuole, “La strada del nostro cuore”, un componimento sull’accoglienza scritto da Sofia D’Ambrosio, alunna della scuola secondaria di I grado dell’Istituto comprensivo Carlo Levi di Rivello.
Il progetto, finalizzato a sensibilizzare le giovani generazioni al rispetto per l’ambiente, legalità, giustizia, accoglienza, integrazione, ha registrato il coinvolgimento di 2.500 studenti, per un totale di 10 istituti comprensivi interessati, che hanno partecipato al concorso realizzando elaborati (poesia, narrativa, disegno) sul tema della “Accoglienza e Integrazione”.
Prossimo step è la produzione di un docufilm, un racconto per immagini delle fasi di realizzazione del “Il Muro della Speranza”, un’iniziativa culturale di ampio respiro che supera i confini regionali, legando a doppio filo Basilicata e Campania (nasce nel segno di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” ucciso in un attentato il 5 settembre 2010) e nazionali (avviato l’iter per il gemellaggio con Funchal, in Portogallo dove in occasione del festival dei fiori i bambini realizzano un murale chiamato “Muro da Esperança”).
Il muro della speranza rappresenta il contributo della comunità di Rivello per un’Europa “visionaria” capace di rispondere alle sfide della globalizzazione attraverso il protagonismo attivo delle giovani generazioni.
SCHEDA ARTISTI
Milu Correch
Nata e vive a Buenos Aires, in Argentina, nel 1991. Dopo aver visto uno straordinario dipinto sui muri della sua città, ha deciso di partecipare a un laboratorio di pittura tenuto da Lean Frizzera e Emy Mariani, grandi artisti urbani della capitale argentina. Così ha imparato le tecniche di base. Dopo il workshop, ha iniziato a dipingere per strada. Nel tempo i muri sono divenuti via via più grandi e questo ha consentito a Milu di crescere e di girare il mondo. In breve tempo ha avuto l’opportunità di dipingere diverse opere murali in diversi paesi del Sud America e dell’Europa. La pittura su ogni formato è divenuta la sua principale attività. Milu si ispira alla letteratura, ai film, ai fumetti e alla vita stessa.
Alice Pasquini
Classe 1980, in arte Alicè, è un’artista contemporanea romana le cui opere sono esposte sulle superfici urbane, nelle gallerie e nei musei di centinaia di città in tutto il mondo. Street artist, illustratrice e scenografa italiana, ha conseguito il diploma in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, completando il percorso di studi in Spagna con un Master of Arts in critica d’arte all’Università Complutense e un corso di animazione presso l’Ars Animation School di Madrid. Artista poliedrica, ha sperimentato diverse tecniche, generi e medium espressivi. In strada i suoi lavori spaziano dai piccoli interventi su arredi urbani ai murales di grandi dimensioni. La sua ricerca varia dalla narrazione della vitalità femminile, lontana dallo stereotipo donna-oggetto, alle installazioni con l’uso di materiali inconsueti. I suoi lavori sono visibili in città quali Sydney,Mosca, Singapore, Amsterdam, Londra, Berlino, Oslo, New York, Buenos Aires, Yogyakarta, Barcellona, Copenhagen, Marrakech, Saigon, Roma e Napoli.È stata recensita da quotidiani come International New York Times, Wall Street Journal, La Vanguardia e nel 2017 ha partecipato al Tedx Talks. Nel 2013 ha realizzato un ciclo per i Musei Capitolini di Roma e ha collaborato con l’Istituto Italiano di Cultura di Singaporee con l’Istituto di Cultura di Montevideo e il museo italiano dell’emigrazione di Melbourne. Fra i suoi progetti spicca Under Layers, il primo esperimento di street art in 3D realizzato a Ostia (Rm) nel 2015. Ha esposto al Saatchi Gallery, all’Ambasciata Americana di Roma, al MACRO – Museo di Arte Contemporanea di Roma, Mutuo Centro de Arte Barcellona, all’Espace Pierre Cardin. È inserita nell’Enciclopedia Treccani.
UNO
Vive e lavora a Roma dai primi anni del 2000. Le tecniche utilizzate nella sua produzione sono quelle classiche della Street Art e del muralismo. La sua predilezione, già dalle prime esperienze in strada, comprende i poster, la ripetizione di elementi iconici, i collage, i decoupage e gli stencil. Accogliendo e attualizzando la lezione di Warhol, di Debord, e di Rotella, UNO, attraverso la ripetizione all’infinito e il frequente uso di colori accesi e pitture fluorescenti, gioca con la tecnica pubblicitaria e la cambia di segno. A rafforzare il messaggio c’è la carta strappata dei decoupages e stencil-collages realizzati dall’artista, che rimandano alla lacerazione dell’individuo e alla sua unicità, continuamente manipolata fino a perdersi nella molteplicità della società di massa. L’artista conta interventi in varie città, sia nazionali che internazionali: Los Angeles, San Francisco, Chicago, San Paolo, Belo Horizonte, Londra, Mosca, Berlino, Amsterdam, Madrid, Lisbona, Roma, Milano, Torino, Siracusa, Catania,Bologna, Salerno, Venezia, Barcellona, Dortmund, Amburgo, Marsiglia, Strasburgo, Atene. Tra le pubblicazioni e comparizioni sui media si segnalano International New York Times, Huffington Post, Rolling Stones, BBC travel, Artribune. Mostre personali: Sticks And Stones (CRAC Gallery, Terni 2018); QWERTY* (Tricromia ArtGallery, Roma 2017); QWERTY (galleria Portanova12, Bologna 2017); Flop Shop, Hard Discount of Fine Arts (Laszlo Biro galleria, Roma 2015); Enjoy Agoraphobia (Elastico gallery, Bologna 2014); ForeverYoung (Laszlo Biro galleria, Roma 2013).