Il Circolo La Scaletta di Matera in una nota contesta l’accorpamento del Polo Museale di Puglia e Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Accorpamento Polo Museale Puglia e Basilicata – Una “ingiusta” decisione!
Il circolo La Scaletta registra con sgomento quanto si prevede nel decreto del Ministero dei Beni Culturali in merito all’accorpamento dei poli museali di Puglia e Basilicata.
Sgomento ma anche sorpresa perché è un provvedimento assunto da un Governo che spesso ha promesso che Matera e la Basilicata dovessero assurgere al ruolo di presidio culturale non solo europeo ma internazionale. Ciò sta avvenendo in questo 2019, con la nomina di Matera a Capitale europea, con mostre di altissima valenza sia di iniziativa pubblica che privata. La grandissima occasione di Matera Capitale Europea della Cultura ha dato la stura, in tutto il territorio regionale, ad iniziative ed attività museali molto spesso promosse dagli organismi delle Soprintendenze e dal Polo museale. Iniziative che si sono dimostrate motore per lo sviluppo e la ripresa economica di molte realtà lucane.
Si comprende perfettamente che il Decreto Ministeriale è dettato da logiche economiche di risparmio della spesa pubblica come si comprende che l’antica “logica dei numeri” e del Pil privilegi la Puglia per la Direzione del Polo Museale ma lo sforzo che va fatto, e che si richiede, dal Ministero è proprio di sconfiggere queste logiche. La prima, ed auspicabilmente unica, si sconfigge dotando di maggiore risorse il Ministero dei Beni Culturali ormai quasi svuotato di personale e non in grado di svolgere con tempestività i compiti di istituto. Occorre dire che contrariamente alla “infelice” battuta del famoso Ministro per il quale con la “cultura non si mangia” si è dimostrato che ciò non è vero. Matera e la Basilicata lo stanno ampiamente dimostrando, i numeri di visitatori di mostre e musei lo testimoniano.
Per raggiungere questi risultati, oltre alle maggiori risorse economiche da destinare alle Soprintendenze ed ai Poli Museali, è necessario anche che ogni realtà regionale abbia presidii istituzionali che stiano sul territorio e che lo conoscano per recuperare e valorizzare i suoi giacimenti culturali. La Basilicata è ancora una realtà in gran parte inesplorata e con grandissime suscettività culturali.
La seconda logica, se è inevitabile andare all’accorpamento, dovrebbe essere sconfitta dai fatti e dal riconoscimento e dall’attenzione che ha avuto il Governo per Matera. E’ semplicemente assurdo pensare, ed accettare, che la città possa essere, addirittura, immeritatamente mortificata proprio nel 2019.
L’augurio è che questa ultima ipotesi sia scongiurata da un ripensamento generale atteso, dato non irrilevante, che proprio in questi giorni si è consumato il cambio del
Governo. Ritorna al Ministero dei Beni Culturali lo stesso Ministro, On. Dario Franceschini, che nell’ottobre 2014 dichiarò ufficialmente la vittoria di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
Il Circolo La Scaletta fa voti al Ministro Franceschini perché riveda e cancelli questo decreto semplicemente “ingiusto” per molte regioni d’Italia, per la Basilicata ed ancor di più per la città di Matera.