La prolusione d Monsignor Domenico Pompili, Vescovo di Rieti e e Presidente Commissione culturale della CEI, su “La Via Pulchritudinis: itinerario di Evangelizzazione nei Santuari” ha avviato nel pomeriggio nella casa di spiritualità Sant’Anna a Matera i lavori per il 54° Convegno di “Collegamento Nazionale dei Santuari”, conclusi dall’intervento di Monsignor Pino Caiazzo, Vescovo dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina. Il Congresso si concluderà giovedì 21 novembre.
Circa duecento tra Rettori e Operatori dei Santuari, provenienti da ogni parte dell’Italia, si ritrovano per quattro giorni nella città dei Sassi per riflettere e dialogare sul tema della Bellezza come via pulchritudinis, cioè come cammino di evangelizzazione, di cultura e di dialogo verso qualsiasi persona che approda a questi luoghi della speranza, della fede e della devozione popolare.
Il convegno vuole porre l’accento sul fatto che i Santuari in genere sono localizzati in luoghi dove la natura ha una particolare bellezza o essi stessi siano spesso luoghi di arte e di bellezza. Il compito pastorale di chi è impegnato nel servizio e nel ministero dei Santuari, è quello di far emergere in tutta la sua forza questa via pulchritudinis, questa via della bellezza, cui accenna il Santo Padre in Sanctuarium in Ecclesia. Si tratta di una via privilegiata per scoprire la bellezza della fede, perché credere è bello nel senso più profondo, perché innanzitutto Dio è bello. Egli esprime bellezza, perché questa è condizione necessaria per l’amore. Questi luoghi sacri attraggono tante persone che hanno una fede assopita, o che non hanno nessuna fede ma hanno un grande desiderio di credere, o persone che sono mosse esclusivamente dal gusto per la bellezza. Come nel Medioevo le Cattedrali spesso rappresentavano la Bibbia dei poveri, i Santuari oggi possono diventare il volto della Santità, possono far riscoprire il Vangelo attraverso le narrazioni dell’arte, autentiche catechesi per verificare l’azione misericordiosa di Dio.
Il percorso del convegno vedrà tracciare e sviluppare anche il tema della bellezza del mistero di Dio attraverso la Liturgia, la Musica, il Canto e la Carità, espressioni vive del servizio che i pastori e i collaboratori dei Santuari offrono ai tanti fedeli e pellegrini che frequentano queste oasi dello Spirito.
La plenaria del Pontificio Consiglio per la Cultura del 2006 affermava che: “La Via della bellezza, a partire dall’esperienza semplicissima dell’incontro con la bellezza che suscita stupore, può aprire la strada della ricerca di Dio e disporre il cuore e la mente all’incontro con Cristo, Bellezza della Santità Incarnata, offerta da Dio agli uomini per la loro Salvezza. Essa invita i nuovi Agostino del nostro tempo, cercatori insaziabili d’amore, di verità e di bellezza, ad elevarsi, dalla bellezza sensibile alla Bellezza eterna e a scoprire con fervore il Dio Santo, Artefice di ogni bellezza.”
Il Santo Papa Giovanni Paolo II rivolgendosi agli artisti nella sua lettera del 1999 affermava: “La bellezza è cifra del mistero e richiamo al trascendente. E invito a gustare la vita e a sognare il futuro. Per questo la bellezza delle cose create non può appagare, e suscita quell’arcana nostalgia di Dio che un innamorato del bello come sant’Agostino ha saputo interpretare con accenti ineguagliabili: «Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato!».I vostri molteplici sentieri, artisti del mondo, possano condurre tutti a quell’Oceano infinito di bellezza dove lo stupore si fa ammirazione, ebbrezza, indicibile gioia; – e concludeva – vi accompagni la Vergine Santa, la «tutta bella» che innumerevoli artisti hanno effigiato e il sommo Dante contempla negli splendori del Paradiso come «bellezza, che letizia era ne li occhi a tutti li altri santi».”
La fotogallery dei lavori per il 54° Convegno di “Collegamento Nazionale dei Santuari” (foto www.SassiLive.it)