L’avrà interpretata forse come un segno del destino, Antonio Calbi direttore del Teatro di Roma, la convocazione presso il Premio Enriquez a Sirolo in provincia di Ancona.
La cittadina di Sirolo ha fornito i natali al Prof. Lucio Marconi deceduto qualche anno fa a Matera, che tanto ha contribuito per la cultura della città dei Sassi (sua la rassegna estiva del Luglio Materano), anche come Presidente del Conservatorio di Musica E. R. Duni.
Va ricordato che Antonio Calbi ha fortemente e con audacia proposto e supportato la candidatura della città di Matera a Capitale Europea della Cultura per il 2019, in qualità di componente del comitato tecnico scientifico fino al 2013. Non è dato conoscere le ragioni che ostano al recupero di una professionalità che può apportare un considerevole valore aggiunto alla compagine della Fondazione di Matera 2019 che governa l’evento europeo.
Un segno del destino che vede la sua creatura (nel frattempo per motivi di opportunità politica denominata Matera-Basilicata 2019), ferma ed incapace di esprimere qualsiasi progettualità; intanto il tempo scorre inesorabile, lasciando nella più totale frustrazione quanti hanno a cuore le sorti della cultura e dei territori. Temono, infatti, che perdurando questo stato di cose, il 2019 possa determinare il fallimento di ogni sogno di riscatto per la città di Matera.
Se, però, da una parte prevale la nostalgia e il rimpianto, dall’altra è tutto un susseguirsi di successi.
Nell’arco di pochissimo tempo ad Antonio Calbi è stato attribuito nella sua San Mauro Forte, il premio “Torre Normanna”, a Cirigliano il premio “Torre d’Argento”, a Policoro il premio “Eraclea” quale migliore lucano dell’anno; gli è stata conferita anche l’onorificenza di “Cavaliere delle Arti e delle Lettere” da parte della Repubblica Francese, per aver mantenuto vivo e incentivato il dialogo culturale tra le due nazioni. Questa lunga serie di riconoscimenti ha avuto il suo suggestivo completamento a Sirolo, martedì 30 agosto. Nella sala del Teatro Cortesi, la Commissione per il Premio intitolato al regista Franco Enriquez 2016, lo ha prescelto nella categoria Teatri e luoghi di spettacolo e direzione artistica, con la seguente motivazione: “Il legame che ha unito Enriquez alla città di Roma in qualità di Direttore Artistico del Teatro di Roma (Teatro Argentina) nelle Stagioni 73/74 e 74/75, ci rende felici. Abbiamo ritrovato nel progetto di Antonio Calbi e nella programmazione del Teatro Stabile di Roma, quello spirito di innovazione, ricerca e rischio che sono il sale del buon teatro e della buona cultura. Ci piace sottolineare tra le tante eccellenze il progetto Roma per Pasolini che lo ricorda testimone carnale di ieri e profeta dell’oggi”.
Calbi ha voluto ulteriormente sottolineare: «Sono particolarmente onorato e felice di ricevere questo importante riconoscimento per tre ragioni. La prima perché Franco Enriquez ha diretto il Teatro di Roma nelle stagioni 73/74 e /4/75 e lo voglio ricordare non solo per gli spettacoli prodotti in quegli anni, in particolare “Gli innamorati” di Goldoni con protagonista Valeria Moriconi e le scene di Lele Luzzati, ma anche per l’apertura del Teatro Argentina alle avanguardie teatrali dell’epoca, le cosiddette “cantine romane” con il supporto di un critico militante quale Beppe Bartolucci. Voglio ricordare inoltre che la sala prove sotto il tetto del Teatro Argentina è intitolata proprio a Enriquez.
La seconda ragione è che questo premio compensa le grandi fatiche e l’intenso lavoro quotidiano del direttore e di tutti i lavoratori del Teatro di Roma, impegnati instancabilmente in queste ultime due stagioni. In due anni Roma ha visto cambiare 2 sindaci, 3 assessori alla cultura, 1 commissario: operare in un contesto quale quello di una Capitale collassata è stato difficile, ma è per questo che i risultati ottenuti su tutti i fronti, quello dei numeri e quello della qualità, per noi valgono doppio!
La terza ragione è che sono felice di condividere questo premio con tante personalità così alte e prestigiose della cultura italiana, e in particolare con un’attrice come Giulia Lazzarini, la quale sarà protagonista di una nostra produzione, “Emilia”, scritto e diretto da Claudio Tolcachir, autore e regista argentino di fama internazionale.
Infine, sono contento di essere a Sirolo, paese dove è nato Lucio Marconi, figura di pregio e attivista culturale che ha operato per molti anni a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, e dunque nella Regione dove sono nato».
La stima da più parti riconosciuta per il talento di Antonio Calbi riempie di orgoglio quanti lo conoscono e ne apprezzano le doti umane ed artistiche. Ne fanno fede i premi e le onoreficenze riscossi in numerosi ambiti nazionali e internazionali, che confermano ancora una volta, pur a malincuore, la sagacità dell’affermazione “nessuno è profeta in patria”.
Tanti auguri Antonio.
Gianni Maragno